L’ESPERIENZA IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO
DEL BULLISMO OMOFOBICO:
CONFRONTI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
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PROSPETTIVE DI SVILUPPO NELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
INTERVISTA A
LOREDANA PANARITI
ASSESSORE AL LAVORO, FORMAZIONE,
ISTRUZIONE, PARI OPPORTUNITÀ,
POLITICHE GIOVANILI, RICERCA E
UNIVERSITÀ, DELLA REGIONE FRIULI
VENEZIA GIULIA
Regione FVG - Area istruzione, alta formazione e ricerca
(a cura di)
D: L’esperienza del
Progetto regionale
di prevenzione e contrasto al fenomeno
del bullismo omofobico
prevedeva un
modello d’intervento partecipativo e di
collaborazione tra istituzioni pubbliche
e soggetti privati. Potrebbe illustrare
quali sono per Lei gli aspetti più
significativi del modello partecipativo
utilizzato?
R:
Il progetto regionale è stato realizzato grazie
all’articolata collaborazione della Direzione
al lavoro, formazione, istruzione, pari oppor-
tunità, politiche giovanili, ricerca e università
della Regione Friuli Venezia Giulia con l’Ufficio
scolastico regionale, istituti a cui fa capo la
funzione di programmazione delle politiche in
materia di istruzione. Tale collaborazione si è
arricchita del supporto conoscitivo e scientifico
del Dipartimento di Scienze della vita dell’Uni-
versità degli Studi di Trieste e dell’esperienza
operativa di alcune Associazioni di volontariato
attive nel contrastare la discriminazione nei
confronti delle persone LGBT.
Una Pubblica Amministrazione moderna ed
efficace, a mio giudizio, deve essere in grado
di creare spazi di dialogo con le Associazioni.
Si tratta, infatti, di soggetti capaci di svilup-
pare esperienze che possono essere replicate
con successo in altri contesti e di realizzare
interessanti esperienze di innovazione sociale
che permettono di rafforzare lo strumento di
azione pubblico.
Nel caso del
Progetto regionale di prevenzione e
contrasto del fenomeno del bullismo omofobico
,
si è voluto definire, pianificare e condividere gli
obiettivi progettuali in collaborazione con tutti
i partner. Tale sinergia operativa ha consentito
senz’altro di migliorare e diversificare l’azione
pubblica rendendola più rispondente ai bisogni
della collettività. Il modello operativo scelto
e applicato è un esempio di come la Pubblica
Amministrazione possa agire nei confronti
dell’interesse pubblico con il supporto di al-
tri attori pubblici e associazioni. Inoltre, non
bisogna trascurare il fatto che l’Amministra-
zione Regionale, nell’utilizzare tale modello
cooperativo, ha messo in campo uno sforzo