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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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iniziare ad essere percepiti come ap-
partenenti al Sé e quindi valorizzati. La
conversazione con l’operatore, od ogni
passo della redazione dello strumen-
to, crea significati condivisi, amplifica
rimandi e risonanze soggettive, invita
ad esplorare i perché delle transizioni
effettuate e delle modalità di gestione
delle transizioni stesse; è un percorso
che cerca di tracciare un filo conduttore
della storia in vista di possibili direzioni
future, significa ristrutturazioni, perso-
nalizzazioni verso un nuovo territorio.
Ecco quindi che il cv diventa la map-
pa personale, il bagaglio personale di
potenzialità ora spendibili perché rese
consapevoli. Per riprendere le parole di
un antropologo americano,
“la mappa
non è il territorio”
(G. Bateson, 1984) e ciò
che porta dal territorio alla mappa è
“la
notizia di una differenza”
e le differenze
che segniamo sulla mappa sono nuove
informazioni che consentono nuovi ap-
prendimenti.
Il territorio è dunque leggibile e de-
cifrabile, nei suoi tratti essenziali, solo
grazie alle informazioni segnate sul-
la mappa che del territorio individua
le differenze, le disomogeneità. Per-
ciò, quello che passa dal territorio alla
mappa è
“sempre e necessariamente la
notizia di una differenza. Se il territorio
è omogeneo sulla mappa non ci sono
segni”
. Il territorio sarà sempre infini-
tamente più ricco della mappa che è
la struttura mentale che ci orienta e ci
permette di attraversarlo.
La mappa–cv diventa quindi stru-
mento di conoscenza di un territorio
complesso e in cambiamento, divie-
ne elemento di significazione, di in-
serimento di nuove informazioni che
creano differenze in una spirale di ap-
prendimento continuo.
Gorizia, Scuola media
statale “Ascoli Favetti”,
Materie di studio
,
1972-74
pannello decorativo,
ceramica a rilievo graffita e
dipinta, particolare.