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gono declinati nella programmazio-
ne del Progetto attraverso l’individua-
zione di quattro aree di riferimento
(area affettivo- relazionale, area dei
valori, area della percezione senso-
riale e del comportamento, area
cognitiva) scanditi a loro volta in una
serie di sotto obiettivi.
Il Progetto si concretizza attraverso
incontri settimanali o bisettimanali
nelle classi coinvolte gestiti da due
insegnanti in compresenza. Le atti-
vità svolte comprendono una parte
ludica (giochi cooperativi, giochi di
ruolo, animazioni) ed una riflessiva
(discussioni in gruppo, circle time,
produzione di sintesi verbali o grafi-
che di quanto elaborato). Un’attività
quotidiana per gli alunni è rappre-
sentata dall’appello delle emozioni.
Ogni mattina gli alunni della terza
elementare rispondono all’appello
con un numero da 1 a 10 in relazio-
ne al proprio stato d’animo del
momento. L’insegnante registra l’esi-
to dell’appello su un registro apposi-
tamente creato. Ai bambini più pic-
coli della scuola elementare viene
proposta una modalità grafica uti-
lizzando adesivi rotondi con l’imma-
gine delle diverse espressioni, che gli
alunni applicano su un cartellone
mensile.
Il monitoraggio del progetto avviene
attraverso la compilazione da parte
degli insegnanti di una scheda relati-
va all’andamento di ogni incontro
svolto con gli alunni e riunioni men-
sili di una Commissione di Istituto
composta da un insegnante per cia-
scun plesso interessato, coordinata
dalla psicologa del Servizio per l’i-
struzione e l’orientamento incaricata
della supervisione. Alla fine dell’an-
no gli alunni (tranne i bambini della
scuola dell’Infanzia che si esprimo-
no con il disegno) e gli insegnanti
che hanno partecipato al Progetto
compilano una scheda di verifica
predisposta dalla Commissione sul-
l’attività svolta i cui risultati, insieme
ai lavori degli alunni, vengono pre-
sentati in un incontro finale con le
famiglie.
ATTIVITÀ SVOLTE
Con i più piccoli, gli alunni della
Scuola dell’Infanzia, ha avuto inizio
il percorso finalizzato all’alfabetiz-
zazione emotiva. Ai bambini sono
stati proposti giochi percettivi e sen-
soriali per sviluppare la conoscenza
di sé e degli altri, per sollecitare lo
sviluppo di abilità discriminative
attraverso esperienze che coinvolgo-
no e sviluppano tutti i cinque sensi.
Sono stati avviati giochi per impara-
re a donare e a ricevere fiducia l’un
l’altro. I bambini hanno iniziato a
familiarizzare con parole ed espres-
sioni efficaci per comunicare fidu-
cia.
Sono stati proposti inoltre giochi
motori ed espressivi che utilizzano il
linguaggio del corpo, attività ludiche
finalizzate ad introdurre i bambini al
mondo emozionale per imparare ad
individuare, decodificare, modulare
le proprie ed altrui emozioni. I bam-
bini hanno ascoltato storie, favole,
fiabe, filastrocche, indovinelli, narra-
zioni che hanno drammatizzato e si
sono divertiti con il teatro dei burat-
tini. Attraverso questi giochi, in virtù
del meccanismo della proiezione e
dell’identificazione nei personaggi, i
bambini hanno potuto raccontare se
stessi, iniziando a gestire il proprio
mondo interno fatto di emozioni e di
affetti con maggiore sicurezza.
Anche alla Scuola dell’Infanzia,
come nei cicli successivi, a conclu-
sione dell’attività giocosa e diverten-
te, sono stati organizzati alcuni primi
momenti e spazi dedicati ad una
semplice riflessione, al confronto e
alla condivisione dei propri pensieri
e dei propri stati d’animo.
Nei primi anni della Scuola
Elementare si è creato un primo
approccio all’appello delle emozio-
ni, quotidiano per i ragazzi più
grandi. Sono stati proposti alcuni
giochi come quello del trenino delle
emozioni: alla locomotiva sono stati
agganciati alcuni vagoni colorati,
uno per ogni emozione: felicità, rab-
bia, paura, tristezza, stupore. I bam-
bini stessi li hanno realizzati con
disegni, associazioni di colori,
immagini, simboli relativi a ciascun
stato d’animo. Al mattino si dispone-
vano davanti al vagone che quel
giorno li esprimeva di più, raccon-
tando, ricordando, ascoltando i
compagni.
Una differente modalità è rappresen-
tata dall’autoritratto di ciascuno in
cui viene lasciato lo spazio per inse-
rire ogni mattina l’espressione del
viso più adatta ad esprimere il pro-
prio stato d’animo del momento, uti-
lizzando diversi cartoncini con
opportune espressioni degli occhi e
della bocca. I bambini riconoscono
e comunicano i loro stati d’animo,
imparano a percepirli e a riconoscer-
li anche nei compagni. Si inizia a
costruire un vocabolario emoziona-
le: trovare il nome giusto all’emozio-
ne provata costituisce una delle più
utili modalità per entrare in contatto
con le proprie sensazioni, per saper-
le riconoscere e rispettarle in sé e
negli altri.
I bambini più grandi imparano a
rendersi conto che un’emozione sta
nascendo, provano ad analizzarla,
ad esprimerla con colori, parole,
gesti appropriati, iniziando a diven-
tare autoconsapevoli. E’ il “gioco del
quando”: emozioni e sensazioni
provate vengono collocate nel
tempo e nello spazio, nel contesto
relazionale in cui sono nate. Questa
attività favorisce l’autonomia e lo
sviluppo dell’autostima, consente di
far capire al bambino che egli non si
identifica con l’emozione che sta
provando, ma che può sperimentar-
la, gestirla, imparare a controllarla e
ad esprimerla in maniera adeguata.
Un’attività propedeutica alle tecni-
che utilizzate nella scuola media è
quella della scatola delle emozioni:
insieme agli alunni viene costruita
una scatola di cartone praticando
una fessura sul lato superiore. Gli
alunni depositano all’interno della
scatola biglietti in cui hanno espres-
so con un messaggio (una frase, un
disegno, un fumetto…), un proprio
stato d’animo e la situazione che lo
ha generato. Dopo alcuni giorni i
bambini si dispongono in cerchio e
la scatola viene aperta: l’insegnante
estrae a caso i biglietti e li legge; gli
alunni che lo desiderano intervengo-
no per chiedere informazioni, dare
chiarificazioni, esprimere le proprie
osservazioni. Questa attività allena i
bambini all’introspezione, all’identi-
ficazione dei propri bisogni, all’a-
scolto di quelli degli altri.
Alla scuola media molte attività
hanno compreso momenti di rifles-
sione di gruppo per i ragazzi, seduti
in cerchio. Periodicamente si sono
commentati i risultati dell’appello
delle emozioni. L’insegnante teneva
il registro e i ragazzi ripercorrevano
le emozioni provate nelle settimane
precedenti. Hanno dimostrato di
ricordare con chiarezza i propri stati
d’animo e persino i punteggi che si
erano assegnati, riferendoli a specifi-
che situazioni. In queste ed altre
occasioni di discussione l’insegnan-
te ascoltava, sollecitava gli alunni ad
esprimersi, a riflettere. Lo scopo era
quello di accrescere la consapevo-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
1...,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43 45,46,47,48,49,50,51,52
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