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IL CATALOGO REGIONALE DELL’OFFERTA ORIENTATIVA
Dopo quasi due anni di lavoro fra sperimentazioni, incontri e dibattiti, ti prepari per l’esordire su ciò che faticosamente hai preparato
insieme ai tuoi compagni di avventura. Prendi la borsa, dove pensi di aver inserito tutto: quaderno del docente, appunti, video, penna,
fogli per le attività … ma, come sempre, scopri che nulla di tutto ciò vi si trova. Ti metti alla ricerca di ogni cosa necessaria e inizi a
rivoltare gli scaffali, le vecchie cartelline dei corsi, l’armadietto della scuola e, non solo, cerchi pure sotto il letto, dove i bambini te l’hanno
nascosto, “perché non ci sei mai”.
Parti, con grande entusiasmo. Eccoti davanti alla classe, la tutor del corso introduce, in maniera molto professionale, quelle che sono
le “regole del gioco”, ossia tutte le procedure burocratiche cui un corso europeo deve sottostare. La tutor saluta gli allievi, mi fa firmare
delle carte e se ne va. Un attimo di silenzio invade la classe, quel famoso istante prima della tempesta. Scelgo, come spesso mi capita
di fare, di non parlare per tutta la prima lezione, ossia per tre meravigliose ore. Una lezione memorabile, il mio nuovo record! Riusciamo
a dialogare intensamente e a cominciare, attraverso l’uso del computer, la proiezione del video e la comunicazione non verbale, sia il
corso sia la prima attività. Gli studenti ne rimangono entusiasti, colgono immediatamente il lavoro che andremo a fare. Comprendono da
subito che saranno loro i protagonisti del percorso, le parole diverranno le loro storie, i loro percorsi formativi. Capiscono che il mio sarà
solo un ruolo a margine. Essere un facilitatore, un uomo della transizione e dell’aiuto alla sintesi, non è sempre facile, soprattutto con gli
adolescenti, fase della vita in cui cercano tutto meno i consigli di un insegnante.
Il percorso di GIANT si articola, normalmente, in cinque lezioni da tre ore l’una. È una vera e propria bomba! I ragazzi sono chiamati a
tuffarsi in un mondo oscuro, quello dei loro desideri, attraverso un’analisi dettagliata delle loro caratteristiche e potenzialità. Guardarsi
dentro non è sempre facile, soprattutto se si deve fare con gli altri, ma il branco è l’habitat naturale dello studente che, attraverso il
piccolo gruppo, si apre fino a esplodere in performance inaspettate davanti a tutta la classe.
GIANT:
non solo un prototipo
Marino Marchesin
Docente dell’ISIS di Spilimbergo (PN)
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