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Spazio aperto
algoritmi di tipo sostanzialmente
normativo (cfr. Nota, 1999), i quali
muovono dalla convinzione che
una scelta è razionale quando
massimizza i vantaggi che l’indivi-
duo si attende dalla sua realizzazio-
ne. Un ulteriore contributo offerto
dagli studi di psicologia cognitiva,
ed in particolare dall’approccio
del Human Information Processing
(H.I.P.), è relativo agli studi sui sog-
getti in quanto decisori caratteriz-
zati da risorse cognitive limitate e
sovente in condizioni di inadegua-
to controllo delle informazioni di-
sponibili. Come sottolinea Di Fabio
(1998), questi studi hanno sostan-
zialmente messo in discussione il
soggetto umano quale razionale
raccoglitore di informazioni, pro-
cessatore e risolutore di problemi,
cosi come ipotizzato dai modelli
normativi. Gli studi ormai classici di
Simon (1979), Kanheman e Tversky
(1984) e di altri ricercatori (cfr. Ru-
miati e Bonini, 1996), hanno messo
in evidenza che sovente il soggetto
umano si muove in contesti ambi-
gui, poveri di informazioni, con
scarse competenze decisionali,
con una limitata “capacità cogniti-
va” e che per questi motivi adotta
delle modalità di decisione deno-
minate euristiche, definite da Ru-
miati (1990) in termini di “…strate-
gia particolare che consente all’in-
dividuo di risolvere un problema
compatibilmente con la comples-
sità del compito e la limitatezza del
suo sistema di immagazzinamento
e di elaborazione delle informazio-
ni”. Un altro fattore messo in luce
da questi autori è stato l’effetto di-
storcente prodotto dalle precon-
cezioni o biases, di tipo cognitivo e
non, (cfr. Rumiati, 1990) e da altri
fattori di giudizio quali rappresenta-
zioni sociali e stereotipi (cfr. Trentin,
1991). Questi studi hanno posto il
problema della messa a punto di
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Al Dott. Marcello Nonnis abbiamo
chiesto di illustrarci il suo progetto di
training per l’incremento delle abi-
lità decisionali.
Il progetto di training per l’incre-
mento delle abilità decisionali si in-
serisce all’interno di un più vasto fi-
lone di ricerche ed esperienze di
natura applicativa, relative alla
psicologia dell’orientamento sco-
lastico e professionale, che in que-
sti ultimi cinque anni è stata con-
dotta dal Dipartimento di Psicolo-
gia. Queste attività, seppure non
sempre centrate in modo esplicito
sui processi decisionali, hanno per-
messo di acquisire preziose infor-
mazioni rispetto ad alcune dimen-
sioni psicologiche di rilevante inte-
resse per l’orientamento, relative
agli studenti delle ultime due classi
della scuola superiore di diversi isti-
tuti della provincia di Cagliari, ed
hanno consentito di testare alcuni
modelli di intervento nella pratica
orientativa sia con gli studenti che
con i docenti partecipanti ai pro-
getti. Il training in questo senso co-
stituisce un’esperienza pilota in ba-
se alla quale speriamo di poter mi-
gliorare in futuro l’offerta formativa
per i partecipanti.
Quali sono i fondamenti metodolo-
gici sui quali poggia il progetto e
come si correlano i concetti da essi
evidenziati?
Il progetto è frutto dell’incontro di
due filoni di ricerca scientifica in
ambito psicologico: la psicologia
dei processi decisionali e le teorie
sociocognitive dell’apprendimen-
to. Per quanto riguarda il primo, le
abilità e le strategie decisionali so-
no state oggetto di studio da parte
di diversi ambiti delle scienze psico-
logiche e non solo. Sono stati diver-
si i fattori salienti messi in luce dalle
ricerche realizzate negli ultimi de-
cenni. Alcuni autori, come sottoli-
neano Rumiati e Bonini (1996), han-
no focalizzato la loro attenzione su-
gli elementi distintivi dei decisori
esperti rispetto a quelli che tali non
sono. Gli studi di psicologia cogniti-
va hanno messo in evidenza le mo-
dalità con cui vengono rappresen-
tate le conoscenze presenti nella
memoria e le procedure utilizzate
dagli individui in sede di risoluzione
di compiti più o meno complessi. In
particolare è stato riscontrato che i
decisori esperti manifestano parti-
colari abilità nel modo di organiz-
zare le conoscenze o di individuare
e mettere in pratica le procedure
più adeguate ad operare su esse,
piuttosto che qualità globali del lo-
ro modo di pensare. Un altro note-
vole contributo dato dagli studi di
psicologia cognitiva, seppure sotto
la sostanziale influenza di teorie di
tipo probabilistico-matematico ed
economico, è quello legato alla
formulazione di alcuni modelli di
presa di decisione caratterizzati da
TRAINING PER
L’INCREMENTO
DELLE ABILITÀ
DECISIONALI
INTERVISTAAL
DOTT. MARCELLO NONNIS,
RICERCATORE
DEL DIPARTIMENTO
DI PSICOLOGIA
DELL’UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI CAGLIARI
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