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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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ticolare interesse per la ricerca, lo
studio o anche per la semplice lettu-
ra di libri (non è detto, tuttavia, che
un assiduo lettore preferisca le atti-
vità che richiedano un determinato
tipo di astrazione). Nell’area deno-
minata “Attività pratiche” rientrano
quelle asserzioni per le quali la spe-
cializzazione richiesta passa piutto-
sto attraverso attività di stage, prati-
cantato ed esperienze lavorative e
che non prevedono un titolo di stu-
dio universitario (o equivalente).
È necessario sottolineare che la
distinzione tra queste due aree ri-
guarda i tempi di formazione e non
il tipo di professione. Il rischio, in
questo caso, riguarda il fatto di sup-
porre che un alto punteggio nelle
attività teoriche equivalga sistema-
ticamente a un orientamento scola-
stico di tipo liceale, mentre un alto
punteggio nell’area delle attività
pratiche si riferisca ad un percorso
formativo di tipo tecnico o profes-
sionale. Conclusioni di questo tipo
sono semplicistiche e fuorvianti:
ad esempio, professionalità come
quelle del chirurgo o del dentista,
sebbene necessitino di una lunga
preparazione teorica, implicano con-
temporaneamente anche un inte-
resse e una competenza di tipo pra-
tico (manuale).
Durante la fase di sperimentazio-
ne dello strumento, ci si è avvalsi di
schede di rilevazione
compilate dagli
insegnanti che somministravano il
questionario: dai risultati è emerso
che, oltre a gradire la di!erenziazio-
ne proposta, i ragazzi e gli insegnan-
ti in generale si trovano d’accordo
sull’esito di queste due macro-cate-
gorie.
La somministrazione a livello re-
gionale del questionario nella ver-
sione rivista ha coinvolto un cam-
pione di 612 studenti (322 maschi e
290 femmine). Il campione originale
di 813 soggetti è stato ridotto, elimi-
nando i casi di missing sulle risposte
del questionario. La popolazione cui
il questionario si rivolge è composta
da soggetti di età compresa tra i 12
e i 14 anni, che frequentano la se-
conda e la terza classe della scuola
secondaria di primo grado.
Per quanto riguarda la distribuzio-
ne di genere, il campione è piutto-
sto bilanciato ed è composto per il
52,2% da maschi e per il 46,5% da
femmine frequentanti la classe II di
scuole secondarie di I grado, nell’an-
no scolastico 2008/2009, in Friuli Ve-
nezia Giulia.
Gli strumenti validati e standar-
dizzati utilizzano tarature di!eren-
ziate tra maschi e femmine; non va
sottovalutato il fatto che gli interes-
si risultano essere molto in"uenzati
dal genere di appartenenza. Per ot-
tenere i punteggi medi di tutto il
campione, ovvero rilevare come si
collocano rispetto a una scala per-
centuale, sono stati ricavati i pun-
teggi percentili per ogni tipologia di
pro#lo (maschile, femminile, misto).
Il livello di interesse per ciascun
settore del pro#lo individuale
espressoconil punteggio
percentile
.I
punteggi vanno da 0 (0%) a 18
(100%) in ciascuna area dalla A alla
V, da 0 (0%) a 37 (100%) nell’area
Attività pratiche
” e da 0 (0%) a 38
(100%) nell’area “
Attività teoriche
”.
CONCLUSIONI
Il
Questionario di interessi
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consente
agli insegnanti di usufruire di uno
strumento che favorisce l’autovalu-
tazione da parte degli allievi e che
mantiene alcune delle caratteristi-
che positive dei questionari struttu-
rati usati nell’orientamento (fedeltà
e validità di misura, standardizza-
zione dei punteggi, ecc.).
La facilità d’uso (collettivo in clas-
se, autocorrezione, semplicità inter-
pretativa dei risultati) può consenti-
re un approccio guidato alle infor-
mazioni sui percorsi scolastici e for-
mativi, a partire dai propri interessi,
collegandosi alla guida l’
Informa-
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