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b) valorizzazione della pluralità di contesti/soggetti del territorio puntando sulla specificità della loro
mission
, sul-
l’articolazione dell’offerta di servizi, sull’integrazione delle risorse e sulla differenziazione dei contributi.
L’obiettivo deve essere quello di rendere trasparente e condiviso all’interno del sistema il ruolo e le funzioni di
tutti i suoi componenti;
c) potenziamento della professionalità degli operatori distinguendo fra
figure dedicate
(orientatori o consulenti di orien-
tamento) e
altre professionalità
(operatori dell’informazione, formatori, operatori di incrocio domanda-offerta, ecc.)
che concorrono a svolgere una funzione orientativa nel quadro di finalità a-specifiche;
d) identificazione e sperimentazione di dispositivi di facilitazione (raccordo e integrazione) del funzionamento del siste-
ma; da un lato, i luoghi e i meccanismi di
condivisione
(obiettivi, strategie, verifiche, ecc.) che riguardano soprattutto i
livelli politico-istituzionali
e, dall’altro lato, gli spazi e le occasioni di
confronto/scambio
(sui progetti, sulle buone prati-
che, sui risultati, sulle difficoltà, ecc.) che riguardano soprattutto il livello dei
responsabili
dei servizi e degli
operatori
;
e) concentrazione di alcune funzioni trasversali per sgravare i singoli contesti e ottimizzare la qualità del prodotto. Un
esempio emblematico riguarda il
back-office
dell’informazione e la produzione di strumenti di supporto alle buone
pratiche;
f) riconoscimento e valorizzazione della partecipazione al sistema da parte delle diverse componenti rendendo traspa-
renti / visibili / gratificanti all’interno e all’esterno i criteri di appartenenza;
g) definizione di una strategia di monitoraggio del sistema (efficienza/efficacia) che tenga conto degli obiettivi concordati
e delle funzioni svolte dai diversi soggetti che ne fanno parte.
Il passaggio successivo è stato quello di precisare in che modo i diversi interventi concorressero a promuovere e implementare
lo sviluppo del sistema regionale. La proposta è stata quella di considerare un raggruppamento (di ordine concettuale-meto-
dologico) dei diversi interventi in funzione di tre obiettivi sovra-ordinati:
disegno del sistema e attivazione del processo di condivisione
creazione di funzioni trasversali di supporto al funzionamento del sistema
implementazione dei servizi di base sul territorio.
Al raggiungimento del primo obiettivo (
disegno del sistema e attivazione del processo di condivisione
) concorrono i seguenti
interventi:
Assistenza tecnica
(M. I. 10) il cui compito principale è quello di supportare la
Direzione regionale
attraverso
un’attività consulenziale di ordine metodologico-operativo in riferimento alla sua funzione di regia del sistema inte-
grato di orientamento scolastico e professionale. Più specificatamente, le azioni previste riguardano tre principali
aree di intervento:
o
La costruzione di una definizione condivisa delle diverse tipologie di azioni e servizi realizzati nel sistema
, attraver-
so un’indagine finalizzata a ricostruire la tipologia di azioni orientative erogate nei diversi contesti (scuola, forma-
zione professionale, servizi di base e specialistici, ecc.), la rielaborazione e restituzione dei risultati dell’indagine e la
costruzione di uno strumento operativo (“Manuale della azioni orientative”) che costituisca il punto di riferimento
per gli operatori del sistema e per i decisori politici e tecnici;
o
La valorizzazione delle strutture e il riconoscimento delle professionalità,
attraverso la costituzione di gruppi di
lavoro incaricati di individuare dispositivi e procedure di riconoscimento delle strutture e degli operatori che costi-
tuiscono il sistema integrato di orientamento, la socializzazione delle proposte, la sperimentazione dei dispositivi
elaborati;
o
L’implementazione di un sistema di monitoraggio delle azioni di consulenza orientativa,
finalizzato a valutare il
rapporto fra gli obiettivi attribuiti all’azione consulenziale e i risultati conseguiti dall’utente attraverso la costruzio-
ne degli indicatori di valutazione e la predisposizione degli strumenti di rilevazione, la realizzazione della valutazio-
ne (somministrazione di un questionario strutturato ad un campione di clienti, focus group con operatori e testi-
moni significativi e analisi in profondità di alcuni casi), la restituzione dei risultati.
Standard per i servizi di accoglienza e informazione
(M. I. 6) il cui compito principale è quello di garantire una
sostanziale omogeneità qualitativa nella fruizione di azioni informative e di supporto alla transizione per tutti i cittadini
della regione avendo presente le due dimensioni-chiave in questo tipo di servizi:
o la
dimensione interpersonale
, ossia della relazione fra operatore e utente, all’interno della quale si determina, da
parte dell’utente la sensazione di veder recepita la propria domanda e compreso il proprio bisogno. In questo
senso un’attenzione particolare viene dedicata alla definizione della funzione-chiave rappresentata dal primo collo-
quio di presa in carico dell’utente;
o la
dimensione comunicativo/informativa
, ossia delle risorse logistico-informative che incidono sulla rappresenta-
zione dell’utente circa le possibilità offerte dalla struttura, specie al momento del primo impatto, e facilitano il
processo di individuazione e fruizione delle risorse informative più utili alla soluzione del problema. A questo
proposito il progetto intende intervenire sull’organizzazione e fruibilità dei materiali a disposizione dell’utente,
sulla logistica e sul lay out dei servizi, sui supporti e dispositivi per la comunicazione (segnaletica, marchio dei
servizi, ecc.).
L’approccio che il progetto intende adottare individua nella definizione di standard di qualità un punto di arrivo di un pro-
cesso di crescita del sistema regionale. Coerentemente con questa impostazione le azioni previste sul piano operativo
riguardano:
o la realizzazione di un’
indagine documentaria
(studi, progetti e modelli di intervento), in ambito nazionale ed euro-
peo, relativi a standard dei servizi di accoglienza e informazione
o
un’analisi sul campo
presso i servizi territoriali finalizzata a verificare il livello di sviluppo delle dimensioni potenzial-
mente standardizzabili,
Le attività di Ri.T.M.O.
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