QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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1. Imitazione consapevole
È il modo consueto in cui un sog-
getto inizia a sviluppare la compe-
tenza, ossia ad associare il pensiero
ad un fare che fino a quel momen-
to era meccanico. Di fronte ad una
situazione nuova, la persona non
si limita alla semplice ripetizione di
quanto sa o sa già fare, o ha visto
fare, ma deve
appurare la pertinenza
della conoscenza e dell’attività ne-
cessarie in quella situazione. È con-
sapevole che in quella situazione
può imitare, riprodurre il conosciu-
to. Scolasticamente potremmo dire
che è un
copiare intelligente
, cioè
sapere che cosa, quando e come co-
piare. Certo … la copiatura è etica-
mente riprovevole, ma si fonda sulla
potente metodologia
bottom-up
(dal basso verso l’alto)
,
ovvero sul ri-
conoscimento del valore di quanto
già conosciuto ed esperito.
2. Adeguamento al contesto
Con questo processo/indicatore il
soggetto non si limita a riprodurre,
a copiare, a ripetere una procedura,
ma è chiamato a modificare quanto
già sa e sa fare rispetto al contesto
in cui si trova ad agire. Non gli è suf-
ficiente l’imitazione, perché una si-
tuazione nuova è sempre diversa, è
complessa e dinamica; se così non
fosse non sarebbe una situazione
ma un automatismo. L’adattamento
di quanto già conosciuto al nuovo è
la seconda tappa di sviluppo della
competenza: inizialmente il sogget-
to cerca di ridisegnare la situazio-
ne per conformarla alle procedure
conosciute, agli schemi usuali (il
pensiero convergente è più econo-
mico); ma il più delle volte la situa-
zione non si lascia addomesticare:
in tal caso il soggetto deve modifi-
care i propri schemi mentali, deve
adottare stili di pensiero laterale,
divergente.
3. Esecuzione conforme
È l’indicatore che definisce lo
standard di accettabilità della com-
petenza. I due processi precedenti
potevano anche portare al raggiun-
gimento del risultato voluto, ma
non era competenza a pieno titolo.
Anche l’abilità può condurre ad un
prodotto valido, ma
per parlare di
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