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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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IL BENESSERE A SCUOLA
COME DIRITTO DEI GIOVANI
Marco Vinicio Masoni
PREMESSA
Il termine
disagio giovanile
, ora speci-
ficato anche in disagio
giovanile sco-
lastico
, sta occupando le prime pagi-
ne dei nostri diari di lavoro. Hei-
degger diceva: “Quando attraversi
la foresta, attraversi per prima cosa
la
parola foresta”
. E intendeva dire,
precorrendo i nostri tempi postmo-
derni, che il modo col quale concet-
tualizziamo costruisce la realtà che
sperimentiamo. J. Bruner, più recen-
temente, disse che il modo col quale
descriviamo il nostro mondo finisce
col diventare il nostro mondo. Cer-
cheremo qui di mostrare come, ten-
tando di capire che cosa sia il disa-
gio senza interrogare i nostri concet-
ti precostituiti, si possa avere una
idea di ciò che veramente sentono e
pensano gli studenti d’oggi.
IL CAMBIAMENTO
IN ATTO
“
I bambini devono soffrire, per diventa-
re maturi.
”
Questa frase, pronunciata una
quindicina di anni fa in un consiglio
di classe aperto ai genitori da una
insegnante elementare di mio figlio,
mi fece raggelare. Quella maestra
dickensiana era fuori tempo. Non
solo oggi tale dichiarazione di me-
todo e di fede non ci piace, ma so-
prattutto e semplicemente i bambi-
ni di oggi, già alle elementari non la
capiscono e non la accettano. I tem-
pi, le credenze, i valori cambiano.
Ma ogni osservatore acuto è costret-
to ad affermare che non c’è cambia-
mento senza resistenza al cambia-
mento. Quella maestra resisteva.
Molti fra noi oggi resistono. La for-
ma di tale resistenza è nota; ecco,
fra le tante, alcune frasi di senso co-
mune e del mondo della scuola che
ce la illustrano e la rafforzano in
continuazione:
•
Questi ragazzi peggiorano di anno
in anno
•
La scuola non ha più dignità
•
Sono abituati ad avere tutto, li stia-
mo rovinando
Ci sono insomma letture possibili,
non semplicemente stati delle cose.
Le diverse letture hanno implica-
zioni. E portano a un fare. Le frasi
sopra elencate, diffusissime, hanno
implicazioni pratiche. Pochi anni fa,
invitato ad una televisione locale,
presenti un magistrato, un noto
giornalista e altri vip da salotto, as-
sistetti esterrefatto a una discussio-
ne seria sulla possibilità di ricorrere
allo scudiscio per “correggere” dei
ragazzi trasgressivi. Me ne andai.
Le letture che propongo sono di al-
tro tipo, ma sempre lasciando spazi
al dubbio. Non vi è né vi deve esse-
re pretesa di totalità in una lettura.
Cadremmo nell’errore storicista col
quale da mezzo secolo Karl Popper
ha fatto e chiuso i conti.
Poste queste premesse, segue la mia
lettura, sommessa e comunque opi-
nabile.
La tendenza in atto è soprattutto
segnata da un aumento del senso
di democrazia negli studenti. Esso
è costituito da: 1)
maggior senso di
dignità del minore anche nei rapporti
famigliari
(in seguito a mutamenti
straordinari nella famiglia); 2)
ri-
chiesta sempre più pressante di essere
soggetto politico attivo.
Ho ascoltato
recentemente un intervento di uno
studente già presidente di una con-
sulta provinciale; il ragazzo, che
mi ha colpito per la serietà e la ma-
turità delle sue osservazioni, difen-
deva con forza il bisogno di ap-
prendere che cosa significhi rap-
presentare il pensiero di un grup-
po che ha già discusso (si stava ri-
volgendo a studenti rappresentan-
ti di classe, di istituto e membri di
consulte).
Dichiarava insomma di ritenere im-
portante essere portatore delle scel-
te di assemblee e di discussioni col-
lettive sapendo rinunciare anche a
predeterminate posizioni partiti-
che. Sensibilità che potrebbe essere
etichettata come qualunquismo dai
conformisti della politica, oppure
come segnale che anche i partiti, i
grandi organizzatori del conoscere
politico, devono fare i conti con chi
vuol capire a modo suo e sente di
avere il diritto di farlo. E’ un segna-
le, proveniente dalla fascia alta del-
la esperienza giovanile, di questa
nuova dignità dei ragazzi.
COME DEFINIRE
IL DISAGIO?
Questo nelle consulte provinciali e
nazionali; ma nel mondo delle aule
a tendenza in atto
è segnata da un
aumento del senso di
democrazia negli
studenti che
pretendono un maggior
senso di dignità anche
nei rapporti familiari e
avanzano una richiesta
sempre più pressante
per essere soggetti
politici attivi
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