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IL CATALOGO REGIONALE DELL’OFFERTA ORIENTATIVA
Non possiamo, come Orientatori, evidentemente, aggredire gli effetti della crisi in termini di disponibilità e opportunità di percorsi,
ma dobbiamo senz’altro interrogarci sul come poter identificare e rispondere ai bisogni delle persone in maniera professionale, ed in
particolare a quelle persone che, oltre ad elementi di criticità strutturale, manifestano più di altre difficoltà individuali nell’avviare in
maniera autonoma i propri processi di scolarizzazione e professionalizzazione.
Ecco che diventa essenziale saper ricoprire il proprio ruolo in maniera efficace, acquisire consapevolmente le necessarie competenze
di ruolo per svolgere funzioni, realizzare attività, progettare percorsi orientativi che all’interno delle nostre organizzazioni ci vengono
affidate, come singoli operatori e come team.
1. Le finalità orientative come chiave metodologica
Le finalità orientative possono essere viste come uno schema logico entro le quali leggere e collegare sia i bisogni e le funzioni, sia
prevedere una serie di azioni e di strumenti.
Le finalità orientative tracciano un percorso long life che, lungi dall’essere un processo sequenziale, è necessariamente un processo
ricorsivo e a volte, per alcuni dei nostri ragazzi (clienti, utenti), anche a zig-zag. Non per nulla, nella figura che si riferisce alle finalità
orientative ho voluto rappresentare la linea che cerca di unire le varie finalità come un’onda, con aree un po’ frastagliate, dove a volte ci
si muove con incertezza e con ritorni a stadi precedenti. Un po’ come la mappa, che spesso non ci rivela completamente un territorio
vasto, vario, con molte risorse ma con qualche insidia.
Faccio riferimento allo schema concettuale che sta guidando, in questo momento, l’adozione di un sistema di monitoraggio e valutazione
delle azioni orientative da parte della Regione Friuli Venezia Giulia
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16 - La stesura del progetto di valutazione coinvolge come consulenti le colleghe Dina Guglielmi e Rita Chiesa, (Cetrans, Università degli studi di Bologna), che ho seguito nei loro ultimi lavori, presentati in
occasioni pubbliche, che mi hanno reso partecipe delle loro riflessioni e che ringrazio.
Modello di riferimento comune
FINALITÀ ORIENTATIVE