L’ESPERIENZA IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO
DEL BULLISMO OMOFOBICO:
CONFRONTI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
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PERCEZIONE DEL LIVELLO DI OFFESA DEI
TERMINI CATEGORIALI E DENIGRATORI
È importante sottolineare che il fenomeno di
bullismo più frequentemente osservato, agito e
subito è costituito dagli insulti verbali di chiara
connotazione omofobica. Tale risultato deve
essere compreso alla luce dei risultati relativi
alla percezione di offesa dei termini categoriali
e denigratori. Infatti, gli epiteti omofobici sono
considerati tanto offensivi quanto le parolacce
‘strong’. Tale risultato suggerisce che la con-
notazione omofobica di tali epiteti potrebbe
essere trascurata dai partecipanti, assimilando
infatti la valenza negativa di tali termini alle
parolacce, che non presentano invece carattere
omofobico. Le etichette categoriali sono per-
cepite più offensive delle parolacce ‘light’. Tale
risultato suggerisce che i termini categoriali,
per natura descrittivi, assolvono invece una
funzione valutativa di tipo offensivo.
ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DEI
MASCHI OMOSESSUALI E DELLE LESBICHE
Il 57.8% del campione riporta valori sulla scala
ATG pari o inferiori a 2 (i.e., valori della scala
corrispondenti a 1 = molto in disaccordo, 2
= un po’ in disaccordo), mentre il 65.9% del
campione riporta valori sulla scala ATL pari o
inferiori a 2 (i.e., valori della scala corrispon-
denti a 1 = molto in disaccordo, 2 = un po’ in
disaccordo). Pertanto, i partecipanti riportano
atteggiamenti leggermente più favorevoli
che sfavorevoli nei confronti dell’omoses-
sualità sia maschile che femminile. Inoltre,
l’atteggiamento nei confronti delle lesbiche
è più favorevole rispetto all’atteggiamento
nei confronti dei maschi omosessuali.
Tabella 2. Indicatori di bullismo omofobico