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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
28
Libri • la recensione
Chiara Giaccardi
LA COMUNICAZIONE
INTERCULTURALE
Edizioni Il Mulino, 2005
pp. 303
18,00
La Comunicazione Intercultu-
rale (ICC) rappresenta lo studio
della comunicazione interper-
sonale eterofila tra individui
appartenenti a differenti cultu-
re: sebbene il punto di partenza
di tali studi appartenga al-
l’Antropologia, una compren-
sione in toto è possibile grazie ai
contributi di altre discipline,
quali Semiotica, Sociolingui-
stica, Psicologia e Sociologia.
Nel presente trattato multidisci-
plinare, ricco di quadri di
approfondimento, l’autrice pro-
pone un focus immediato sulla
comunicazione interculturale,
definita un’urgenza, una que-
stione centrale del nuovo mil-
lennio orientato alla globalizza-
zione: l’interculturalità è co-
munque insita in ogni forma
comunicativa in quanto ogni
relazione si instaura tra un Sé ed
un “altro da Sé”. La cultura si
lega alla comunicazione quale
“insieme di cornici di riferimento
(valori, norme, concetti, simboli)
dell’agire comunicativo”: que-
st’ultimo definisce e fornisce
continuità alla cultura stessa.
Successivo all’excursus sulla
nascita della nuova disciplina,
viene indicato lo stato dell’arte
degli studi, concentrati su argo-
menti quali efficacia comunica-
tiva, accomodamento e adat-
tamento reciproco, negoziazio-
ne dell’identità, network comu-
nicativi, acculturazione e aggiu-
stamento.
Alla fine del capitolo iniziale,
l’accento è posto sull’esplica-
zione delle diverse parole utiliz-
zate ingenuamente quali sinoni-
mi di “interculturale” al fine di
differenziare tali termini appar-
tenenti alla stessa area semanti-
ca: multiculturale, internaziona-
le, cross-culturale, interetnico,
interrazziale.
Il secondo capitolo sottolinea
l’importanza della comunica-
zione non verbale, approfon-
dendo concetti diffusi (cinesica
e paralinguistica) e, soprattutto,
introducendo l’aspetto non ver-
bale dell’organizzazione dello
spazio (articolato in visivo, acu-
stico, olfattivo, termico, tattile) e
del tempo: tale trattazione pre-
para il terreno per l’introduzione
dei comportamenti spaziali
legati a territorialità e relazioni
(territori del Sé e distanza so-
ciale).
Il capitolo termina con l’indivi-
duazione delle dimensioni signi-
ficative della differenziazione
culturale, dovute a fattori legati
sia al contesto sociale (situazio-
ne e cultura) sia alla situazione
soggettiva (stato emotivo e
tratti di personalità):
• immediatezza ed espressività
- capacità di comunicare
calore e vicinanza;
• individualismo-collettivismo -
modalità di vita in comune e
valori prevalenti;
• gender - identificazione tra-
dizionale e rigidità dei ruoli di
genere;
• distribuzione del potere e
distanza sociale - distribuzio-
ne della ricchezza all’interno
di una cultura;
• tolleranza dell’incertezza -
predisposizione ad accettare
il rischio;
• alto e basso contesto - tra-
smissione di informazioni at-
traverso codici impliciti nella
persona e nel contesto o
espliciti nella lingua.
Il capitolo successivo si concen-
tra su un ambito specifico della
comunicazione interculturale:
la modalità mediata, che si
avvale di un mezzo tecnico per
superare la distanza sociale.
L’importanza dei media risiede
proprio nella produzione di quei
simboli che gli attori sociali utiliz-
zano per la costruzione di
immagini di Sé e della realtà. In
affiancamento ai tradizionali
mezzi di comunicazione di
massa (stampa, cinema, radio,
televisione), l’accento è posto
sui mezzi minoritari ed interattivi
(telefono, rete).
Oltre a ridefinire lo spazio socia-
le, i media sono in grado di
ristrutturare lo spazio personale
e intimo potenziando le cornici
entro le quali si creano le nostre
possibilità d’interazione.
Il IV capitolo riporta l’attenzione
sulla comunicazione intercultu-
rale, approfondendone i con-
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