L’ESPERIENZA IN FRIULI VENEZIA GIULIA NELLA PREVENZIONE E NEL CONTRASTO
DEL BULLISMO OMOFOBICO:
CONFRONTI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
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caratterizzate da buone relazioni, amicizia e
non violenza è molto positivo. Il bullismo e le
discriminazioni, come è stato dimostrato, non
danneggiano e offendono profondamente sol-
tanto chi li subisce, ma danneggiano pure chi li
pratica. Il rischio di dispersione scolastica non
riguarda solo le vittime: l’incapacità di rispettare
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bulle dimostrano, possono incidere negativa-
mente anche sul rendimento scolastico e, nel
lungo periodo, su altri importanti aspetti della
socialità. Per questi motivi non si deve ridurre
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contrasto al bullismo omofobico promuovendo
una scuola che educa alla libertà, alla respon-
sabilità e al rispetto.
D: La sensibilità dell’Amministrazione
regionale è alta nei confronti della
dispersione scolastica. Prevenire il
fenomeno del bullismo in generale (ma
anche del bullismo omofobico) è un
elemento di grande importanza. Quali
potrebbero essere ulteriori interventi
che l’Amministrazione regionale può
mettere in atto a livello regionale e
nazionale ?
R:
La Strategia Europa 2020 ha posto, tra gli
obiettivi da raggiungere nel campo dell’istru-
zione e della formazione, la riduzione al di
sotto del 10 per cento la quota di abbandoni
scolastici/formativi precoci, i cosiddetti
early
leavers from education and training
. La Regione
Friuli Venezia Giulia ha un tasso di abbandono
prematuro della scuola fra i più bassi in Italia,
che si attesta intorno all’11 per cento rispetto
al dato nazionale. Il dato è confortante, ma si
deve fare di più.
Oltre agli interventi attivati dall’Amministra-
zione regionale con le Politiche per l’Istruzione
e l’Orientamento come ad esempio il Piano
regionale per il potenziamento dell’offerta
formativa, gli interventi del Piano integrato
di politiche per l’occupazione e il lavoro con
Garanzia Giovani e i percorsi di ri-motivazione
allo studio per giovani di età compresa tra i 15
ed i 18 anni, si potrebbero prevedere ulteriori
azioni connesse alle Politiche Giovanili.
Queste ultime, per tramite delle Associazioni
giovanili, potrebbero essere un altro interessan-
te contesto in cui promuovere azioni e interventi
di contrasto al fenomeno del bullismo. Penso
alle azioni di tipo laboratoriale o di animazione
volti a promuovere nei giovani una cultura
dell’inclusione e dell’accoglienza, azioni che
fanno parte della tradizione del partenariato
sociale, in grado di agire sui ragazzi e le ragazze,
attivandoli e sensibilizzandoli attraverso un
lavoro diretto nel gruppo dei pari.
Oltre a ciò, nella Legge regionale di Bilancio
(L.R. 6/08/2015 n. 20, art 7, comma 11), sono
stati stanziati ulteriori fondi per promuovere
interventi di contrasto alla dispersione, per gli
studenti più giovani, appartenenti ad esempio
alla scuola primaria, con lo scopo di attivare
interventi in grado di intercettare precocemente
il fenomeno.
Inoltre, è intenzione dell’Amministrazione
aderire alla
Rete Nazionale delle Pubbliche
Amministrazioni Anti Discriminazioni per orien-
tamento sessuale e identità di genere - RE.A.DY
che, valorizzando le esperienze già realizzate
e adoperandosi perché diventino patrimonio
comune degli Amministratori pubblici locali
e regionali, intende dare un contributo per
contrastare le discriminazioni, promuovere una
cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco.