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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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dei centri riguarda il personale, in
questo periodo pesantemente sotto-
organico.
Verso la fine del progetto di istituzio-
ne del Centro sperimentale per
l’informazione e la consulenza pro-
fessionale, i partner inglesi ci hanno
informato dell’esistenza di una rete
europea, che allora si chiamava ‘Na-
tional Resourse Center for Guidan-
ce’, alla quale abbiamo aderito con
l’ingresso della Slovenia nella Co-
munità Europea. Attualmente c’è
una forte collaborazione con
tutti i
paesi della rete, anche se i centri nei
diversi paesi presentano una loro or-
ganizzazione specifica.
I compiti del centro nazionale di
informazione e orientamento slove-
no sono molteplici e comprendono:
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la raccolta e l’aggiornamento di
tutto il materiale informativo pro-
dotto che viene poi distribuito a
tutti i centri in rete;
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la descrizione dei profili professio-
nali;
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lo sviluppo del programma elettro-
nico “Kam in kako” (dove e co-
me), importato nel programma
Phare dalla Gran Bretagna, dove
ogni singola persona risponde alle
domande relative ai suoi interessi,
poi riceve una lista di professioni
che potrebbero corrispondere alle
caratteristiche del richiedente;
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la gestione del sito web Proteus, il
sito del Centro per l’informazione
e consulenza professionale;
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la collaborazione con giornali, ri-
viste, televisione, radio per pubbli-
cizzare i servizi del centro;
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la collaborazione con tutte le isti-
tuzioni, che lavorano in questo
ambito in Slovenia, con entrambi i
ministeri, con l’Ente per l’istruzio-
ne, con il Centro per la formazio-
ne professionale, con il centro An-
dragosˇki, con le università popola-
ri, per svolgere il ruolo di anello di
congiunzione e di collettore di tut-
te le informazioni a disposizione
in Slovenia;
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la preparazione della documenta-
zione di base, quando si fonda un
nuovo centro, provvedendo ad in-
viarla in tutto il territorio sloveno;
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la raccolta e la distribuzione di
informazioni a tutti gli studenti
che vorrebbero studiare in Europa.
In sei anni di lavoro è emerso che i
centri possono dividersi in diversi ti-
pi. Esistono tre veri e propri CIPS
(centro per l’informazione e consu-
lenza professionale), presso le tre
città universitarie di Capodistria, Lu-
biana e Maribor, che possiedono
tutte le funzioni descritte: ciò signi-
fica che è a disposizione una bro-
chure, con tutte le informazioni;
computer, con i quali gli utenti pos-
sono scrivere offerte, richieste, ricer-
care informazioni in rete; una sala
studio speciale per workshop e in-
contri. Accanto ai centri principali
esistono 18 centri minori, che han-
no tutte le funzioni, tranne un luogo
adibito per workshop. Ci sono poi 7
così detti “angolini” dove sono a di-
sposizione tutte le informazioni più
di natura locale.
Per quanto riguarda il monitoraggio
dei servizi, vengono registrati ogni
visita e ogni contatto telefonico, le
informazioni individuali, le consu-
lenze individuali e il lavoro di
gruppo. Nel 1999 i contatti con gli
utenti ammontavano a 5.500. L’an-
no successivo il numero è aumen-
tato di 2.000 unità. Un grande bal-
zo in avanti nei contatti si è avuto
nel 2001, quando in Slovenia c’e-
rano già 7 centri; all’epoca la cifra
superava le 41.000 unità. Le visite
sono in costante aumento tanto da
aver raggiunto, l’anno scorso, quasi
100.000 unità.
Non tutti i centri lavorano nell’ambi-
to dell’Ente per l’occupazione. Sono
state istituite collaborazioni anche
con altri partner, con le biblioteche
locali, con le università popolari e
negli ultimi tempi con il centro An-
dragosˇki (Centro Sloveno per l’Edu-
cazione per Adulti), che sta svilup-
pando i suoi centri, rivolti prevalen-
temente agli adulti, che organizzano
corsi di formazione e li aiutano
quando devono decidere di intra-
prendere corsi di perfezionamento o
nel caso abbiano interrotto gli studi
e forniscono le consulenze, in base
alle quali possono meglio decidere
come procedere. Le università popo-
lari hanno già accertato che sarebbe
molto più razionale se entrambi i
centri fossero presenti anche nelle
loro sedi, e proprio quest’anno un
centro simile verrà inaugurato a No-
va Gorica. Al finanziamento dei cen-
tri collaborano anche i comuni ed
altri enti.
Ogni anno viene somministrato agli
utenti del centro un questionario sta-
tistico e di soddisfazione del servi-
zio. Dall’analisi dell’ultimo questio-
nario (dicembre 2004) risulta molto
interessante il rinvio al servizio,
spesso effettuato dall’Ente per l’oc-
cupazione e dai consulenti scolasti-
ci. Per quanto riguarda il livello di
soddisfazione occorre dire che il la-
voro si concentra soprattutto sulle
valutazioni più basse che mettono in
luce eventuali difetti di funziona-
mento, anche se tali problematiche
raramente vengono identificate. Ne-
gli ultimi anni si registra un aumento
degli utenti disoccupati e un calo dei
giovani in età scolastica, anche se in
valori assoluti il numero cresce co-
munque. Anche in Slovenia, come
nel resto d’Europa, la popolazione
invecchia ed il numero delle genera-
zioni diminuisce.
Zlata Sˇ libar ha concluso il proprio
intervento con un pensiero tratto dal
libro delle note e delle lamentele: “
il
sole che splende fuori non è nulla,
se paragonato con quelli che lavora-
no qui dentro”
, augurando che gli
utenti dei centri sloveni pensino agli
operatori, il più possibile, in questi
termini.
La prima sessione del convegno si è
conclusa con l’intervento di
Marina
Silverii
di ASTER, un consorzio fra
università e associazioni di categoria
che ha sede a Bologna e che nel pe-
riodo compreso tra il 1993 e il 2003
ha maturato esperienza nel ramo
dell’assistenza tecnica ai servizi che
si occupano di informazione e di
orientamento, anche grazie alla ge-
stione diretta del Centro Risorse Na-
zionale per l’Orientamento, servizio
che si colloca all’interno della rete
Euroguidance.
Marina Silverii ha sottolineato come,
quando si parla di “assistenza tecni-
ca”, si intenda indicare le strutture di
servizio ai servizi, definite anche
“strutture di secondo livello”. Ha ri-
cordato inoltre che proprio la Regio-
ne Friuli Venezia Giulia ha messo in
atto un tentativo, finora condotto
con successo, di costituire e svilup-
pare un centro risorse regionale per
l’orientamento a livello regionale.
La relatrice si è soffermata sul signi-
ficato del termine servizi di assisten-
za tecnica ricordando che i
docu-
menti europei
definiscono i centri di
assistenza tecnica come
strutture
con funzioni di input e di output ri-
spetto al sistema,
che da un lato of-
frono servizi che hanno la funzione
di supportare la crescita qualitativa
dei servizi erogati dai centri di infor-
mazione e di orientamento e dall’al-
tro favoriscono lo scambio di espe-
rienze, sia all’interno degli stessi
servizi in cui svolgono la propria
funzione, sia nei confronti dei siste-
mi esterni.
Il secondo tema approfondito da
Marina Silverii è quello dell’
informa-
zione
. La funzione di informazione
viene considerata la
condizione ba-
se
per un orientamento di
qualità
. La
stessa OCSE ha realizzato negli ulti-
mi anni diverse indagini a livello na-
zionale sui sistemi di orientamento