QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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IL PROCESSO DI
INTERVENTO
Come abbiamo visto, alla base di
un adeguato progetto d’intervento
sui processi d’apprendimento vi è
una corretta valutazione della situa-
zione di partenza. Potremmo sinte-
ticamente delineare il processo d’in-
tervento, in alcune fasi essenziali:
1
) identificazione e individuazione
del problema
;
2)
valutazione degli elementi ritenu-
ti importanti e delle competenze
presenti
;
3)
progettazione dell’intervento nel-
la classe e/o di un eventuale per-
corso individualizzato
;
4)
attribuzione di specifici compiti e
ruoli agli operatori che si occupa-
no del caso
;
5)
monitoraggio e valutazione dei
progressi ottenuti
;
6)
verifica finale dell’intero percorso
.
Va inoltre chiarito il significato dei
termini quali “riabilitazione” e “abi-
litazione” in base anche a quanto
riportato dalle “Linee guida del Mi-
nistero della sanità”. “La riabilitazio-
ne è un processo di soluzione dei
problemi e di educazione nel cor-
so del quale si porta una persona a
raggiungere il miglior livello di vita
possibile sul piano fisico, funziona-
le, sociale ed emozionale, con la mi-
nor restrizione possibile delle scelte
operative”. Quindi la “riabilitazione”
ha come obiettivo lo sviluppo di una
competenza non presente oppure
rallentata, atipica o andata perduta.
L’“abilitazione”al contrario è forte-
mente associata allo sviluppo tipico,
e può essere considerata come una
serie di attività volte a promuove-
re e potenziare il normale sviluppo
(cfr. Cornoldi, 2007). L’“abilitazione”
è anche strettamente connessa con
le disabilità d’apprendimento (diffi-
coltà di lettura, scrittura, compren-
sione, soluzione dei problemi, cal-
colo), con la previsione di interventi
di carattere clinico ed educativo.
In Italia, a partire dal 2007, sono
disponibili le “Raccomandazioni per
la pratica clinica sui disturbi speci-
fici dell’apprendimento”, delineate
con il metodo dalla
Consensus Con-
ference
. In tale gruppo di lavoro si
riuniscono i rappresentanti delle
principali organizzazioni dei profes-
sionisti (psicologi, logopedisti, neu-
ropsichiatri infantili, pediatri) che si
occupano di tale tema, con l’obiet-
tivo di concordare linee comuni e
condivise. Sulla scelta e realizzazio-
ne degli interventi abilitativi e riabi-
litativi il documento della
Consensus
Conference
sottolinea che il tratta-
mento si deve basare su un modello
chiaro e su evidenze scientifiche, ed
è da considerasi efficace se migliora
l’evoluzione del processo più che la
sua naturale attesa evoluzione. Inol-
tre, va regolato sulla base dell’effet-
tiva efficacia dimostrabile, e infine
va erogato quanto più precoce-
mente possibile, tenendo conto dal
profilo derivato dalla diagnosi. È
importante quindi definire le aree
di intervento specifiche, gli obietti-
vi, i tempi, le modalità e gli specifici
ruoli degli operatori coinvolti, con
una puntale verifica degli interventi
svolti. Va però tenuto presente che
in ambito educativo esiste una vasta
gamma di attività didattiche con di-
verso grado di efficacia, che spesso,
oltre a essere poco conosciute, non
sempre si basano su chiari modelli
di funzionamento cognitivo e pos-
sono essere caratterizzate da una
scarsa replicabilità e attendibilità.
Nel settembre 2010 è stata ap-
provata la legge n. 170 relativa ai
disturbi d’apprendimento. Essa ha
riconosciuto i diritti e i bisogni degli
alunni con disturbi specifici d’ap-
prendimento. A tale proposito vie-
ne suggerito di predisporre un pia-
no educativo personalizzato (PEP)
che specifichi il percorso educativo,
favorendo il consenso e coinvolgi-
mento dei genitori. Tale documento
dovrebbe includere, la descrizione
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