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Questo libro vuole essere una gui-
da rivolta a quanti desiderano in-
serirsi nel settore dell’orientamento
ed a quanti vi sono già inseriti, ma
desiderano comunque migliorare
la propria professionalità. Nelle va-
rie sezioni, infatti, si possono ricava-
re utili indicazioni su cosa occorre
conoscere per formarsi e lavorare
nel settore. All’inizio, l’autore de-
scrive le caratteristiche e l’aiuto of-
ferto dall’orientamento; passando
in rassegna le numerose definizioni
(termine, dice, che attualmente
ha troppi significati), ne propone
una delimitazione rispetto ad altre
attività collegate, ma di natura di-
versa: “fare orientamento significa
aiutare le persone (qualunque sia
la loro età) ad individuare e co-
struire percorsi pienamente soddi-
sfacenti in ambito formativo e pro-
fessionale”. L’orientamento aiuta
cioè a fare scelte in ambito forma-
tivo e professionale ed a metterle
in atto. Ma in cosa consiste l’aiuto
dell’orientamento? Nel fornire
informazioni orientative, nell’aiuta-
re le persone ad approfondire la
conoscenza delle proprie caratte-
ristiche personali, ad operare scel-
te professionali o formative, non-
ché a mettere in opera l’obiettivo
individuato. Ognuno di questi pun-
ti viene approfondito esauriente-
mente.
Questa parte si conclude con un’e-
lencazione dei luoghi in cui vengo-
no svolte attività di orientamento in
Italia, come ad esempio scuole,
Università, Centri per l’impiego,
sportelli aperti al pubblico, agenzie
di lavoro interinale. Mette anche in
evidenza uno dei possibili rischi del-
l’orientamento in azienda: le atti-
vità di orientamento (la cui carat-
teristica fondamentale è la centra-
tura sul cliente) possono essere
confuse con quelle di gestione del-
le risorse umane (svolte in azienda
o in collegamento con le aziende).
Conseguentemente, i risultati del-
l’attività rimangono al cliente e non
possono essere utilizzati per fini che
possano penalizzarlo; se questa
condizione non è assicurata, non è
possibile instaurare quella relazione
di aiuto indispensabile per il buon
svolgimento delle attività di consu-
lenza orientativa.
La seconda parte è dedicata ai
principali servizi dell’orientamento,
che negli ultimi anni stanno cono-
scendo un’ampia diffusione ed alle
ragioni del loro sviluppo, in Italia.
Partendo da una breve storia (il pri-
mo Centro di orientamento in Italia
risale al 1918), vengono illustrati i
motivi del loro sviluppo, dovuto fon-
damentalmente alla nuova politica
europea sull’occupazione, alla rifor-
ma dei servizi per l’impiego e alla
normativa sull’obbligo formativo e
la loro evoluzione; viene presentata
inoltre una sistematica classificazio-
ne dei servizi di accoglienza ed
informazione, di consulenza (bilan-
cio orientativo e counselling orienta-
tivo) e di orientamento formativo.
Il testo prosegue con una parte de-
dicata al governo ed alla regola-
mentazione del settore dell’orien-
tamento, in particolare alle struttu-
re di organizzazione dei servizi e al-
le normative sull’orientamento in
Italia, nonché alle diverse ipotesi di
regolamentazione delle figure pro-
fessionali.
L’orientamento sembra essere una
disciplina trasversale ai sistemi edu-
cativo e produttivo, che rientra nel-
le competenze sia dello Stato che
delle Regioni; nella sua gestione ri-
sultano quindi coinvolti soggetti isti-
tuzionali diversi (Ministero del Lavo-
ro, Ministero dell’Istruzione e dell’U-
niversità, Regioni) e molteplici figure
professionali. Tutto ciò tendenzial-
mente porta ad una difficoltà di
gestione del sistema e ad una con-
seguente necessità di coordina-
mento dello stesso (si pensi che
ogni Regione o Provincia ha norma-
tive diverse).
In questa sede viene spiegato co-
sa si è fatto finora e come si stia fa-
ticosamente cercando di arrivare
ad un coordinamento fra le politi-
che di tutti i soggetti coinvolti e
quali sono gli organismi tecnici di
supporto: viene ipotizzata, ad
esempio, anche la costituzione di
un Centro risorse nazionale per l’o-
rientamento e di Centri risorse re-
gionali (quest’ultimo già presente
nella nostra regione dal 2002). Un
tema molto dibattuto è quello del-
le figure professionali dell’orienta-
mento: se cioè esistano effettiva-
mente figure “esclusive” per l’o-
rientamento o se le attività di
orientamento sono o debbano es-
sere un’aggiunta alle attività di fi-
gure professionali già esistenti. Un
altro tema collegato è quello dei
requisiti minimi di legge per svolge-
re attività di orientamento, e di co-
me questi requisiti vadano verifica-
ti. In questa terza parte del volume
sono presentate le ipotesi più ac-
Leonardo Evangelista
PROFESSIONE ORIENTAMENTO
UNA GUIDA PER INSERIRSI NEL SETTORE
Libri • la recensione
Edizioni Sonda, 2005
pp. 139
12,00
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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