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ORIENTAMENTO E SCUOLA
IL CYBERBULLISMO
PREPOTENZE REALI IN UN MONDO
VIRTUALE
Tiziana Pozzoli, Gianluca Gini
L
e prepotenze
elettroniche possono
essere attuate
mediante diversi
canali, dai messaggi
via cellulare ai video
su internet o su
cellulare, dai social
network alle
chat-room
INTRODUZIONE
Il numero di bambini e adolescenti
che utilizzano Internet è in rapida cre-
scita. In un’indagine condotta nel 2012,
l’Istat ha confermato una crescente dif-
fusione di personal computer nelle fa-
miglie italiane; il 55.5% possiede infatti
un accesso Internet e la percentuale
cresce al 79% se nelle famiglie è presen-
te un minorenne. A questo fenomeno
si associa una sempre maggiore diffu-
sione di telefoni cellulari e smartphones
tra gli adolescenti, che consentono una
connettività praticamente illimitata.
I ragazzi possono compiere numerose
attività su Internet, dal gioco, alla ricerca
di informazioni, allo studio, al contatto
sociale con i propri amici e conoscenti.
Le nuove tecnologie, quindi, offrono a
chi ne fa uso grandi opportunità, spe-
cialmente da un punto di vista comu-
nicativo e relazionale, ma nello stesso
tempo espongono i giovani utenti a
nuovi rischi. Infatti, insieme al ricono-
scimento dei numerosi benefici asso-
ciati all’utilizzo di questa tecnologia è
cresciuta l’attenzione e la sensibilità per
i possibili rischi, messi in luce sia dalla
letteratura scientifica che dai casi di
cronaca, che possono essere associa-
ti ad un utilizzo improprio di Internet.
Tra questi, il cyberbullismo, o bullismo
elettronico, ha attirato l’attenzione di
ricercatori, educatori e genitori.
Il cyberbullismo è infatti una for-
ma relativamente recente di bullismo
che si sta rapidamente diffondendo
tra i ragazzi e che consiste nell’uso di
internet o del telefono cellulare per
commettere prepotenze ai danni dei
coetanei. Le modalità attraverso cui
le nuove tecnologie possono essere
usate per prevaricare sono molteplici:
l’uso di messaggi ingiuriosi o minac-
ciosi inviati attraverso il telefono cel-
lulare, la realizzazione e diffusione di
fotografie e video a danno delle vittime
attraverso cellulari e internet, l’invio di
e-mail o
istant messaging
minatori od
offensivi, la prevaricazione attuata nelle
chat-room attraverso offese, calunnie o
isolamento dalla conversazione. Oltre a
queste tipologie di cyberbullismo, con il
crescente successo dei social network
(es. Facebook, Twitter) si è assistito di
recente anche alla creazione di gruppi
mirati a prevaricare i compagni.
Il cyberbullismo rappresenta per molti
versi un fenomeno relativamente nuovo
e i ricercatori non hanno ancora rag-
giunto un consenso su diversi aspet-
ti di questo problema, a partire dalla
sua definizione. Peter Smith e colleghi
(2008), ad esempio, hanno definito il
bullismo elettronico come un atto ag-
gressivo intenzionale, messo in atto da
un individuo o da un gruppo di individui
usando varie forme di contatto elettro-
nico, ripetuto nel tempo, nei confronti
di una vittima che non può facilmente
difendersi. Willard (2004), focalizzandosi