quaderno 38 - page 50

QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
38
Un ulteriore elemento a favore di
tale dissociazione è dato dalle os-
servazioni degli insegnanti: spes-
so notano casi di bambini che non
presentano problemi accentuati nel
calcolo, mentre dimostrano marca-
te difficoltà nel ragionamento ma-
tematico e nella soluzione di sem-
plici problemi aritmetici. Emerge
quindi la necessità di approfondire
la definizione del cosiddetto “di-
sturbo del calcolo” e la possibilità di
individuare l’esistenza di tipologie
diverse di individui con distinte e
specifiche difficoltà nell’area mate-
matica che potrebbero presentare
profili cognitivi e neuropsicologici
con caratteristiche dissimili. Conse-
guentemente è importante presta-
re particolare attenzione nell’indi-
viduare procedure diagnostiche e
tecniche abilitative a seconda della
tipologia, gravità e selettività del
disturbo (non dimenticando che vi
sono studenti con difficoltà genera-
lizzate nel calcolo e nella soluzione
dei problemi, e altri che presentano
concomitanti disturbi nella lettura
strumentale–dislessia).
VALUTAZIONE E TRATTA-
MENTO DELLE ABILITÀ
DI CALCOLO E DELLA
COGNIZIONE NUMERICA
È stato ipotizzato che alla base
della discalculia evolutiva vi sia una
grave difficoltà nell’elaborazione
e concettualizzazione del numero
(lettura e scrittura di numeri, giu-
dizio di numerosità o di grandezza)
da cui deriva una severa difficoltà
nel recupero della memoria dei ri-
sultati delle operazioni elementa-
ri, i “fatti numerici” (e.g., 5+3, 7X2)
e nell’esecuzione delle procedure
necessarie al calcolo sia a mente
che scritto. Esistono prove di appro-
fondimento finalizzate a valutare
il livello di competenza nelle prin-
cipali componenti di elaborazione
cognitiva del sistema dei numeri e
del calcolo. Fra queste ricordiamo
le prove BIN
1
, le prove AC-MT, per le
scuole elementari
2
e medie
3
, ispira-
te al modello teorico del calcolo di
McCloskey (1992). Le prove AC-MT
permettono di valutare competen-
ze relative alla comprensione e pro-
duzione dei numeri e all’individua-
zione del valore quantitativo dei
numeri (ordinamento dei numeri
dal minore al maggiore e viceversa,
confronto di quantità, identificazio-
ne del valore posizionale dei nume-
ri). Sono inoltre comprese delle pro-
ve che valutano il calcolo scritto e a
mente. Oltre alla correttezza viene
valutato anche il tempo impiegato
per l’esecuzione degli esercizi. La
batteria BDE, per la valutazione del-
la discalculia evolutiva per studenti
dalla terza elementare alla terzame-
dia, di Biancardi e Nicoletti (2004) si
ispira al modello teorico di Dehae-
ne (1992) e analizza in particolare
il “sistema del calcolo” e il “sistema
dei numeri”. Infine, il Discalulia test
(Lucangeli et al., 2009), oltre a prove
relative ai fatti numerici, dettato di
numeri e calcolo a mente prevede
un’analisi particolarmente appro-
fondita del “senso del numero”.
Per impostare correttamente un
programma di recupero è di par-
ticolare importanza l’analisi degli
errori commessi, sia per quanto ri-
guarda la tipologia che la frequenza.
Si possono ad esempio distinguere
gli errori dovuti a un deficitario re-
cupero dei fatti numerici, da quelli
relativi all’applicazione di regole e
procedure di calcolo o al manteni-
mento in memoria dei risultati par-
ziali di un’operazione. Inoltre è utile
includere nell’intervento una parte
metacognitiva, rivolta alla riflessio-
ne sui singoli processi di calcolo e
una parte emotivo-motivazionale,
volta a modificare l’atteggiamento
dell’alunno nei confronti della ma-
tematica. Tra i programmi attual-
mente proposti per il recupero di
49
1...,40,41,42,43,44,45,46,47,48,49 51,52,53,54,55,56,57,58,59,60,...105
Powered by FlippingBook