quaderni22 - page 16

Apprendimento cooperativo.
Gli espe-
rimenti tentati in Italia sono nume-
rosi. Vi sono però anche molti falli-
menti. Perché? Perché troppo spes-
so si crede che l’apprendimento
cooperativo significhi apprendere
esattamente le stesse cose che sono
sul libro di testo o nella testa del-
l’insegnante, lavorando in piccoli
gruppi. Quando ciò non avviene
(disordine, chiasso, prepotenze
ecc.) sembra davvero un fatto lam-
pante che i ragazzi non siano gesti-
bili
nemmeno con l’apprendimento
cooperativo
! Ciò che dovrebbe essere
richiesto, anzi permesso, è ben al-
tro: è la scoperta che si può chiede-
re, avere dubbi, porre in discussio-
ne, decidere, capire a modo pro-
prio, criticare, il sapere che viene in-
dagato e discusso. Riguardo alla
ne-
goziazione
, modalità che dovrebbe
portare a dei patti e a dei contratti
fornendo vantaggi
ad entrambe le
parti,
ricordo il primo episodio del
quale fui testimone. Fortunatamen-
te la scena accadeva quasi trent’an-
ni fa; ora le cose, grazie alla diffu-
sione e alla comprensione dei meto-
di di negoziazione e mediazione
stanno rapidamente cambiando.
(Aula insegnanti. Grande tavolo,
seduti intorno cinque o sei inse-
gnanti. Entra una professoressa tra-
scinando per mano un ragazzino di
prima media)
(
Aula insegnanti. Grande tavolo, sedu-
ti intorno cinque o sei insegnanti. En-
tra una professoressa trascinando per
mano un ragazzino di prima media
)
Professoressa: “
Siediti e prendi il fo-
glio e la penna…ce l’hai la penna?”
Ragazzo: “S
ì!”
Professoressa: “
Scrivi…da oggi…
mi…impegno…a portare…ogni gior-
no…il
materiale…necessario…hai
scritto?”
Ragazzo: “
Sì!”
Professoressa: “
Rileggi!”
Ragazzo: “
Da oggi mi impegno…a
portare ogni…giorno il materiale ne-
cessario…!”
Professoressa: “
O.k., firma!”
Ragazzo: (scrive lentamente nome e
cognome) “
Devo scrivere anche la
classe?”
Professoressa: “
Non occorre... dammi
qua… allora, Michele, questo è un
con…trat…to! D’accordo?”
Ragazzo:
Sì!”
Professoressa: “
Ok, fila!”
I tempi sono mutati, fare un con-
tratto non può significare più que-
sto. La negoziazione a scuola sta
cominciando a servirsi di una nuo-
va regola; se vuoi il cambiamento
di un tuo allievo occorre che tu in-
segnante metta in atto autocambia-
menti. Questo è riconoscere il ruolo
privilegiato della relazione. Attra-
verso essa, come da un terreno fer-
tile, passa e si forma il frutto del
nuovo sapere. Questo sapere è an-
che, o vorremmo che lo fosse, il
nuovo benessere.
BIBLIOGRAFIA
Bruner J. – Passerini L.,
Un incontro
pubblico
, in Masoni M. V. (a cura di),
Ragazzi si cambia. Un progetto per la
promozione del successo e del benessere
nella scuola
.
UNICOPLI, Milano, 1999.
Cherubini G. – Zimbelli F.,
La psico-
logia dei costrutti personali
, Bologna,
Patron, 1987.
Fransella F. – Bannister D.,
L’uomo
ricercatore
, Martinelli & C, Firenze,
1986
Gergen K.,
Costruzione sociale e prati-
ca pedagogica,
In Masoni M. V., Vez-
zani B.
(a cura di),
La relazione educativa
,
prossima pubblicazione.
Gius E.- Masoni M. V., (a cura di)
Costruire il successo scolastico
, UTET,
Torino, 2000.
Masoni M. V.,
La mediazione creativa
a scuola. L’arte di risolvere i problemi
tra insegnante e alunno
, Erickson,
Spini di Gardolo, Trento, 2002
Masoni. M. V. ,
Studiare bene senza
averne voglia. Come superare l’alibi
della mancanza di volontà
,
Erickson, Spini di Gardolo, Trento,
2001
Popper K. R.,
Miseria dello storici-
smo
, Feltrinelli, Milano, 2002
Thomas W. I., .- Znaniecki F.,
Il con-
tadino polacco in Europa in America
,
Milano, Comunità, 1968
Marco Vinicio Masoni
Psicologo
Consulente Direzione regionale
dell’Istruzione e della Cultura
Orientamento e scuola
15
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
22
1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...104
Powered by FlippingBook