ORIENTAMENTO E SCUOLA
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che vengano coinvolti in tale inizia-
tiva enti e amministrazioni pubbli-
che, enti di ricerca, soggetti dell’area
no-pro!t ed altre organizzazioni che
possano rappresentare un interlo-
cutore signi!cativo del mercato del
lavoro locale.
Per gli studenti gli obiettivi delle
diverse attività sono quelli di ap-
prendere a conoscersi attraverso
l’auto-diagnosi delle proprie com-
petenze, attitudini, valori, interessi
che contribuiscono a de!nire la
persona che si è e quella che si vor-
rebbe diventare (questionari), pren-
dere coscienza dell’insieme delle
possibilità o#erte dal mondo del
lavoro, delle condizioni che queste
pongono, acquisire le competenze
necessarie alla presa di decisione
(indirizzo ai percorsi formativi che
conducono ai mestieri di interesse),
acquisire le competenze necessarie
a facilitare la transizione tra il mon-
do della scuola e il mondo del lavo-
ro, nonché da un impiego all’altro
(stabilire un piano d’azione e gli
obiettivi intermedi). Risulta quindi
importante valorizzare il versante
informale e non formale dell’edu-
cazione, riconoscere l’importanza
degli apprendimenti e delle com-
petenze acquisite nello spazio del
no schooling
che diventa un’e"ca-
ce risposta ai vissuti di distanzia-
mento da una istituzione scolastica
che continua a produrre disugua-
glianze di riuscita, per la sua rigidi-
tà, per il riferimento ai curricula
prede!niti, all’organizzazione di
percorsi d’apprendimento spesso
causa della demotivazione allo stu-
dio degli allievi. Le scelte del
no
schooling
infatti, anche se si lascia-
no in$uenzare dal capitale cultura-
le familiare, non sono determinate
in senso assoluto dalle condizioni
ascritte dei ragazzi (Mongelli, 2009;
Scardigno, 2009); piuttosto costitu-
iscono una pluralità di occasioni e
di esperienze che permettono di
esercitare la propria libertà inmodo
attivo (Mongelli, 2009). È importan-
te quindi che ciascuno acquisisca
la consapevolezza dell’importanza
di “far interagire” il capitale familia-
re originario con un mix di fattori,
quali le opportunità del sistema
territoriale, le risorse del contesto,
il desiderio di costruirsi un proget-
to di vita anche attraverso le po-
tenzialità formative del no schoo-
ling.
Sarebbe auspicabile che questi
servizi di orientamento, informativi,
formativi e consulenziali, venissero
forniti a più livelli ed in maniera inte-
grata dal sistema formativo, in siner-
gia con il sistema economico e so-
ciale di riferimento. Un’e"cace rete
di collaborazione che veda protago-
nisti consulenti, esperti di orien-
tamento, consulenti del lavoro, inse-
gnanti, docenti universitari, opera-
tori dei centri per l’impiego e dei
servizi territoriali ed imprenditori,
potrebbe costituire un ricco bacino
di strumenti ed opportunità speci!-
che di ciascun territorio, e quindi po-
tenzialmente validi ed utili per tutti
coloro i quali, indipendentemente
dallo status socio-economico, si tro-
vino ad avere bisogno di un suppor-
to in un particolare momento della
propria vita.
Tali sinergie auspicate devono es-
sere tese a garantire una continuità
dei processi educativi ed un rappor-
to costante tra istituzioni educative
e sistemi economici, al !ne di favori-
re l’analisi delle risorse personali,
dell’immagine della scuola e del la-
voro, ampliare le conoscenze su
percorsi di studio, sulle caratteristi-
che dell’università e sul mercato del
lavoro di riferimento, grazie al con-
tributo degli addetti ai lavori. Sareb-
be così possibile potenziare la capa-
cità di valutazione ed interpretazio-
ne critica della realtà, e sostenere il
giovane nell’elaborazione di strate-
gie atte ad a#rontare situazioni
nuove, a trovare soluzioni corrette
per risolvere problemi, e a realizzare
un proprio progetto di vita in modo
speci!co e circostanziato.