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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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principalmente con i giovani in età
scolare nel passaggio dalla scuola
d’obbligo alla scuola superiore e
dalla scuola superiore nel passaggio
al grado superiore d’istruzione. Alla
fine degli anni ottanta, il tasso di di-
soccupazione in Slovenia è comin-
ciato ad aumentare notevolmente,
così da una cifra di 20.000 disoccu-
pati si è passati in pochi anni a
135.000. Ciò ha reso necessario ri-
strutturare il servizio di orientamento
professionale, in poche parole il ser-
vizio ha cominciato ad affrontare
nuovi compiti. Ovviamente, questo
implicava anche che i compiti erano
fondamentalmente più difficili, poi-
ché il lavoro con i disoccupati, che
dopo 30, o più, anni, di servizio
hanno perso il posto di lavoro, è
molto più problematico rispetto a
quello con i giovani che devono de-
cidere il loro percorso professionale.
In quel periodo c’è stata una forte
collaborazione con i paesi vicini, so-
prattutto con Austria e Germania, il
che ci ha permesso di “scoprire” i
centri d’informazione e di consulen-
za professionale. Nel 1996 il Mini-
stero per il Lavoro ha sostenuto il
progetto ‘Phare’, che ha portato alla
costituzione del Centro sperimentale
d’informazione e consulenza profes-
sionale, in collaborazione con part-
ner provenienti dalla Gran Bretagna
nord-orientale.
Il primo centro sperimentale sloveno
ha aperto i battenti il 1 dicembre
1998. Sin dall’inizio l’esperienza si è
rivelata proficua e così la rete si e
sviluppata con successo in tutta la
Slovenia. Essendo uno stato piccolo,
con meno di 2.000.000 di abitanti,
abbiamo deciso di dedicare i nostri
centri a gruppi mirati: ai giovani nel
passaggio dall’istruzione di primo
grado a quella di grado superiore, ai
disoccupati, a coloro che cercano
una nuova occupazione, a coloro
che sono in procinto di perdere il
posto di lavoro, ma anche a coloro
che hanno interrotto gli studi. Que-
st’anno il centro d’informazione e
consulenza professionale ha ideato
un progetto particolare: con i finan-
ziamenti europei abbiamo dato lavo-
ro a cinque consulenti, che ora si oc-
cupano esclusivamente dei giovani
che sono usciti dalla scuola senza ri-
cevere alcun aiuto. Ci sono molti vi-
sitatori anche tra altre persone: geni-
tori, consulenti scolastici, anche col-
leghi dell’Ente per l’occupazione,
che trovano in questi centri molte
informazioni utili.
Poiché la Slovenia è uno stato picco-
lo, ha deciso di non sprecare forze e
risorse preparando gli stessi conte-
nuti in diversi angoli del paese e a tal
fine l’Ente per l’occupazione si è po-
sto l’obiettivo di raccogliere a livello
centrale le descrizioni dei profili
professionali. Tali descrizioni vengo-
no ancora redatte da altre istituzioni
e diventano la base per la prepara-
zione dei programmi di formazione.
Noi però vogliamo offrire ai nostri
utenti descrizioni facili da consulta-
re e chiare, in base alle quali potran-
no capire cosa li aspetta nella pro-
fessione, quali saranno le esigenze,
quale sarà il loro orario di lavoro, o
quali i pericoli, come tutelarsi da
questi ultimi per poter loro fornire
un’immagine completa sulla loro
eventuale scelta. Non è stato diffici-
le raccogliere tutte queste informa-
zioni sulle possibilità di studio a tut-
ti i livelli, poiché le nostre scuole
provvedono alla nuova preparazione
della documentazione ogni anno;
devo dire che si è già sviluppato un
sistema in base al quale provvedono
ad inviare una proposta, poiché le
scuole superiori e le università orga-
nizzano ogni anno la giornata infor-
mativa, dove vengono invitati tutti i
futuri studenti e per loro viene pre-
parato il materiale di consultazione,
disponibile anche nei nostri centri.
L’obiettivo principale dei centri di
informazione e orientamento è quel-
lo di spingere gli utenti a reperire au-
tonomamente le informazioni che
sono comunque a disposizione. Per
tutti coloro che non sanno come fa-
re da soli, ci sono un informatore e
un consulente a disposizione. Nei
centri sloveni è possibile ricevere
informazioni sulle possibilità d’im-
piego in Slovenia e nell’Unione Eu-
ropea. Molto importante è il settore
delle sovvenzioni finanziarie, delle
borse di studio, dei crediti, in breve
tutto ciò che può permettere ad una
persona di continuare il percorso di
studi o formativo. Sempre più richie-
sti sono i servizi di supporto, ad
esempio come cercare il posto di la-
voro, come compilare una richiesta,
come svolgere un colloquio con un
datore di lavoro, etc. È inoltre possi-
bile, da qualche anno, connettersi
ad internet gratuitamente. Nel centro
si offre la possibilità di programmare
il proprio percorso professionale au-
tonomamente, utilizzando alcuni
strumenti, con l’ausilio dei quali le
persone possono pianificare da sole
il percorso da intraprendere. A di-
sposizione ci sono inoltre workshop,
organizzati dall’Ente per l’occupa-
zione, durante i quali si tratta il tema
della conoscenza della professione,
della compilazione delle offerte di
lavoro, etc. Un punto di debolezza
learndirect mi ha preso in giro, mi
hanno presentato il corso come se
non fosse “a scuola” ma in effetti è
proprio come se lo fosse.” Quindi
mettere in discussione la cultura, il
modo in cui la gente si pone nei
confronti dell’istruzione per noi è
tanto importante quanto fare in mo-
do che la gente ci chiami.
Il servizio ‘Learndirect’ è costituito
da un “sistema coerente” che non è
fatto solo della linea telefonica e del
sito web ma anche ‘di servizi di inte-
razione diretta’ e che prende in con-
siderazione anche tutte le altre fonti
alle quali la gente si rivolge per una
consulenza, come ad esempio le bi-
blioteche pubbliche. Nel Regno Uni-
to queste ultime sono luoghi impor-
tantissimi per distribuire informazio-
ni e consulenza non professionale.
Perciò vorremmo impegnarci a por-
tarle all’interno di un sistema più in-
tegrato, così che gli operatori di quel
settore non si improvvisino consu-
lenti ma si sentano a proprio agio nel
lavorare come parte di un sistema
più ampio al quale le persone posso-
no avere accesso. Si sta anche pen-
sando a sviluppi come la televisione
interattiva digitale. In questo mo-
mento si lavora a stretto contatto con
fornitori di programmi televisivi che
indirizzano molti utenti verso il ser-
vizio. Sarebbe positivo riuscire ad
integrare alcuni contenuti all’interno
della televisione digitale così da ren-
dere possibile la consultazione di
queste informazioni mentre gli spet-
tatori guardano la TV.
Un’ulteriore testimonianza sui servi-
zi di informazione e orientamento ri-
volti agli adulti (in particolare, disoc-
cupati) è stata offerta da
Zlata Sˇ libar
dell’Istituto per l’Impiego della Re-
pubblica di Slovenia (N.C.I.P.S. di
Lubiana). In questo intervento tutta-
via è stata evidenziata anche la pro-
blematica dell’orientamento rivolto
ai giovani a rischio di dispersione
formativa.
Come è stato sottolineato da Zlata
Sˇ libar, la domanda sociale di orien-
tamento in Slovenia si è notevol-
mente modificata nel corso degli ul-
timi decenni.
Fino alla fine degli anni ottanta la
Slovenia aveva un alto tasso di occu-
pazione, quindi l’Ente per l’occupa-
zione non aveva molti disoccupati
da gestire. Così il ‘servizio per l’av-
viamento professionale’, che poi ha
variato il nome in ‘servizio per la
consulenza professionale’ e adesso
si chiama ‘servizio di orientamento
professionale’, in realtà operava