quaderno 38 - page 56

QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
38
Il confronto tra il modello norma-
tivo e il reale operare del decisore
ha messo in evidenza come questi
incorra in molti errori e tenda ad uti-
lizzare nella decisione delle scorcia-
toie, delle semplificazioni, note con
il termine di
euristiche
.
3
Il modello comportamentale ha
anche favorito il sorgere di una pra-
tica
prescrittiva
tesa a migliorare le
competenze del decisore: i famo-
si
n
passi da seguire. E, tuttavia, se
“l’educazione alla scelta”da una par-
te sembra migliorare le competenze
del decisore, dall’altra lo standard
che i modelli logico-matematici
impongono, confliggono aperta-
mente con i limiti messi in luce da
Simon.
I
modelli naturalistici
rompono
con la tradizione “razionalistica” ri-
nunciando, sia al criterio valutativo
della decisione in termini di scelta
razionale o meno, sia alla sotto-
stante impostazione di tipo logico,
ritenuta inadeguata a rappresen-
tare i problemi decisionali di tutti i
giorni, che per loro natura sono mal
definiti. Infine, mentre le teorie tra-
dizionali sulla decisione focalizzano
le modalità di scelta sul processo lo-
gico quelle naturalistiche mettono
in evidenza l’aspetto dinamico della
scelta.
- La image theory
(IT) messa a pun-
to dagli psicologi Lee Roy Beach
e Terence Mitchell a partire dalla
seconda metà degli anni ottanta
si basa sull’idea che il decisore rap-
presenti la propria conoscenza sot-
to forma di “schemi mentali” o im-
magini e che la scelta non si pone
come obiettivo esclusivo di essere
razionale tenendo in considerazio-
ne anche le valenze affettive.
Nella teoria dell’immagine il de-
cisore si serve di quattro immagini
principali:
Umberto Candoni, Pieria,
casa del popolo, 1964
55
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...105
Powered by FlippingBook