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ANALISI
DELLA SITUAZIONE
DEGLI INFORTUNI
SUL LAVORO
DELLE DONNE
La ricerca relativa alla situazione
degli infortuni sul lavoro delle don-
ne, con riferimento all’attuazione
del d.lgs. 626/94 e alla normativa
sulla maternità, ha permesso di evi-
denziare, (fonti Inail e Ispesl relati-
ve al Fvg), come il
settore economico
maggiormente colpito dagli infor-
tuni a carico delle donne sia quello
delle
industrie manifatturiere,
in cui
l’andamento segue un incremento
costante dal 1997. Gli
agenti materia-
li che provocano con maggiore frequen-
za infortuni
tra le donne sono da
ascrivere in particolare a mezzi di
sollevamento e trasporto e all’am-
biente di lavoro.
L’età più colpita dal fenomeno
infortunistico è quella più giovane,
tra i 18 e i 34 anni (39,4%), ovvero
composta da soggetti entrati da bre-
ve tempo nel mercato del lavoro.
I dati evidenziano la particolare im-
portanza di un intervento, da parte
dell’operatore pubblico, che sia di
carattere trasversale
capace di muo-
versi dunque lungo due direttrici:
non solo intervenendo nei settori a
elevata presenza femminile, ma an-
che in quei settori che, pur non con-
notati da una prevalenza di donne,
presentano in generale un’elevata
frequenza di infortuni e un indice
di rischio particolarmente elevato.
PROPOSTE
OPERATIVE
In definitiva, dalle ricerche è
emerso un mosaico composto da
diversi segmenti della popolazio-
ne femminile presente sul mercato
e immediatamente al di fuori di
esso, ma intenzionata ad acceder-
vi. Per ogni segmento è stato pos-
sibile evidenziare sia
fabbisogni
formativi
(espressi e inespressi),
sia di
orientamento
al mercato del
lavoro. È così emersa l’importanza
di
estendere e diffondere l'informa-
zione
alle potenziali utenti sulle at-
tività formative finanziate attra-
verso l’Ob.3, agendo in due dire-
zioni:
verso il contesto socio-econo-
mico
attivando interventi volti a
diffondere una maggiore cultura
di genere, aventi come destinatari
gli operatori di sportelli pubblici e
privati che si occupano di forma-
zione e orientamento, gli impren-
ditori e responsabili di risorse
umane.
Verso le donne
già inserite e
in fase di accesso al mercato del
lavoro, attivando interventi for-
mativi che prediligano, sia per le
giovani, sia per le over 40, le
work
experiences
la cui diffusione an-
drebbe ampliata. Altresì sarebbero
da rafforzare i percorsi di orienta-
mento individualizzato (e il bilan-
cio di competenze), sì da rendere
più efficaci i percorsi di
empower-
ment
e formazione.
Per quanto riguarda la
formazione
a segmenti specifici
, è emersa la ne-
cessità di attivare attraverso ban-
di mirati interventi formativi bre-
vi rivolti
alle utenti e al contesto
su
argomenti
ad hoc
, quali: tutte le
parti della L. n. 53; la sicurezza
sui luoghi di lavoro, infine le stra-
tegie e l’orientamento nelle tran-
sizioni al lavoro per parasubordi-
nati. Rimane infine da sottolinea-
re l'importanza di agire, parallela-
mente, sul tessuto socioeconomi-
co regionale, quindi sulle parti so-
ciali, sulle associazioni di catego-
ria, ma anche sul mondo della
formazione e dell'istruzione in
modo tale da
sensibilizzare
tutti i
soggetti, con cui le donne devono
confrontarsi, a una nuova propen-
sione alla cultura di genere e alla
valorizzazione e qualificazione
della componente femminile nel
mercato del lavoro.
Chiara Cristini
Ires-Fvg
Orientamento e società
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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