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IL CATALOGO REGIONALE DELL’OFFERTA ORIENTATIVA
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni,
che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte
fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere
chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
Chi si occupa di orientamento sa bene quanto sia importante mantenere aggiornate le proprie competenze. L’Orientamento, sia come
disciplina ma anche come processo di quanti sono inseriti in percorsi di studio, formazione e lavoro, è necessariamente storicizzato, e
quindi è collegato direttamente ai mutamenti socioeconomici del contesto di riferimento.
Se da un lato per le persone è necessario oggi saper gestire i propri percorsi sviluppando la cosiddetta “adattabilità”, definita come
la “capacità di cambiare, senza grandi difficoltà, per rispondere alle nuove circostanze” (Savickas, 2011, e 1997 in Ferrari, 2010) e
riguarda l’acquisizione di prontezza e capacità per affrontare i compiti relativi allo sviluppo vocazionale e alle transizioni professionali
anche e soprattutto anticipandone i cambiamenti e le eventuali criticità, dal punto di vista degli operatori per sostenere questi processi
bisogna acquisite metodologie, metodi e strumenti congruenti a tale situazione.
Il “Programma specifico 12”:
una chiave metodologica per la
gestione dei percorsi orientativi
e la formazione degli operatori
Gaetano Martorano
Responsabile scientifico del Progetto “Programma specifico 12”
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