“PROGETTIAMO INSIEME
UN LUOGO DI STUDIO
E FREQUENTAZIONE”
Liceo scientifico “G.
Marinelli” di Udine
FINALITÀ E STRUTTURAZIONE
DEL PROGETTO
L’intervento è stato finalizzato
all’introduzione di metodiche di
apprendimento rivolte al benessere
degli studenti e al loro successo sco-
lastico, creando un ambiente adatto
allo scambio di idee in modo da
migliorare le relazioni tra i ragazzi e
stimolarli a ri-calibrare il proprio
metodo di lavoro. Gli insegnati si
sono proposti di risvegliare nei ragaz-
zi la motivazione e la curiosità, il
gusto della ricerca e la soddisfazione
del risultato, lavorando sull’autosti-
ma e l’autonomia progettuale.
In particolare si è voluto promuove-
re la partecipazione propositiva di
tutti gli studenti del gruppo, di
migliorare le relazioni fra gli stu-
denti e tra gli studenti e gli operato-
ri scolastici, di sviluppare l’autono-
mia progettuale e valorizzare il
lavoro di gruppo, potenziare l’uso
dei linguaggi specifici e le compe-
tenze individuali, rafforzando l’au-
tostima.
Il progetto intendeva inserirsi gra-
dualmente nell’attività didattica abi-
tuale ed è stato costruito dai ragazzi
stessi in un’attività di progettazione
partecipata, modalità che ha per-
messo lo sviluppo della comunica-
zione e delle relazioni, favorendo un
clima di serenità e di benessere,
dove ogni voce poteva avere la sua
espressione e trovare il suo giusto
spazio.
Nell’anno scolastico 2003/04 il pro-
getto ha coinvolto due classi quarte
e tre insegnanti.
ATTIVITÀ SVOLTE
Fulcro dell’attività è stata una ricerca
sul linguaggio ed in particolare su
due linguaggi specifici, il linguaggio
scientifico e il linguaggio giornalisti-
co. Si è riflettuto sull’idea che la
scienza non è un corpo fisso di
conoscenze, ma è il risultato di
un’impresa umana che coinvolge
immaginazione, comunicazione ed
esperienza. La conoscenza dunque
non può essere trasferita dall’inse-
gnante all’allievo, ma viene costruita
individualmente e gli elementi curri-
colari devono essere considerati
come un insieme di esperienze che
consentono ad ogni studente di ren-
dere significative le idee scientifiche
che acquisisce.
I ragazzi sono stati invitati alla pro-
gettazione in modo molto libero,
ponendo problematiche relative al
linguaggio e alla comunicazione.
Nella fase iniziale del lavoro gli stu-
denti hanno deciso di monitorare la
situazione dello “stare a scuola” con
un questionario da loro costruito che
si sono autoproposti e che poi hanno
somministrato ad altre due classi,
una quarta di confronto e una secon-
da con problematiche di relazione.
Hanno preparato le domande dopo
discussioni, tarature, ricalibrature e
hanno poi valutato i risultati con
serietà ed interesse. In questa fase è
stata determinante la presenza della
psicologa del Centro istruzione e
orientamento che li ha guidati e ha
offerto loro strumenti di lavoro e di
valutazione corretti e coerenti.
Contemporaneamente i ragazzi svol-
gevano un lavoro di approccio al
quotidiano con lettura di articoli a
carattere scientifico, discussione e
confronto. Anche in questo caso
hanno deciso di costruire un que-
stionario che permettesse loro di
ricavare dati relativi alla lettura del
giornale da parte di un gruppo di
loro coetanei. I dati emersi e soprat-
tutto il metodo di lavoro sono risul-
tati interessanti e produttivi; i ragaz-
zi stanno ora lavorando per la prepa-
razione di un CD che conterrà i
risultati della loro attività.
Pur avendo incontrato alcuni pro-
blemi organizzativi iniziali, gli stu-
denti hanno lavorato sempre in
modo piacevole e concreto, propo-
nendo strategie interessanti, impa-
rando a relazionare fra loro in modo
costruttivo e collaborativo. La meto-
dologia della progettazione parteci-
pata e la presenza di un esperto
esterno competente hanno reso inte-
ressante il lavoro sia per i docenti
che hanno potuto arricchire la pro-
pria formazione, sia per gli studenti
che hanno effettuato un’attività
completamente nuova che li ha sti-
molati al confronto.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Il lavoro in rete, come si è visto sopra,
ha posto alcune difficoltà iniziali,
prima fra tutte quella di trovare un filo
conduttore tra le attività da svolgere in
ordini scolastici diversi. Si è dunque
dedicato ampio spazio allo scambio di
informazioni e all’ascolto reciproco,
aprendo così un interessante confron-
to fra situazioni, che ha offerto a tutti la
possibilità di conoscere alcune realtà
peculiari delle diverse fasce di età
degli alunni (dai 3 ai 18 anni) e di
venire in contatto con le differenti
modalità di approccio adottate.
Il confronto tra esperienze, la condivi-
sione di analisi e riflessioni sui propri
percorsi hanno certamente portato ad
un arricchimento della professionalità
sia a livello individuale, sia dell’intero
gruppo di lavoro.
Molto utili e stimolanti a questo pro-
posito si sono rivelati la mediazione
e il supporto professionale specifico
offerti dalle psicologhe del Centro
regionale di Orientamento.
A compimento di questo lavoro in
rete fra scuole, si impone una rifles-
sione sulle sue prospettive. Appare
necessario proseguire in un’ottica di
continuità che veda coinvolti istituti
appartenenti a più ordini scolastici
partendo da quelli che si occupano
degli alunni più piccoli, perché le
premesse dello “star bene” e dello
“studiare bene” si pongono all’inizio
del percorso scolastico. Si ritiene
pertanto fondamentale concepire
una progettazione verticale di inizia-
tive ed attività volte al successo for-
mativo e alla prevenzione della
dispersione scolastica. Progetti come
quello avviato nello scorso anno
scolastico necessitano di una reale
continuità perché, come si è notato
sopra, la conoscenza e la collabora-
zione fra insegnanti e fra realtà sco-
lastiche diverse richiedono lunghi
percorsi comuni. La costruzione di
esperienze che si vogliano rendere
stabili e significative necessita infatti
di tempi adeguati alla realizzazione,
al monitoraggio, alla ri-taratura, alla
valutazione dei risultati.
Il gruppo di lavoro ha rilevato anche
l’importanza della condivisione dei
progetti all’interno di ogni singolo
istituto: più un’attività è fatta propria
e condivisa da tutto il corpo docen-
te, più risulta efficace. Le attività pro-
gettuali devono inoltre acquistare un
carattere di “ferialità”: se da un lato
richiedono una forte strutturazione e
coesione interna, dall’altro necessi-
tano di essere inserite in maniera
continua e coerente nel piano del-
l’offerta formativa del proprio istituto
perché non risultino come un’ap-
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO