dei loro apprendimenti, in sin-
tonia con la filosofia che pro-
muove la molteplicità dell’intel-
ligenza e della sensibilità. Non è
lecito, quindi, sottrarsi al favo-
rire il benessere scolastico,
poiché la scuola di oggi è una
realtà sociale composita e multi-
culturale, in cui l’individuo
dovrà acquisire responsabilità
sempre maggiori per potersi in-
serire a pieno titolo nella collet-
tività, dove sarà chiamato in fu-
turo ad esercitare pienamente il
diritto–dovere della cittadi-
nanza. Tutto ciò, risulterà in-
vece poco concreto se questo
percorso di trasformazione tra-
scurerà la costruzione dell’iden-
tità, attraverso la quale ciascun
soggetto scopre anche ciò che è
capace di dare e porre al servizio
della comunità.
Resta poi, e non è secondario,
l’aspetto più conveniente anche
per chi a scuola insegna, o me-
glio, vorrebbe insegnare, ma
troppe volte ci riesce solo in
parte minima: quel docente che
ha scelto questo mestiere che
spesso si rivela ingrato, per
amore della cultura, ma che non
trova corrispondenza né nei ra-
gazzi, né nelle loro famiglie. È
proprio allora che la promozione
del benessere a scuola diviene
condizione
fondamentale,
poiché ricade positivamente
anche sugli insegnanti, consen-
tendo loro nel contempo di stare
meglio in classe, ma richiedendo
loro di non limitarsi ad essere
soltanto uno strumento per lo
sterile e conformistico passaggio
di nozioni.
Con queste premesse è nato, in
rete, il progetto
“Chi l’ha detto
che la scuola non mi piace?”
L’ini-
ziativa, da subito, ha inteso sti-
molare cambiamenti educativi,
sostenendo e molto più spesso,
recuperando la sfera emozionale
e relazionale dei ragazzi. Attra-
verso un confronto tra docenti
operanti in realtà scolastiche di-
verse e specialisti di vari settori,
esperti delle problematiche ado-
lescenziali, si è cercato di indi-
viduare strategie e metodologie
idonee a sviluppare nei giovani
competenze cognitive e orienta-
tive finalizzate al successo for-
mativo Molto utile è stato realiz-
zare un percorso comune fra or-
dini di scuola diversi, secondo
una visione unitaria negli in-
tenti, volti a stimolare i processi
formativi. Nelle scuole medie si
è osservata l’esigenza di coinvol-
gere le famiglie, riconoscendo
che solo attraverso la condivi-
sione di atteggiamenti fra “casa e
scuola” diviene possibile la rea-
lizzazione del progetto di cre-
scita del ragazzo, che richiede
appoggio attraverso l’assunzione
di quei comportamenti che sti-
molino l’autostima, la capacità
di prendere decisioni e quella di
interagire efficacemente con gli
altri. Il progetto si è proposto,
inoltre, di incrementare la pro-
fessionalità dei docenti, per ge-
stire al meglio le situazioni di di-
sagio (anche proprio) al fine di
instaurare un clima positivo in
classe e di attuare misure di pre-
venzione in diversi ambiti.
2
Il
cammino
è stato significativo
per molteplici motivi; innanzi-
tutto perché ha stimolato un
cambiamento di prospettiva
nelle relazioni sia tra adulti, sia
tra adulti e ragazzi, sia tra i ra-
gazzi della scuola e questo è av-
venuto grazie alla scoperta e al-
l’individuazione di alcune stra-
tegie tese a portare a galla emo-
zioni e sentimenti, divenuti leg-
gibili e riconosciuti anche legit-
timi. Da qui la proposta di cer-
care un modo nuovo e positivo
di comunicare, sapendo che in
ogni atto di comunicazione con
l’altro ciascuno porta parte di sé
e delle sue capacità di relazione.
Per rendere efficace il progetto si
è cercato di estenderlo a tutte le
componenti della scuola, coin-
volgendo in percorsi formativi
insegnanti e genitori, istituendo
Sportelli d’ascolto, aperti ad
alunni, docenti, famiglie e perso-
nale scolastico e ad altre inizia-
tive indirizzate alle diverse
realtà delle classi della Scuola se-
condaria di primo grado dell’I.C.
“Italo Svevo”.
Nel corso di questi ultimi anni,
sono stati individuati temi da
trattare attraverso corsi di ag-
giornamento per i docenti della
rete di scuole coinvolte nel pro-
getto. Sono stati così approfon-
diti argomenti quali i Potenziali
e gli Stili d’apprendimento, se-
condo gli strumenti offerti dalla
Pedagogia
della
Gestione
Mentale
,
3
in collaborazione con
il gruppo P.I.A., operante nel Ve-
neto e nel Friuli Venezia Giulia.
Particolare attenzione è stata
data alla formazione degli inse-
101
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
Orientamento e scuola
2
Ciò è stato possibile grazie ai finanziamenti
regionali contro la dispersione scolastica, per-
venuti già a partire dal 2003-2004, che
hanno consentito dapprima di rendere il pro-
getto sperimentale, in seguito di proseguire il
percorso utilizzando i fondi messi a disposi-
zione dall’Assessorato all’Istruzione della Re-
gione Friuli Venezia Giulia.
3
Cfr. Antoine de la Garanderie