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ORIENTAMENTO E SOCIETÀ
84
MIGRANTI:
NODOCRITICO
TRAETICAECLINICA
IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
PER I MINORI
Valentino Gastini
Ludovica Genovese
INTRODUZIONE
I primi flussi migratori del dopo-
guerra raggiunsero l’Italia intorno agli
anni ’60, con il passare dei decenni il
fenomeno si è notevolmente allar-
gato. Nel 2005 gli stranieri residenti
in Italia sono arrivati a 2.402.157, au-
mentati di 852.784 rispetto al 2003
(tutto questo in un arco di soli 2 anni).
Oggi i più provengono da Romania,
Marocco e Albania e, in genere, si
stabiliscono, come anche nel pas-
sato, al Nord, che ha sempre offerto
maggiori opportunità di lavoro. Al-
largando l’orizzonte si può dire che è
proprio il settentrione a livello mon-
diale che attira la maggior parte dei
flussi migratori. Chi ha la possibilità
di spostarsi lo fa, infatti, verso il ricco
Nord, con la speranza di migliorare la
propria condizione di vita. La richie-
sta di manodopera a basso costo dei
paesi industrializzati rafforza, infine, la
motivazione. Anche se i fenomeni mi-
gratori si possono spiegare per linee
generali e benché oggi i media par-
lino degli stranieri quasi ogni giorno,
facendoli rientrare nella più generica
categoria di ‘immigrato’, le storie dei
migranti non sono assolutamente
omologabili. Ognuno ha dietro di sé
un bagaglio di esperienze e vissuti
unici e speciali.
Nell’immaginario dell’italiano essi
sono tutti ‘immigrati’, come se ap-
partenessero ad una categoria unica
e uniforme. Questo modo di catalo-
gare apre facilmente la strada al dif-
fondersi di pregiudizi che facilmente
vanno a viziare l’opinione comune, e
contemporaneamente annullano la
grande varietà di persone, culture,
storie, motivazioni e condizioni, che
caratterizzano l’immigrazione e il mi-
grante. Inoltre, il rafforzamento del
pregiudizio tende a rinvigorire facili
posizioni ‘razziste’ e ideali di giusti-
zia
fai da te
. Le nostre città, la nostra
gente, pur avendo una pesante sto-
ria di migrazione alle spalle, si sono
trovate impreparate ad affrontare
l’arrivo di questo imponente flusso
migratorio, diversamente da altri
paesi europei, quali ad esempio la
Francia e la Germania, che su questo
fenomeno si stavano attrezzando già
da alcuni anni.
Indubbiamente ciò su cui bisogne-
rà puntare nel futuro, oltre all’aspetto
dell’accoglienza è certamente quel-
lo dell’integrazione, specie quello in
ambito sociale. Ė altresì interessante
constatare come i più alti tassi di in-
tegrazione, in Italia, si constatano
essere presenti in realtà territoriali ri-
dotte, come nel Trentino Alto Adige
o Friuli Venezia Giulia (che mostrano
di avere buoni livelli d’inserimento
occupazionale e d’inserimento so-
l percorso dei
migranti è quasi
sempre travagliato.
Nel paese di approdo,
i punti di riferimento
culturali e comunitari
si smarriscono e
diventa più facile
cadere nel disagio
psicologico e nella
marginalità
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