QUADERNI_ALLEGATO_27 - page 16

16
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
27
ne regioni tra cui la nostra cercano
di apportare, dà vita ad un sistema
di servizi per il lavoro nei quali ci
sono soggetti pubblici e privati: ser-
ve un sistema nazionale anche per
cominciare a definire le condizioni
di base per uno standard di qualità
o per degli standard di qualità che
siano in grado di contribuire a que-
sta omogeneizzazione di pezzi di
territori e di soggetti con caratteri-
stiche diverse.
Credo che dovremo partire dai bi-
sogni dei cittadini e da come i bi-
sogni dei cittadini si confermano e
per certi versi si evolvono e matu-
rano. Allora c’è un bisogno fonda-
mentale che si conferma, quello di
contribuire ad alzare il tasso di co-
noscenze e di promuovere e sup-
portare sempre più elevati e quali-
ficati livelli di scolarizzazione per i
nostri cittadini. C’è un secondo bi-
sogno, quello di essere supportati
di fronte ad una prospettiva di vita
che chiamerà buona parte delle la-
voratrici e dei lavoratori di questo
paese a dover compiere scelte ed
individuare percorsi più volte nel-
l’arco della propria vita e questo è
evidentemente, secondo una dina-
mica del mercato del lavoro, del-
l’economia, difficilmente reversibi-
le nei prossimi anni e conseguen-
temente richiede una capacità del
sistema di servizi, mi riferisco alle
ultime cose di cui parlava il dottor
Ferucci, di supportare e accompa-
gnare persone che avranno biso-
gno di essere aiutate ad orientarsi
non una volta ma più volte nel cor-
so della loro vita. E serve anche, se
è vero che noi stiamo andando ver-
so un’idea di formazione perma-
nente che caratterizza l’intera fase
di vita attiva delle persone dall’in-
gresso nel mondo della scuola, fi-
no alla conclusione della propria
vita lavorativa, che l’accesso effet-
tivo a fruire del servizio di forma-
zione permanente nelle sue più di-
versificate manifestazioni presup-
ponga anche quì una forte funzio-
ne di supporto, di accompagna-
mento nelle scelte e perciò di
orientamento. Quindi noi abbiamo
un’esplosione di bisogni, una di-
versificazione e un ampliamento di
bisogni a cui dare una risposta
puntuale, articolata e completa.
Del resto, se guardiamo semplice-
mente il primo bisogno, questo po-
trebbe riassumerli tutti: alzare il tas-
so di conoscenza della comunità è
un obiettivo per la nostra regione ed
è probabilmente uno dei grandi
obiettivi che si pone questo governo
regionale e caratterizza perciò
complessivamente la funzione di un
sistema formativo integrato dentro i
processi sia di crescita economica,
sia di crescita della coesione socia-
le della nostra comunità. Bastereb-
be usare due piccole equazioni: da
un lato più qualità del capitale
umano sicuramente equivale a
maggiore opportunità di sviluppo
economico e di competitività, dal-
l’altro più conoscenza e più qualità
del lavoro uguale a più diritto al-
l’integrazione effettiva delle perso-
ne e conseguentemente a maggiori
livelli di qualità della nostra coesio-
ne sociale e delle caratteristiche di
sviluppo positivo della nostra co-
munità.
Tutto questo si raggiunge contri-
buendo alla progettazione e alla
realizzazione di un sistema forma-
tivo integrato che è in grado di va-
lorizzare, di ampliare e di poten-
ziare le capacità che sono presenti
nelle diverse funzioni, che sono ri-
conosciute al mondo della scuola
per la sua parte fondamentale di
competenza, al mondo della for-
mazione professionale per quelle
che sono le sue caratteristiche e le
risposte specifiche che deve dare
all’alta formazione e quindi in par-
ticolare al sistema universitario, e
al mondo del lavoro con la sua or-
mai accettata e riconosciuta fun-
zione formativa attiva che va ad in-
tegrarsi a quelle precedenti. Abbia-
mo bisogno di un sistema formati-
vo integrato con la sua capacità di
diversificare ed integrare l’offerta,
se vogliamo creare più opportunità
per i cittadini per vedere crescere
il tasso di conoscenza, a partire
dall’elevamento effettivo della fre-
quenza scolastica, per seguire con
nuove opportunità di formazione.
Io credo che noi abbiamo bisogno
di progettare alcune infrastrutture
di questo sistema integrato: una si-
curamente è quella dell’orienta-
mento e perciò un insieme di fun-
zioni di accompagnamento e di
supporto nella formulazione delle
scelte; la seconda è quella del ri-
conoscimento dei percorsi e delle
competenze acquisite in un’ottica
di completa integrazione e di valo-
rizzazione delle esperienze forma-
tive delle persone. Come ammini-
strazione regionale del Friuli Vene-
zia Giulia vogliamo lavorare in
questa direzione. Le stesse scelte
che abbiamo in qualche misura in-
teso delineare a questo proposito
nella predisposizione della nuova
legge regionale sul lavoro, appro-
vata dal Consiglio Regionale, van-
no in questa direzione perché af-
La tavola rotonda istituzionale è sta-
ta chiusa dall’Assessore al Lavoro,
Formazione, Università e Ricerca
della Regione Friuli Venezia Giulia,
Roberto Cosolini,
che ha svolto al-
cune considerazioni, anche di ordi-
ne politico, alla luce degli interven-
ti precedenti.
Innanzitutto una considerazione si-
curamente positiva: mi pare che
stiamo passando da una fase di per-
corsi, almeno parzialmente separati
anche a livello nazionale, tendenti
verso un sistema nazionale di orien-
tamento, ad una unificazione delle
corsie e questo mi pare sicuramen-
te un fatto positivo se è vero che poi
rappresenta la conditio sine qua
non per poter costituire un sistema
nazionale unitario di orientamento.
È un fatto questo di cui sentiamo il
bisogno perché con l’affermazione
di un sistema nazionale noi innan-
zitutto affermiamo un diritto gene-
rale e diffuso dei cittadini, spendibi-
le su tutto il territorio nazionale e
poi andiamo anche a darci effettiva-
mente un’organizzazione di sistema
che superi la logica, sicuramente
interessante e importante in termini
di sperimentazione di diverse espe-
rienze che si sono fatte, però legate
ai limiti territoriali e contempora-
neamente superiamo anche una lo-
gica che, oggi come oggi, mi sem-
bra abbastanza obsoleta, di separa-
zione per settori di competenza.
Credo che per dirigersi verso un
progetto nazionale di questo tipo i
prossimi passaggi, ma l’hanno già
detto i relatori che mi hanno prece-
duto, presuppongano una forte par-
tecipazione ed una forte condivisio-
ne a questo processo da parte delle
regioni. Le regioni devono sentirsi
co-protagoniste fino in fondo della
costruzione di questo sistema. Ser-
ve poi, credo, un’idea di sistema in-
tegrato tra istruzione, formazione e
lavoro. Serve una strategia conse-
guente che presupponga investi-
menti nazionali e regionali, per sta-
bilizzare le esperienze che finora si
sono fatte e che hanno avuto carat-
tere sperimentale magari legato an-
che alla straordinarietà e alla episo-
dicità della disponibilità di risorse,
e penso a quelle del Fondo Sociale
Europeo, e credo che questo sia ne-
cessario nella misura in cui dobbia-
mo costruire un sistema unitario tra
pezzi così diversi per territorio, per
tipologie e per caratteristiche dei
soggetti. Bisogna poi considerare
che la riforma sul mercato del lavo-
ro, al di là delle opinioni che si pos-
sono avere e di correttivi che alcu-
1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...32
Powered by FlippingBook