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ORIENTAMENTO E SCUOLA
GLI INTERVENTI
Nel corso degli anni, la ricerca psico-
logica ha elaborato numerose proposte
volte a prevenire e ridurre il fenomeno
del bullismo. La gran parte di queste
proposte, pur nelle loro differenze spe-
cifiche, sono accomunate dall’idea che
la natura multidimensionale del bulli-
smo richieda interventi a diversi livelli,
anziché interventi focalizzati solo sulla
relazione disfunzionale bullo-vittima. In
particolare, viene rimarcata la necessità
di progettare interventi secondo un ap-
proccio ecologico e sistemico in grado di
attivare cambiamenti nel clima generale
della scuola, nelle norme e nei valori del
gruppo, invece di focalizzarsi esclusiva-
mente sui bambini bulli e vittime.
A fianco dei tradizionali interventi uti-
lizzabili nei confronti del fenomeno del
bullismo (si veda Gini e Pozzoli, 2011),
il fenomeno richiede alcune strategie
specifiche, che possono essere così sche-
maticamente riassunte:
l
favorire l’acquisizione di consape-
volezza: ancora oggi molti ragaz-
zi e adulti non sono pienamente
consapevoli dei potenziali pericoli
connessi all’uso delle nuove tecno-
logie della comunicazione. Il primo
passo importante è l’aumento della
conoscenza di come funzionano
questi media e dei possibili com-
portamenti a rischio;
l
fornire agli studenti e agli adulti le
conoscenze per riconoscere i com-
portamenti di cyberbullismo, non-
ché sulle loro possibili implicazioni
legali;
l
fornire ai genitori e agli educatori
le conoscenze su come monitorare
l’attività dei ragazzi su internet;
l
creare politiche e procedure mirate
alla prevenzione del cyberbullismo
all’interno di un più generale pro-
getto antibullismo;
l
creare le condizioni affinché gli
studenti possano denunciare gli
episodi di cyberbullismo che subi-
scono o di cui sono a conoscenza
(la maggior parte degli episodi non
viene denunciata);
l
concordare con studenti e genitori
regole chiare riguardo all’uso del-
le tecnologie (cellulare, internet) a
scuola;
l
prevedere specifiche conseguenze
disciplinari per coloro che fanno
un uso scorretto delle tecnologie
a scuola per prevaricare gli altri
compagni;
l
prevedere un percorso di sostegno
per le vittime, che tenga conto del
loro livello di disagio psicologico
(paura, ansia, solitudine, ecc.) e del
grado di isolamento o, viceversa,
supporto nel gruppo dei coetanei.
Tiziana Pozzoli
Dipartimento di Psicologia dello
Sviluppo e della Socializzazione
Università degli Studi di Padova
Gianluca Gini
Dipartimento di Psicologia dello
Sviluppo e della Socializzazione
Università degli Studi di Padova