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ORIENTAMENTO E SCUOLA
L’effetto del genere
La variabile indipendente del genere
mette a confronto maschi e femmine
quasi equamente distribuiti nel gruppo.
Le insegnanti dimostrano in generale
di avere livelli superiori di:
Competenza
Emotiva
[t=-2.49; g.l.=494; p<.001],
Tena-
cia
[t=-2.43; g.l.=494; p<.001] e
Committ-
ment Affettivo
[t=-3.23; g.l.=494; p<.001],
mentre gli insegnanti maschi riportano
livelli maggiori di
Committment Coerci-
tivo
[t=2.56; g.l.=494; p<.001].
DISCUSSIONE DEI
RISULTATI
Riprendendo i punti nodali su cui si è
basata la presente indagine, è possibile
formulare alcune ipotesi interpretative
dei risultati emersi. L’analisi delle deter-
minanti psicologiche della soddisfazio-
ne lavorativa indica nella competenza
socio-emotiva un fattore predisponente
l’efficacia personale, la soddisfazione e
l’autostima lavorativa. Dall’analisi della
varianza emerge come gli anni di inse-
gnamento inferiori a venti determinino i
livelli medi di competenza socio-emotiva,
per cui i soggetti con minore esperienza
hanno unamaggiore autoconsapevolez-
za delle emozioni e sono in grado quindi
di riconoscere quei pensieri irrazionali e
automatici chemediano tra una situazio-
ne e l’emozione seguente. La probabile
spiegazione di tale differenziazione è
rintracciabile nella componente tem-
porale che influenza negativamente i
livelli di introspezione, favorendo una
scarsa creatività che, a sua volta, si lega
alle capacità interpretative nella lettura
delle emozioni. Pertanto l’insegnante
con più anzianità, avendo perso gran
parte della produttività creativa che lo
differenzia dal giovane docente, risulta
meno produttivo anche nella gestione
delle emozioni (Fedeli, 2001).
I docenti che hanno una maggiore an-
zianità mostrano livelli maggiori di
Com-
mittment affettivo
, pertanto mostrano
nei confronti dell’istituzione scolastica
una leale identificazione. Tra le frasi che i
soggetti hanno riportato nei propri diari
si legge infatti in corrispondenza di alcuni
di essi che alla scuola come istituzione
si attribuiscono espressioni quali:
“La
mia scuola”
oppure
“In pensione come
farò senza andare ogni giorno a scuo-
la?”
Inoltre gli anni di insegnamento
influenzano a favore dei meno anziani
i valori medi della capacità di adattarsi
alla situazione corrente, la capacità di
prevenire il cambiamento allo scopo di
procurare adeguate soluzioni e la capaci-
tà di rispondere alle difficoltà attraverso
un’accettazione interiore del problema.
Di contro i soggetti con maggiori anni di
insegnamento riportano valori medi più
alti degli altri colleghi in corrispondenza
del sentimento verso il lavoro congruo
ai propri valori personali, e inoltre nella
responsività agli imprevisti e nella capa-
cità di concentrazione o di disponibilità
all’adattamento.
I quattro diversi gradi ministeriali di
insegnamento pongono una distinzione
per cui i professori della scuola media
superiore presentano una migliore si-
nergia con la propria sfera emotiva, ma
al contempo provano un dovere morale
nei confronti dell’istituzione scolasti-
ca maggiore, rispetto ai colleghi della
scuola dell’infanzia e primaria, per cui
ritengono che la scuola rappresenti un
impegno lavorativo precedentemen-
te preso, al quale non sarebbe corretto
venire meno. Rispetto agli insegnanti
della scuola di infanzia assumono però
un atteggiamento di insoddisfazione
verso l’organizzazione scolastica, che
viene vissuta come luogo di frustrazione
e di scoramento che causano distress
che può portare a livelli preoccupanti di
burn-out. Sostanzialmente l’autostima
lavorativa e la condivisione delle emozio-
ni dei docenti delle scuole secondarie di II
grado sonomaggiori di quelle dichiarate
dai colleghi della scuola secondaria di I
grado. Peraltro, si registrano livelli supe-
riori di adattamento alle circostanze e di
curiosità intellettuale rispetto ai docenti
della scuola primaria. Di contro, i docenti
della scuola primariamostranomaggiori
1...,55,56,57,58,59,60,61,62,63,64 66,67,68,69,70,71,72,73,74,75,...118
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