in atto, siamo agli inizi, un progetto
per la costruzione di un modello
provinciale di orientamento.
Al fine di conseguire questi obietti-
vi la Provincia di Grosseto ha ema-
nato un bando che sarà gestito dal-
l’associazione temporanea di im-
prese. Si stanno attivando i primi
gruppi di progettazione partecipa-
ta, che con gli strumenti della ricer-
ca-azione cominceranno a negozia-
re il significato dell’orientamento e
il proprio ruolo nel sistema. Nel
progetto sono coinvolti anche attori
del mondo del lavoro, in particolare
delle organizzazioni datoriali.
Occorre comunque sottolineare co-
me la negoziazione dei ruoli passi
attraverso fasi alterne di lavoro co-
mune – azioni di orientamento che
più attori progettano e realizzano in
collaborazione – e di riflessione, du-
rante le quali si procede a dare siste-
mazione e a interpretare le scelte
fatte e i ruoli assunti dentro il siste-
ma che si è creato e in cui si è agito.
Per questo è indispensabile incre-
mentare anche le possibilità di azio-
ne comune, come ad esempio la
creazione di servizi interistituziona-
li e progetti complessi in grado di
coinvolgere sullo stesso piano e con
pari dignità attori pubblici e privati.
Al terzo punto si segnala lo svilup-
po delle competenze dei professio-
nisti dell’orientamento. Occorre an-
dare oltre le tradizionali e indispen-
sabili iniziative di formazione del
personale e, superando l’idea stessa
di “profilo professionale”, puntare
l’attenzione sullo sviluppo e la cer-
tificazione delle competenze dei
professionisti.
Esistono buone pratiche e modelli
interessanti per la formazione degli
orientatori, tra cui si possono anno-
verare anche i progetti appena
esposti. Tuttavia sarebbe ancor più
interessante avviare pratiche di mo-
nitoraggio e certificazione delle
competenze degli stessi orientatori
attraverso azioni di orientamento.
Sul quarto e ultimo punto, riguardo
alla comunicazione dell’orienta-
mento, si constata il persistere, nel
contesto italiano, di una percezione
distorta dell’orientamento. Una
delle difficoltà maggiori per il pro-
fessionista è dovuta all’esistenza di
rappresentazioni negative o sostan-
zialmente errate dell’orientamento,
che viene percepito ancora come
un’azione di tipo informativo o co-
me una “cura” da somministrare a
seguito di una diagnosi infausta sul
futuro del soggetto.
È fondamentale comunicare corretta-
mente, senza incongruenze. E per fa-
re questo è condizione indispensabi-
le ma non sufficiente, la corretta ne-
goziazione dei ruoli, la condivisione
di metodologie e la formazione dei
professionisti. Occorre anche che le
LA COMPLESSITÀ NEI PROCESSI DI INTEGRAZIONE
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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conseguire l’obiettivo di rendere tra
loro coerenti i singoli interventi al-
l’interno della scuola grossetana.
Il secondo punto riguarda la costru-
zione dei ruoli. Assume di nuovo
una notevole importanza l’iniziati-
va della Conferenza Provinciale
Permanente per l’Orientamento,
senza la quale non sarebbe stato
possibile mettere in atto le azioni
successive.
La costruzione dei ruoli è un passo
preliminare a qualsiasi processo di
integrazione istituzionale. Si tratta
dell’aspetto più delicato del proces-
so e prevede una negoziazione dei
significati e degli obiettivi. Il pro-
cesso, inoltre, deve coinvolgere atti-
vamente i più importanti attori del
sistema.
È per questo che i settori Formazio-
ne Professionale, Lavoro e Istruzio-
ne della Provincia di Grosseto, la
Conferenza Provinciale per l’Orien-
tamento con l’USP e le scuole della
provincia, hanno elaborato e messo
Orientamento: un modello di sistema
“La Provincia di Grosseto, all’interno del documento di programmazione per l’inte-
grazione, il Piano di indirizzo Integrato, ha individuato l’orientamento come uno degli
ambiti privilegiati per la sperimentazione delle politiche integrate inerenti l’Istruzione,
la Formazione Professionale e il Lavoro. Emerge con forza, nel territorio provinciale,
l’esigenza di mettere in rete le azioni, gli strumenti, le buone prassi e le risorse, che i
diversi soggetti, ciascuno autonomamente, in relazione ai diversi segmenti del sistema
educativo e del lavoro, mettono in campo per promuovere il successo formativo e la pie-
na realizzazione dell’individuo. Tale esigenza richiede quindi la costruzione di un mo-
dello di orientamento, che metta al centro l’individuo, nelle sue varie fasi di sviluppo,
favorendo la messa in relazione dei diversi segmenti del sistema e dei soggetti, che a va-
rio titolo vi prendono parte. Il progetto è promosso dai tre settori dell’Amministrazio-
ne Provinciale, i Centri per l’impiego, l’Istruzione e la Formazione Professionale, che
congiuntamente alla Conferenza provinciale permanente per l’orientamento, intendo-
no coinvolgere attivamente gli attori sul territorio, siano essi Università, Associazioni
di categoria, associazioni sindacali, agenzie orientative e formative, al fine di raccoglie-
re i fabbisogni sia in termini di domanda, che di offerta di orientamento, mettendo a si-
stema gli interventi, in relazione ad un modello di azioni condiviso.”
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