 
          
            ORIENTAMENTO E SCUOLA
          
        
        
          Franco Fontana,
        
        
          Phoenix 1979
        
        
          della situazione di partenza, le stra-
        
        
          tegie didattiche, le metodologie
        
        
          specifiche, gli strumenti compen-
        
        
          sativi, le misure dispensative che si
        
        
          pensa di adottare, e infine le moda-
        
        
          lità di verifica.
        
        
          IL CASO DELLE DISABILITÀ
        
        
          DI CALCOLO E DI
        
        
          SOLUZIONE DEI PROBLEMI
        
        
          Perché per alcuni studenti è
        
        
          estremamente difficile eseguire le
        
        
          operazioni aritmetiche o risolvere
        
        
          un problema matematico? A tali
        
        
          difficoltà spesso si associano atteg-
        
        
          giamenti caratterizzati da demoti-
        
        
          vazione, ansia, evitamento ad ese-
        
        
          guire anche un semplice compito
        
        
          matematico. Per comprenderne le
        
        
          cause va innanzitutto delimitato il
        
        
          campo d’indagine. L’area matema-
        
        
          tica si articola in differenti ambiti
        
        
          in parte indipendenti e dissociabili.
        
        
          Una distinzione fondamentale può
        
        
          essere fatta fra valutazione e trat-
        
        
          tamento dei disturbi di calcolo e di-
        
        
          sturbi della soluzione dei problemi.
        
        
          Nel manuale diagnostico DSM-IV la
        
        
          caratteristica principale del distur-
        
        
          bo di calcolo viene definita come
        
        
          “
        
        
          una capacità di calcolo
        
        
          (misurata
        
        
          con test standardizzati sommini-
        
        
          strati individualmente sul calcolo o
        
        
          sul ragionamento matematico)
        
        
          che
        
        
          si situa sostanzialmente al di sotto di
        
        
          quanto previsto in base all’età crono-
        
        
          logica del soggetto, alla valutazione
        
        
          psicometrica dell’intelligenza, e a
        
        
          un’istruzione adeguata all’età
        
        
          ”. L’ac-
        
        
          cento è quindi posto sui processi
        
        
          di calcolo, mentre a nostro parere
        
        
          vengono sottostimate le specifiche
        
        
          difficoltà relative alla soluzione dei
        
        
          problemi (Passolunghi & Cornoldi,
        
        
          2007). Va inoltre ricordato che nelle
        
        
          linee guida per la diagnosi di discal-
        
        
          culia per i disturbi specifici dell’ap-
        
        
          prendimento, della Società Italiana
        
        
          di Neuropsichiatria dell’infanzia e
        
        
          dell’adolescenza, non è compresa
        
        
          l’efficienza nel
        
        
          problem solving
        
        
          ma-
        
        
          tematico, ed anche la
        
        
          Consensus
        
        
          Conference
        
        
          non ha dato spazio spe-
        
        
          cifico ai disturbi nella soluzione di
        
        
          problemi matematici.
        
        
          Varie ricerche hanno però messo
        
        
          in luce come le difficoltà nella so-
        
        
          luzione di complessi problemi arit-
        
        
          metici siano frequenti e distingui-
        
        
          bili dalla discalculia acquisita e da
        
        
          quella evolutiva (Semenza, Miceli,
        
        
          Girelli, 1997; Temple, 1991, si veda-
        
        
          no anche le osservazioni di Geary,
        
        
          2004). Inoltre, vengono riportati nu-
        
        
          merosi casi di calcolatori prodigiosi,
        
        
          ma con scarse capacità di ragiona-
        
        
          mento. Sanno compiere a mente
        
        
          calcoli complessi, oppure calcolare
        
        
          radici quadrate, fattori primi, alcuni
        
        
          sanno calcolare rapidamente date e
        
        
          giorni di calendari passati e futuri,
        
        
          ma tale capacità di calcolo prodigio-
        
        
          sa può dimostrarsi l’unica capacità
        
        
          veramente sviluppata. Non è raro
        
        
          trovare queste sorprendenti abili-
        
        
          tà di calcolo in individui con livello
        
        
          d’intelligenza decisamente carente,
        
        
          con gravi incompetenze cognitive
        
        
          e sociali o con patologie quali l’au-
        
        
          tismo. Tale esempi testimoniano la
        
        
          dissociazione fra competenze quali
        
        
          il ragionamento matematico (e la
        
        
          soluzione dei problemi) e le compe-
        
        
          tenze relative al calcolo.
        
        
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