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L’ESPERIENZA IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO
DEL BULLISMO OMOFOBICO:
CONFRONTI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
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L’entrata in vigore della Legge di Riforma co-
siddetta ‘Buona scuola’ è stata accompagnata
anche nella nostra regione da polemiche politi-
che, prese di posizione tese ad avvalorare una
presunta possibilità di inserimento all’interno
dei Piani dell’Offerta Formativa delle scuole
di una non meglio precisata o, sarebbe meglio
dire, inesistente “Teoria del Gender”, sino all’at-
tivazione di vere e proprie campagne tese a
dissuadere i dirigenti scolastici dal promuovere
programmi e progetti volti ad affermare i principi
delle pari opportunità, della prevenzione e del
contrasto alla violenza di genere e ad ogni forma
di discriminazione, così come invece richiesto
dal comma 16 della legge n. 107/2015.
A fronte di tali iniziative, occorre innanzitutto
ribadire come sia compito primario della scuola
educare ai ‘diritti di cittadinanza’ e, dunque,
trasmettere la conoscenza e la consapevolezza
dei diritti fondamentali della persona, al cui
interno si colloca il principio di uguaglianza e
di pari opportunità e, dunque, la concezione
della pari dignità sociale di ogni persona, ed il
pieno diritto di tutti alla partecipazione alla vita
sociale, senza discriminazioni fondate tra l’altro
sul sesso, la razza e/o l’origine etnica, il credo
religioso e le convinzioni personali, la disabilità,
l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Ugualmente, è obbligo delle istituzioni, proprio
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trattamentonell’eserciziodel diritto all’istruzione,
assicurare il benessere di ogni studente, tramite
un ambiente scolastico libero da ogni forma di
violenza, bullismo, esclusione o stigmatizzazione
sociale che possano riguardare in particolare
studenti appartenenti a gruppi minoritari, in
ragione della loro appartenenza etnica, religiosa,
del loro orientamento sessuale, effettivo o per-
cepito come tale, o della loro eventuale identità
di genere atipica.
Damolti anni, ricerche sociologiche evidenziano
come bambini/e o adolescenti omosessuali o
percepiti come tali o che possono avvertire un’in-
congruenza tra lapercezionedellapropria identità
BUONE PRATICHE ISTITUZIONALI
FONDAMENTI E BUONE PRATICHE
PER LA PREVENZIONE ED IL CONTRASTO
ALL’OMOFOBIA E ALLE DISCRIMINAZIONI
FONDATE SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE
E L’IDENTITÀ DI GENERE NELLE SCUOLE
Walter Citti
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