QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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ché la società le giudica indeside-
rabili, ma perché esse sono casi di
malfunzionamento biologico. Esse
non cesserebbero di essere malat-
tie se alcune culture sviluppassero
ammirazione o venerazione per gli
epilettici o i tubercolosi; come ogni
altra cosa, anche alla malattia può
essere assegnato un elevato valore
sociale. Ma ricondotto alla dimen-
sione fisiologica, il giudizio sociale
delle malattie vale quanto l’opinio-
ne comune sulla forma della terra
o sul numero dei pianeti, dato che
implica affermazioni sulla costitu-
zione biologica dell’uomo” (Boorse,
1976b)
In primo luogo vorremmo sotto-
lineare un aspetto paradossale di
questa concettualizzazione, la qua-
le richiamandosi al valore dell’og-
gettività delle scienze della vita ne
contraddice uno degli elementi te-
orici più caratterizzanti. Il disegno di
specie di cui parlano Boorse e i so-
stenitori dell’idea di malattia come
deviazione dalla funzione normale,
non è un concetto proprio della bio-
logia contemporanea. L’approccio
popolazionale introdotto da Darwin
in biologia definisce la specie come
un insieme di individui interfecondi
ma comunque diversi, nega l’esi-
stenza di un disegno ideale per ogni
specie vivente: l’architettura anato-
mofunzionale delle specie sarebbe
soltanto un’astrazione, una norma
statistica. Sono infatti proprio la di-
versità tra individui e l’assenza di un
disegno di specie ad aver garantito
quella base di variabilità che ha per-
messo agli organismi di trasformarsi
e alle specie di divergere producen-
do la straordinaria diversità di adat-
tamenti all’ambiente che è propria
della vita.
LA DIFFICILE
DEFINIZIONE DI
FUNZIONE E DI
FUNZIONE NORMALE
In un organismo complesso, poi, è
assai difficile distinguere nettamen-
te le varie funzioni biologiche. Per
esempio la circolazione è in realtà
un insieme di funzioni concomitanti
e mutualmente correlate, solo per
dirne alcune: respirazione cellulare,
escrezione, trasporto di messag-
geri endocrini, termoregolazione,
espressione delle emozioni (pallore,
rossore del volto). Ed è un insieme
di funzioni in cui sono in gioco di-
versi sistemi funzionali: nervoso,
cardiovascolare, endocrino, escre-
torio, respiratorio.
Finalità e funzioni diverse inoltre
possono essere assegnate a stessi
organi, ad esempio i polmoni ser-
vono alla respirazione ma anche al
mantenimento del pH nei tessuti e
pure alla regolazione della tempera-
tura corporea. Viceversa una stessa
funzione può essere svolta da appa-
rati diversi, ad esempio la funzione
della termoregolazione è svolta dal
sistema nervoso, da quello endocri-
no, dalla sudorazione, dalla piloere-
zione e così via.
Se vogliamo riferirci poi alla sfera
psicologica risulta ancora più com-
plicato discernere tra le diverse
funzioni in modo oggettivo e non
per convenienza di ricerca o per
categorizzazione scientifica. Dove
si separano le dinamiche degli ag-
giustamenti fisiologici omeostatici
dalla sfera motivazionale e dal pia-
no affettivo? Sono le variazioni nei
parametri fisiologici che innescano
le spinte motivazionali, ad esempio
l’abbassamento della glicemia nel
sangue suscita la ricerca del cibo.
E come distinguere le motivazio-
ni dalle emozioni e in quale punto.
Tutte le motivazioni biologiche si
caratterizzano affettivamente, al
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