L’ESPERIENZA IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO
DEL BULLISMO OMOFOBICO:
CONFRONTI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
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suali e transessuali nel loro ambito territoriale.
Una parte del questionario è stata dedicata
alla presentazione di osservazioni, proposte o
suggerimenti.
Quest’azione ha consentito alla Giunta Re-
gionale di allargare e consolidare la rete tra
Pubbliche Amministrazioni, necessaria per la
futura impostazione di azioni strategiche e per
la massimizzazione dei risultati complessivi
delle stesse. Non a caso, la Regione Toscana
è tra i soci fondatori della
rete READY
(rete
delle PP.AA. impegnate nel contrasto alle di-
scriminazioni per orientamento sessuale, che
in Toscana conta 13 amministrazioni socie, tra
comuni e province).
Nella terza fase (2014) sono state organizzati
n. 4 giornate informative, da 6 ore ciascuna
realizzate per la polizia locale.
Gli argomenti affrontati sono stati:
O
La violenza di genere
: origini sociali e stru-
menti di prevenzione; Le declinazioni dell’o-
rientamento sessuale e dell’identità di genere;
Omotransfobia e stereotipizzazione; Le cose
cambiano: nuove strumenti relazionali con i
soggetti LGBTI;
O
La tutela delle persone LGBTI nel quadro
giuridico europeo
: la dimensione multilivello
dei diritti e il suo impatto nell’ordinamento
italiano;
O
Eguaglianza e Costituzione
: il divieto di
discriminazione fondata sull’orientamento
sessuale e l’identità di genere;
O
La legislazione statale e regionale vigente
con riguardo alle persone LGBTI
: il profilo
civilistico, penalistico e amministrativistico.
Sono stati raggiunti complessivamente oltre 70
rappresentanti delle Forze dell’ordine locali. In un
periodo caratterizzato purtroppo da frequenti
atti di violenza omofobica a danno di cittadini
inermi, diventa decisamente importante, in
quanto sono proprio le polizie locali ad attivare
i primi interventi, in tali circostanze. Circostanze
EJ QFS T¦ HJ EJGŮDJMJ F ESBNNBUJDIF J DVJ FGGFUUJ
possono essere mitigati dall’adozione di un
approccio corretto.
A seguito dell’indagine, nonché stimolati da
numerose mozioni del Consiglio Regionale,
ai sensi della L.R. 59/2007 (Norme contro la
violenza di genere), art. 4, comma 1 laddove
si afferma: “
La Regione sostiene, ai sensi della
legge regionale 16 agosto 2001, n. 38 (Interventi
regionali a favore delle politiche locali per la
sicurezza della comunità toscana), anche in
collaborazione con i soggetti della rete di cui
all’articolo 3, comma 1, progetti finalizzati a
promuovere nelle scuole e nelle famiglie l’edu-
cazione al rispetto nella relazione tra i sessi,
al rispetto dell’identità sessuale, religiosa e
culturale, alla non violenza come metodo di
convivenza civile
”, è emersa l’esigenza di in-
tervenire con azioni rivolte alle giovani gene-
razioni, in particolare attraverso le scuole. È
infatti nell’ambito scolastico che si realizza il
processo di formazione e sviluppo dei ragazzi
e delle ragazze e durante il quale, tuttavia, si
sono purtroppo riscontrati numerosi atti di
omo-trans-bullismo e di violenza.
Nel 2013 è stato così avviato, con il patrocinio
dell’Ufficio scolastico regionale, il progetto
“
Omofobia, transfobia e bullismo
”.
Da una fase sperimentale, che ha interessato
tre Scuole della Provincia di Pistoia e Firenze,
il progetto è stato allargato, in seguito ai
positivi riscontri ottenuti, ad ulteriori Istituti
sul territorio.
Più nello specifico il progetto ha coinvolto
studenti, docenti e genitori di 27 Scuole distri-
buite sull’intero territorio regionale per oltre
400 ore di informazione e sensibilizzazione,
preliminarmente programmati con i docenti.
Gli insegnanti sono chiamati a svolgere una
quotidiana azione preziosa e importante nella
direzione della prevenzione e del contrasto di
tutte le forme di discriminazione e di violenza