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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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“Quando penso al mio futuro mi
immagino un grande punto inter-
rogativo, proprio un grande enig-
ma!! In realtà quello che voglio
non lo so! Boh! Pensare al mio futu-
ro mi fa paura, perché non so quel-
lo che mi capita. Posso dire che ho
proprio paura ad immaginarmi il
futuro!! A volte penso sia meglio
non pensare, mentre altre volte
penso di costruirmi un futuro nor-
male, fatto di cose scontate ed al-
tre volte vorrei fare qualcosa di di-
verso!!! Qualcosa di più stimolante,
qualcosa di particolare che rompa
un po’ gli schemi del futuro, di tutti,
di quello di tutti i giorni.
A volte penso che io non sarò mai
capace di costruirmi un futuro,
dubito delle mie capacità, penso
di non essere in grado di costruir-
melo!!” (dal testo di una parteci-
pante al progetto “Foto dal futu-
ro”).
In un contesto fatto di incertezza,
mobilità, cambiamenti repentini,
fare delle scelte, progettare il futu-
ro, prendere delle decisioni, trac-
ciare un sentiero in avanti e asse-
gnare un significato e un senso a
questo sentiero risulta essere un
processo sempre più difficile e pie-
no di ostacoli.
«…Il mondo-deserto obbliga a vi-
vere la vita come un pellegrinag-
gio. Ma dal momento che la vita
è un pellegrinaggio, il mondo sul-
la soglia è come il deserto, senza
tratti specifici, dal momento che
il significato deve ancora essergli
conferito dal vagabondare, che
lo trasforma in traccia che con-
duce alla fine del cammino, do-
ve il significato attende…» 1
Non è possibile per l’uomo non fa-
re delle scelte, oggi queste scelte
si moltiplicano, diventano sempre
più cogenti e ricorsive. Seppure
compiere una scelta oggi non ab-
bia più il carattere di qualcosa di
definitivo, di “segnato”, pure com-
piuta una scelta le possibilità alter-
native vengono recise. L’uomo è
sottoposto ad un bombardamen-
to continuo di informazioni, di sti-
moli, di incitamenti che provoca-
no in lui smarrimento, e fanno sì
che egli si percepisca come cari-
cato di responsabilità molto forti.
Perciò l’individuo, oggi, corre il ri-
schio di essere sballottato dagli
eventi e di rimanere in balia del-
l’incertezza e dello smarrimento se
non ha un progetto ben disegna-
to e un equilibrio interno forte. Le
continue modificazioni esterne
conducono l’individuo al non rico-
noscimento di se stesso, al tende-
re verso orizzonti che sono conti-
nuamente diversi, allo smarrimen-
to identitario. Sono necessarie
quindi identità solide, capaci di
mantenersi compatte di fronte al-
la tempesta dei cambiamenti. Da
qui il bisogno di orientamento ur-
lato dall’uomo contemporaneo,
un’azione di orientamento in gra-
do di restituire senso e significato
alle cose, di aiutare l’uomo a ri-
leggere e ricostruire il proprio vissu-
to, ad avere una rappresentazio-
ne positiva di sé, a guardare in
modo diverso il presente, a trova-
re un senso personale, a disegna-
re un progetto personale per il fu-
turo. L’impiego di metodologie
narrative in orientamento risulta
essere ideale per il raggiungimen-
to di questi obiettivi.
“Una narrazione ha, secondo le
note quattro categorie proposte
da Bruner:
• disposizione congegnata se-
condo un ordine sequenziale;
• sensibilità verso ciò che è ca-
nonico e ciò che non lo è;
• identificazione della prospetti-
va del narratore (che può an-
che essere implicita, ma che è
sempre presente);
• agentività (l’azione umana).
Queste funzioni si possono riflette-
re in altrettante funzioni dell’orien-
tamento, rispettivamente:
• reperire un ordine ed un signifi-
cato nel proprio vissuto scola-
stico, formativo, professionale,
oppure organizzare esperienze
confuse secondo un senso attri-
buito a posteriori;
• discriminare l’eccezionalità e
la norma nel proprio vissuto e
nelle proprie scelte;
• prendere consapevolezza di
una progettualità o identifica-
re perlomeno una o due dire-
zioni (parziali, provvisorie,
estensibili, possibili…);
• innescare azioni conseguenti
alle scelte”. 2
Utilizzare la narrazione in orienta-
mento consente “di ristrutturare
capacità metacognitive in ordi-
ne al proprio racconto su di sé, in
ordine alle proprie euristiche nar-
rative, in ordine alla propria bio-
grafia, senza dubbio, in ordine al-
le proprie scelte, anche declina-
te al futuro, in ordine all’empatia
Libri • la recensione
Editore ZONA 2002
pp. 176,
U
14,00
Federico Batini, Renato Zaccaria
FOTO DAL FUTURO
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