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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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ne, opzioni esterne) ma, piuttosto,
per fare in modo che le persone sia-
no in grado di dare motivazioni e
significati personali agli eventi, ai
vissuti e alle cose che fanno. In
questo senso il concetto di auto-
orientamento, ormai di vecchia
memoria, diventa ancor più indi-
spensabile, ma per realizzarsi pie-
namente ha anche bisogno di af-
fiancare alle tradizionali attività tut-
ta una serie di servizi e di supporti
orientativi nuovi. Le azioni profes-
sionali dell’orientamento, quali
l’informazione, il counselling e
l’accompagnamento personalizza-
to rischiano di sgretolarsi se non so-
no alimentate a monte da esperien-
ze reali e da tensioni personali vol-
te ad attribuire nuovo senso e valo-
re ai vissuti. Perciò, credo che lavo-
rare per l’orientamento scolastico e
professionale, in qualche modo,
voglia dire lavorare per l’orienta-
mento alla vita delle persone; in al-
tre parole bisogna investire più
energie professionali e risorse per
creare dei contesti nei quali i gio-
vani, e non solo loro, possano sen-
tirsi a proprio agio, liberi di speri-
mentare se stessi nelle molte di-
mensioni possibili; non solo il sa-
pere, ma anche il fare e il sentire.
Orientare dunque non significa so-
lo occuparsi delle scelte delle per-
sone, ma anche dei contesti e dei
modi per produrre nuove possibi-
lità di scelta, dove apparentemente
non ce ne sono, o sono troppo po-
che. Questo è il filo conduttore del-
la giornata che lega tra loro i con-
tributi dei vari relatori con la pro-
posta di sperimentazione che inten-
diamo organizzare il prossimo an-
no in collaborazione con le scuole
e l’Ufficio Scolastico regionale.
Gli interventi introduttivi saranno
svolti dal Tutore pubblico dei Mino-
ri del Friuli-Venezia Giulia, la dot-
toressa Gigliola Della Marina, che
è molto impegnata su questi temi in
regione, e dal professor Dino Del
Ponte che, oltre ad essere incarica-
to a portare i saluti del direttore ge-
nerale dell’Ufficio scolastico regio-
nale per il FVG, è direttamente
coinvolto nella conduzione di si-
gnificativi progetti sul disagio e sul-
la dispersione. Seguirà poi l’inter-
vento del dottor Marco V. Masoni,
che collabora con noi nell’organiz-
APERTURA
DEL CONVEGNO
Piero Vattovani
,
Responsabile del Servizio
per l’orientamento continuo
Direzione regionale
dell’istruzione e della cultura
Regione autonoma
Friuli-Venezia Giulia
Questa giornata è l’occasione idea-
le per formulare una proposta spe-
rimentale di lavoro sul benessere a
scuola, da avviare già nelle settima-
ne prossime. In una prima fase sa-
ranno coinvolte alcune scuole che
hanno interesse a lavorare in siner-
gia con i Centri di orientamento ed
i servizi territoriali. In questo cam-
po non abbiamo niente da insegna-
re a nessuno, ci sono già molti la-
vori a livello teorico e molte espe-
rienze sul campo realizzate anche
nella nostra regione; per noi oggi
però il punto chiave è capire per-
ché anche il settore dell’orienta-
mento può e deve portare un con-
tributo sullo star bene a scuola, sul
benessere, detto in positivo, il che
implica l’intervenire per modificare
situazioni e cause del malessere.
Orientamento e benessere hanno
un legame molto stretto e ce l’a-
vranno sempre di più in futuro per-
ché, nella società complessa e di-
namica nella quale già viviamo, le
questioni dell’orientamento più tra-
dizionali, legate al supporto delle
decisioni e delle scelte, sono par-
zialmente passate sullo sfondo, o
meglio, pur rimanendo un aspetto
importante del “fare orientamento“
non ne sono più il problema princi-
pale. Il nocciolo dell’azione orien-
tativa riguarda ormai il come offrire
ai nostri utenti, soprattutto ai più
giovani, contesti e situazioni mi-
gliori per “fare” esperienze orienta-
tive, ossia esperienze adeguate a
produrre coinvolgimento e nuova
conoscenza. Conoscenza di sé, co-
noscenza del mondo, ma soprattut-
to, conoscenza della relazione di-
namica e vitale e molto soggettiva
che mette in rapporto il sé con il
mondo esterno. In tal modo l’orien-
tatore si trova a lavorare non tanto
per misurare o fotografare l’esisten-
te, (caratteristiche personali inter-
zazione di questa giornata e nel la-
voro che stiamo impostando, e
quello degli ospiti stranieri, Ken-
neth Gergen e Mary Gergen, esper-
ti riconosciuti a livello internazio-
nale. Infine chiuderemo i lavori
della mattinata con alcune testimo-
nianze significative locali di inse-
gnanti ed operatori che hanno lavo-
rato e stanno operando nel campo
del benessere a scuola.
IL TUTORE DEI MINORI
NEL
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Gigliola Della Marina
Tutore pubblico dei minori
Regione Friuli-Venezia Giulia
A due anni dall’elezione da parte
del Consiglio Regionale alla carica
di Tutore dei minori per il Friuli-Ve-
nezia Giulia, vorrei proporvi alcu-
ne riflessioni su questa mia recente
esperienza. Rammento le prime
sensazioni dopo la nomina: stupo-
re prima, seguito da entusiasmo
per la possibilità che mi veniva of-
ferta di intervenire a favore dell’in-
fanzia locale. Poi, la consapevo-
lezza dell’importante ruolo che mi
attendeva, in quello spaccato di vi-
ta in cui mi sarei immersa, per pro-
muovere i diritti dei bambini, ga-
rantirne il rispetto ed avviare pro-
getti per e con i meravigliosi bam-
bini e ragazzi del mio territorio,
per molti aspetti privilegiati, atten-
ta nell’ascoltare i loro bisogni,
pronta nel cogliere la sofferenza
negli occhi di chi chiede aiuto e di
chi non sa nemmeno chiedere, per
quella stessa che mi sarei ritrovata
dentro, nell’impossibilità di rispon-
dere con distacco al dolore altrui.
E sarà proprio questa sofferenza
fatta propria, trasformata in respon-
sabilità, che mi trasmetterà l’ener-
gia, non solo per rispondere con
forza alle discriminazioni, bensì
per garantire la dignità e i diritti dei
bambini, nessuno escluso, puntan-
do sulla centralità del bambino e
della bambina come portatori di
diritti individuali e collettivi, come
persone e come parte della comu-