QuaderniORIENTAMENTO_42_new - page 103

INFORMA
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totalmente esterno
ad un
locus of control
interno
e su visioni e rappresentazioni
del lavoro come attività strumentale a
lavoro come
realizzazione di sé
: solo co-
sì l’attivazione personale avrebbe dato
maggiori risultati.
È stata ed è una transizione compor-
tamentale ed emotiva faticosa. Un al-
tro aspetto significativo è che, a tratti,
il Servizio di Consulenza Orientativa si
è identificato (è stato identificato) con
il servizio di redazione dei cv, sia per gli
utenti che per i colleghi, nel senso che
anche i colleghi identificavano buona
parte delle attività del servizio come fina-
lizzate alla redazione del cv e delle altre
metodologie attive di ricerca. Anche que-
sto è stato un aspetto che mi ha fatto
riflettere e inizialmente preoccupare:
“ma
come: converso con gli utenti per la scelta
di un lavoro, converso con i neo diplomati
per la scelta dell’università, colloquio con
i giovani in dispersione scolastica per ri-
metterli ‘in cammino’ e tutto quello che
viene percepito è il mero aspetto pratico
e cartaceo, il loro cv?”
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2002/2003
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2007
2008
2009
2010
2011
2012
anni
%
Grafico 1: Variazioni
percentuali nelle
richieste di CV, a partire
dal 2002/03
Dove andava a finire tutto quello che
si diceva, si pensava, si costruiva con l’u-
tente? Si parlava pur sempre di
“dare si-
gnificato agli eventi formativi e lavorativi”
,
ma nessuna traccia rimaneva di tutta la
riflessione omeglio rimaneva inme e nel
soggetto (e forse questo è giàmolto), ma
non era allargata alla percezione gene-
rale (almeno negli anni precedenti rima-
nevano le riflessioni nelle mie schede!).
Questo doveva pur significare qualcosa.
Perché negli anni passavo a semplifica-
re e alleggerire strumenti orientativi, in
quella che era soprattutto conversazio-
ne e dialogo? Sicuramente l’esperienza
sviluppata mi permetteva di fare meno
conto su strumenti operativi, prediligen-
do un approccio meno strutturato, ma
non ho mai pensato si trattasse solo di
questo. Piano piano homaturato la con-
vinzione che utilizzando unamodalità più
breve, snella, veloce e vicina alle richie-
ste delle persone, che non svalutasse il
momento del
“mettere qualche parola
e pensiero sulle azioni”
, forse riuscivo a
connettere storia passata e presente
in un breve momento che aveva la sua
cornice nella produzione finale del cv.
Forse ogni fase del cv rispecchiava una
fase di un percorso di consulenza breve,
implicava comunque un pensiero su se
stessi relativamente al passato, al pre-
sente e al futuro. Implicava un ponte
non solo sul fare lavorativo, ma su chi si
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