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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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sformare l’inferno del carcere in un
consapevole purgatorio. Nella socie-
tà occidentale la noia spinge tanta
gente automatizzata a muoversi di
continuo (il movimento infatti favo-
risce l’inconsapevolezza).
Come osservava Blaise Pascal
(1623-1662) lamaggior parte dei pro-
blemi della società derivano dall’in-
capacità delle persone di stare tran-
quilli nelle proprie case. Tuttavia, per
riuscire a fermarsi è necessario essere
consapevoli! Infine la consapevolezza
orienta verso i processi
piuttosto che
verso gli obiettivi. Le persone vera-
mente interessate al loro lavoro sono
molto più concentrate su quello che
fanno e molto di meno sui risultati.
Chi ama veramente il proprio lavoro
è come se stesse giocando. Nel gioco,
il processo, anche se non è tutto, è in
realtà ciò che conta.
La meditazione basata sulla mind-
fulness consiste in un insieme di pro-
cedure per sviluppare la consapevo-
lezza durante la pratica meditativa
al fine di estenderla ad ogni aspetto
della vita. La meditazione è dunque
una sorta di allenamento in vista della
partita vera e propria, che è la vita
stessa. La consapevolezza sviluppata
durante la mindfulness non è neutra-
le, ma è in qualche modo sbilanciata
verso la gentilezza, il lieve sorriso e
un atteggiamento non giudicante.
La pratica della gentilezza tende a
favorire la nascita della compassione
verso se stessi e verso gli altri.
L’atteggiamento non giudicante
riduce la tensione al controllo e faci-
lita lo sviluppo dalla capacità di ab-
bandonarsi alla vita, di non attaccarsi
alle “cose” ma di lasciarle andare. La
pratica della consapevolezza permet-
te di sviluppare una condizione psico-
logica, che viene chiamata
presenza
mentale
, nella quale il soggetto rie-
sce a essere presente alla incredibile
complessità sensoriale del
qui e ora
come una sorta di
testimone
interio-
re. La presenza mentale permette di
osservare il continuo flusso di sen-
sazioni, pensieri, emozioni, ricordi e
fantasie che capitano nella mente,
senza esserne identificati (
disidentifi-
cazione
). La consapevolezza ci intro-
duce alla comprensione della natura
intrinseca della mente, caratterizzata
da insoddisfazione, impermanenza e
illusione. Infine, la possibilità di essere
presenti a se stessi ci introduce alla
libertà attraverso la
deautomatizza-
zione
dell’azione.
Negli ultimi decenni la pratica della
mindfulness ha destato molto inte-
resse nell’ambito psicoterapeutico
e soprattutto psicoanalitico (Epstein
1996, 2007; Wallin 2009; Mace 2010;
Orofino 2012). Già nei primi anni cin-
quanta Karen Horney (1981) aveva
discusso il ruolo della qualità dell’at-
tenzione nel lavoro psicoanalitico. A
suo parere l’analista doveva “risve-
gliarsi” dalla possibile condizione
di noia tipica di numerose sedute
Biennale di Venezia (R.T.)
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