tengono e il livello culturale richie-
sto per farle. Si chiede al cliente di
dividere i cartoncini in tre gruppi: i
lavori che farei, i lavori che non fa-
rei mai, i lavori che non so se farei.
Sulla base di questa suddivisione si
attiva la narrazione autobiografica
e il processo di scoperta e ricostru-
zione di senso.
Life role circles
(Brown e Brooks,
1991). Questa attività inizia con
un’introduzione su ciò che si in-
tende per ruolo e si chiede al
cliente di individuare i diversi
ruoli che gli sono appartenuti in
passato e che gli appartengono nel
presente. Su un foglio bianco il
cliente è invitato a tracciare un
cerchio che rappresenti i ruoli
identificati e il suo coinvolgimen-
to in essi. La grandezza del cer-
chio rappresenta il grado di coin-
volgimento in quel ruolo o la
quantità di tempo investito nel
realizzarlo e la vicinanza-lonta-
nanza o sovrapposizione rappre-
sentano la relazione di ogni ruolo
con l’altro nella propria vita. In un
altro foglio di carta si disegnano
gli stessi cerchi con gli stessi crite-
ri pensando però a se stessi in un
momento futuro. Si attiva un con-
fronto facendo riflessioni rispetto
ai conflitti interruolo, alla loro
complementarità, alle risorse o ai
problemi che possono scaturire da
essi. Si effettua un confronto tra il
presente e il futuro tracciato nei
due fogli per favorire la realizza-
zione di un progetto di carriera
fattibile.
Life line
(Brott, 2005; Goldman,
1992; Okoha, 1998). Si tratta di una
tecnica che consente di esplorare il
presente e il passato del cliente. Si
realizza attraverso una rappresen-
tazione grafica delle persone, degli
eventi e dei significati attribuiti a
specifiche situazioni della vita. Vie-
LO STORYTELLING IN ORIENTAMENTO
32
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
■
32
ne chiesto di tracciare una linea
orizzontale che divida il foglio in
due parti e che termini con una frec-
cia: sul bordo sinistro del foglio
verrà scritta la propria data di na-
scita, mentre sul bordo destro la da-
ta odierna. Il counselor introduce
l’esercitazione come un modo per
scoprire i capitoli di vita che carat-
terizzano il passato e il presente del
cliente. I capitoli sono rappresentati
dalle fasi della vita salienti per una
persona come ad esempio la fase
pre-scolastica, la scuola primaria, la
scuola secondaria di primo e secon-
do grado ecc., che verranno segnati
lungo la linea tracciata. Le date rap-
presentano l’inizio e la fine di ogni
capitolo della storia del cliente. Vie-
ne chiesto al cliente di ricordare de-
gli eventi significativi e di annotarli
sulla linea tracciata e già divisa in
capitoli. Il consulente farà delle do-
mande per facilitare il ricordo e per
arricchire i racconti di particolari
(cosa ricordi di questo specifico
evento? Dimmi ciò che hai vissuto
quali emozioni hai provato? Quali
sono le persone significative in que-
sta esperienza?) viene chiesto di at-
tribuire degli aggettivi ad ogni capi-
tolo e di dargli un titolo.
Life space map
(Peavy, 1997). È una
tecnica che consente di esplorare
ciò che un soggetto pensa sente e fa
rispetto alle preoccupazioni che ri-
guardano il suo presente. Dopo
aver introdotto lo scopo della map-
pa che si sta per disegnare insieme,
si richiede al cliente di tracciare su
un punto qualsiasi del foglio un
cerchio che rappresenti se stesso.
questo permette di esplorare come
il soggetto si colloca all’interno del
suo spazio. Sulla base della posizio-
ne del cerchio si possono fare delle
domande. Si chiede qual è la sua
preoccupazione più grande e i suoi
sentimenti a riguardo. In seguito si
richiede al soggetto di disegnare al-
tri cerchi che rappresentino gli altri
significativi della sua vita attuale e
di cerchiare due volte le persone
che secondo lui costituiscono un
motivo di preoccupazione maggio-
re. Il cliente deve scegliere il punto
in cui collocarli. Il consulente utiliz-
zerà le informazioni provenienti
dalla mappa per attivare una di-
scussione sulla tipologia di relazio-
ni, sugli ostacoli che si possono ge-
nerare ecc.
Genogramma
(Bowen, 1978; Brown
& Brooks, 1991; Okoha, 1998). Deri-
va dalla tecnica utilizzata nelle tera-
pie familiari. Nel career counseling,
il genogramma è utilizzato per
esplorare la carriera e le occupazio-
ni della famiglia del soggetto in
orientamento, allo scopo di mettere
in luce la percezione e l’influenza
che le generazioni familiari che lo
precedono hanno sulla sua condi-
zione attuale. Il genogramma è di-
segnato attraverso dei simboli con i
quali si identificano sia i ruoli di
ogni soggetto che il tipo di relazio-
ne. Il genogramma si arricchisce di
informazioni che riguardano il tipo
di lavoro svolto da ogni membro,
dalla collocazione geografica e da
un giudizio sulle qualità ammirate
dal cliente. Si pongono delle do-
mande per favorire la narrazione di
sé sulla base del tracciato emerso.
RACCONTARE
STORIE:
LO STORYTELLING
Le storie, le favole, i racconti han-
no accompagnato l’infanzia di tut-
ti noi. Romanzi, film e fiction tele-
visive rispondono al bisogno di
oggi di ascoltare, sempre, nuove
narrazioni.