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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
ciale), a scapito delle grandi regioni
produttive, pur avendo queste una
maggiore capacità di assorbimento
di manodopera (Lombardia, Veneto,
Emilia Romagna e Piemonte). Infatti,
non sempre queste ultime hanno le
condizioni più agevoli all’integrazio-
ne: più facilmente nelle grandi città
nascono quartieri dormitorio (con-
nessi allo sviluppo produttivo), che
favoriscono fenomeni d’isolamento,
emarginazione e degrado sociale. Da
questi dati risulta che una buona in-
tegrazione èmaggiormente possibile
là dove si coniugano opportunità di
lavoro, ma anche opportunità d’inse-
rimento e partecipazione sociale.
Un capitolo simile lo si può scrivere,
dal punto di vista socio-demografico
anche per quanto riguarda i minori.
Questi, come gli adulti, sono in co-
stante aumento. La maggior parte è
giunta in Italia grazie al ricongiungi-
mento familiare, cosa che sta ad indi-
care una tendenza alla stabilizzazione
della popolazione adulta immigrata
nel nostro territorio. Nel 2005 erano
585.496. Parallelamente a questo
dato ve ne è uno estremamente criti-
co, anch’esso purtroppo in sistemati-
ca crescita, che riguarda il numero dei
minori non accompagnati e quello
dei ragazzi stranieri nelle carceri ita-
liane. Il minore immigrato, tra le varie
problematiche che appartengono al
fenomeno dell’immigrazione, sem-
bra essere, più di altre, una categoria
sociale fortemente esposta alle criti-
cità. Per le istituzioni (servizi sanitari,
scuole, ecc.) entrare in relazione con
il migrante, è una cosa molto com-
plessa che richiede consapevolezza,
e apertura mentale. Tali esperienze,
infatti, sono particolari e, spesso, cau-
sa di vulnerabilità per gli adulti, ma in
particolare per i figli dei migranti.
Il percorso del migrante è quasi
sempre travagliato, frutto di fati-
che, sacrifici e ostacoli da supera-
re. Approdati poi nel nuovo paese,
frequentemente nascono in loro
vissuti di spaesamento, solitudine,
nostalgia. I punti di riferimento cul-
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turali e comunitari si smarriscono e
diventa, quindi, più facile cadere nel
giro delle devianze e della margina-
lità, nonché nel disagio psicologico,
spesso con ricadute anche nell’am-
bito fisico/organico. Da qui all’utiliz-
zo del Sistema Sanitario Nazionale
il passo è breve. Tutelare il proprio
diritto alla salute (intesa in senso di
benessere globale, come l’OMS ha
suggerito), per gli immigrati è pro-
blematico, così come lo è per le fa-
sce sociali più deboli.
Nel rapporto tra migrante ed isti-
tuzione sanitaria si possono indivi-
duare due aspetti critici di fondo:
Gran verticale nera
bronzo, 1979
1...,77,78,79,80,81,82,83,84,85,86 88,89,90,91,92,93,94,95,96,97,...124
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