CONCLUSIONI
L’adozione di questa metodologia,
che prevede anche l’utilizzo di
S.OR.PRENDO, ha portato risulta-
ti soddisfacenti. Sul
piano psicologi-
co
ha determinano un aumento del
livello di attività e motivazione
nella ricerca di informazioni perti-
nenti alla propria condizione. Sul
piano della
formazione professionale
ha consentito alle persone di sce-
gliere un percorso formativo ade-
guato ai propri desideri. Questo fa
sì che la scelta formativa rappre-
senti uno dei passi per arrivare a
un obiettivo professionale e non
una modalità per impiegare il tem-
po in attesa di trovare un lavoro.
Sul
piano del lavoro
favorisce la ri-
cerca mirata dell’occupazione e
non la ricerca di un lavoro qualsia-
si.
Tenendo presente le differenze di
genere, abbiamo osservato un di-
verso utilizzo di S.OR.PRENDO: i
maschi lo sfruttano per una ricerca
immediata del lavoro, le femmine
per un ampliamento delle opportu-
nità per l’inserimento nel mondo
lavorativo (percorsi di formazione,
acquisizione di ulteriori titoli di
studio, ecc.).
A quanto evidenziato è necessario
aggiungere una serie di considera-
zioni e riflessioni che riteniamo in-
dispensabili al raggiungimento de-
gli obiettivi prefissati:
• le persone che si rivolgono allo
sportello sono in qualche modo
“soggetti deboli”: gli immigrati
presentano quasi sempre diffi-
coltà di integrazione, con proble-
mi di discriminazione e di umi-
liazione cui sono sottoposti nel
lavoro e nella vita quotidiana,
nonché un inserimento nel mer-
cato del lavoro non sempre corri-
spondente alle proprie aspettati-
ve. Gli adolescenti drop out risen-
tono spesso di una debolezza ri-
feribile soprattutto a stati di disa-
gio familiare e quindi ben più for-
ti di un semplice disagio scolasti-
co, stati di disagio che comunque
li hanno scoraggiati e demotivati.
Gli adulti italiani in condizioni di
svantaggio ovviamente non han-
no una visione ottimistica del lo-
ro futuro e presentano una forte
demotivazione.
• Gli operatori che lavorano con
queste persone devono quindi es-
sere specializzati nell’analisi della
domanda e nella consulenza
orientativa, pena l’incapacità di
capire le motivazioni implicite, le
emozioni, i vissuti, le aspettative,
le fantasie sottostanti alla richie-
sta di aiuto ed il conseguente spo-
stamento dalla richiesta esplicita
a quella implicita e al contesto
che l’ha determinata.
• Gli adulti svantaggiati, così come
gli adolescenti, dovrebbero essere
accompagnati anche dopo la con-
sulenza nella ricerca del lavoro o
nella riqualificazione proprio
perché la loro debolezza nasce da
elementi personali.
• È necessaria una forte “rete terri-
toriale di informazioni” per atti-
vare una consulenza che rispon-
da ai bisogni delle persone.
• Infine, come è successo a noi, è
molto utile che la coppia di esper-
ti sia composta da un maschio ed
una femmina, condizione questa
che riproduce “l’idea di famiglia”
e quindi rassicura gli utenti.
NOTE
1) S.OR.PRENDO, adattamento ita-
liano del prodotto inglese Career
Assessment Software - CASCAID,
è un programma di orientamento
alle professioni realizzato dalla Di-
rezione centrale istruzione, cultura,
sport e pace - Servizio istruzione e
orientamento, con fondi del pro-
gramma Interreg III A Italia - Slove-
nia 2000-2006. Il programma per-
mette di esplorare le caratteristiche
essenziali di 300 diversi profili pro-
fessionali, in relazione agli interessi
di ogni persona.
BIBLIOGRAFIA
Deugeni A.,
La dispersione scolastica:
analisi teorica ed empirica del fenome-
no nel territorio triestino
, Tesi di lau-
rea - Trieste, 2002.
Lemoine C. (a cura di),
Risorse per il
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. Franco Ange-
li, Milano, 2002.
Pombeni M.L. e Vattovani P. (a cura
di),
Centri dedicati per un sistema in-
tegrato di orientamento
. Franco An-
geli, Milano, 2005.
Fabio Spadon
Responsabile progetto orientamento e
coordinatore CTP
18° Distretto
Trieste
Anna Roia
Psicologa e operatrice di accoglienza e
informazione
Centro regionale di orientamento
Trieste
Orientamento e scuola
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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