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di funzioni precedentemente
identificate negli altri sistemi.
Anche in questo caso, infatti, so-
no presenti:
a) azioni propedeutiche al pro-
cesso orientativo vero e pro-
prio, connesse soprattutto ai
servizi di informazione e al-
l’attività di accoglienza e pri-
mo filtro;
b) azioni di accompagnamento
del percorso lavorativo, fina-
lizzate al monitoraggio della
condizione di disoccupazione
del lavoratore attraverso i col-
loqui D.L. 181 (ora D.L. 297),
al sostegno all’inserimento la-
vorativo, ai laboratori di ri-
cerca attiva del lavoro, alle
esperienze di tirocini, ecc.;
c) azioni di consulenza, finaliz-
zate allo sviluppo professio-
nale, sia attraverso colloqui
orientativi di primo livello
sia, per un numero più esiguo
di casi, attraverso percorsi di
bilancio di competenze.
L’esigenza di una chiarificazione
in termini definitori rispetto alle
diverse tipologie di attività por-
ta con sé altre due problemati-
che complesse: quella connessa
alla definizione degli standard
dei servizi e quella del riconosci-
mento della professionalità de-
gli operatori. La costruzione di
standard di qualità ha a che fare
con la definizione delle caratte-
ristiche specifiche di ciascun ser-
vizio di orientamento (in termini
di finalità e/o obiettivi e/o ri-
sultati attesi), così da poterlo
identificare in modo non equi-
voco e omogeneo in tutti i conte-
sti locali e in tutte le strutture di
erogazione; tale operazione ri-
sulta strategica ai fini sia della
trasparenza dell’offerta di servi-
zi ai cittadini, sia di una proget-
tazione ed erogazione puntuali,
sia di una verifica dei risultati.
Questa operazione appare parti-
colarmente importante in un
ambito come quello dell’orienta-
mento, caratterizzato nello stes-
so tempo da una crescente atten-
zione istituzionale nei diversi
sub-sistemi (scuola, università,
formazione professionale, servi-
zi per l’impiego) e da una anco-
ra insufficiente definizione dei
diversi tipi di azione che nel
tempo si sono venuti progressi-
vamente sviluppando. Il tema
della professionalità degli ope-
ratori ha indirettamente a che fa-
re con la definizione di standard
di qualità in quanto ne costitui-
sce un indicatore particolarmen-
te significativo. A questo propo-
sito va ricordato che la proposta
messa a punto da ISFOL va nella
direzione di un superamento
della figura unica (l’
orientatore
) e
propone un ventaglio di profili
che si specificano rispetto alle
funzioni e ai contesti di riferi-
mento.
La complessità del dibattito in
corso e la necessità di guardare
alle politiche e ai servizi di
orientamento nell’ottica di ricer-
ca di equilibrio tra continuità e
cambiamento, tra consolidamen-
to delle esperienze (quindi an-
che potenziamento dei servizi,
delle metodologie e degli stru-
menti) e innovazione degli ap-
procci (quindi riconoscimento e
valorizzazione dei diversi attori,
diversificazione dei bisogni e
ORIENTAMENTO: TRA CONSOLIDAMENTO
E SVILUPPO
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Casarsa della Delizia, Casa materna di Pier Paolo Pasolini
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