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ORIENTAMENTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
Erasmus + (
. Quindi
tante opportunità che, se adeguata-
mente progettate, possono costituire
importanti occasioni per l’orientamento
(cfr. Progetto M.U.S.A del Veneto).
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Il coinvolgimento del Consiglio
di classe
Un’altra condizione per assicurare va-
lore sia agli obiettivi dell’alternanza sia
a quelli dell’orientamento è il coinvolgi-
mento del Consiglio di classe che, prima
ancora di essere un aspetto da affronta-
re sul piano di un diverso modello orga-
nizzativo della scuola che non si affida
unicamente alla delega al “referente”, si
fonda su una visione educativa globale
dove l’orientamento è il
fil rouge
che at-
traversa in modo continuo e trasversale
tutto il progetto educativo. Nella nuova
progettualità della scuola l’alternanza
non è mai pensata come una “materia”
a parte, ma una modalità didattica da
cui possono trarre beneficio le diverse
discipline, sviluppando interdisciplina-
rietà e superando eccessive separatezze.
Naturalmente ci sono ruoli diversi per
il personale, dal dirigente scolastico al
tutor, dai docenti delle discipline al re-
ferente e sono diverse le fasi e i compiti
previsti dalla procedura. Le scuole che
hanno riportato risultati positivi alla fi-
ne del primo anno di esperienza testi-
moniano che, per garantire una nuova
visione globale didattica e orientativa,
il progetto deve nascere dal Consiglio
di classe e rispondere nei risultati da
conseguire allo stesso organo nella sua
collegialità.
Lo sviluppo di competenze
trasversali
Se una buona progettazione e il
coinvolgimento del Consiglio di clas-
se
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costituiscono condizioni di base per
il successo di una nuova alternanza, un
ulteriore punto da approfondire riguar-
da lo sviluppo di competenze trasversali.
Le diverse teorie pedagogiche e psico-
logiche che, riaffermando la centralità
della persona e l’importanza di processi
di lifelong learning and guidance, han-
no dato nuovo valore all’educazione
informale/non formale e al ruolo edu-
cativo dell’impresa e dell’ambiente, sot-
tolineano la rilevanza delle cosiddette
competenze trasversali
per garantire
una migliore occupabilità e un’effettiva
cittadinanza. Non solo per il lavoro, ma
anche per la vita personale e sociale,
secondo la prospettiva di “career desi-
gning” e di “life designing”.
Quando le aziende lamentano le ca-
renze del sistema scolastico e formativo,
fanno riferimento ormai più che a cono-
scenze tecniche, che spesso ritengono
indispensabile aggiornare on the job, a
competenze trasversali quali saper stare
in un ambiente di lavoro, imparare ad
aggiornarsi, sviluppare autonomia, pren-
dersi responsabilità, risolvere problemi,
comunicare, orientarsi, essere flessibili.
Nell’ambito delle competenze trasver-
sali, che costituiscono ormai uno degli
interessi principali anche nella selezione
del personale, si prendono in esame le
competenze imprenditoriali e le Career
Management Skills.
Stimolare uno spirito imprenditoria-
le significa, secondo i documenti co-
munitari dall’Agenda di Oslo a “Europa
2020”, sviluppare una mentalità e un
comportamento proattivo, un“mindset”
indispensabile per tutti i cittadini, non
solo per i lavoratori autonomi. Le“Career
Management Skills” (CMS, previste dal-
la Risoluzione europea 2008) possono
essere definite in sintesi come un insie-
me di conoscenze, capacità e attitudini
per poter gestire con efficacia i propri
percorsi formativi e professionali nelle
diverse fasi della vita (ELGPN 2014).
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Questo tipo di competenze pu es-
sere formato e rafforzato, ma non at-
traverso modalità di istruzione formale
ex cathedra. Gli approcci formativi più
adeguati utilizzano la formazione espe-
rienziale, lavori di gruppo,
project work
,
apprendimento in situazione, nonché
laboratori per l’esplorazione di sé, delle
proprie caratteristiche e potenzialità. Ec-
co quindi che l’alternanza come moda-
lità didattica, che rompe la separazione
tra i luoghi dell’apprendimento, pu
avere un’ulteriore valenza ai fini orien-
tativi. La Guida dell’alternanza valorizza
una metodologia centrata sull’esperien-
za di laboratorio e in contesti reali e l’im-
portanza di conoscere il contesto lavora-
tivo e le sue dinamiche. Nel facsimile di
scheda di autovalutazione degli studenti
del proprio percorso (allegato alla Guida
del Miur citata) sono presenti molte di
queste competenze, previste anche nei
programmi di imprenditorialità.
Anche i project work imprenditoria-
li possono stimolare la componente
riflessiva dell’orientamento, favoren-
do l’auto-consapevolezza rispetto alle
proprie capacità, punti di forza e aree
di miglioramento, che costituiscono
aspetti basilari per una scelta consa-
pevole. I risultati dell’ultima
ricerca JA
Italia
.
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(2015) confermano che i giovani
che hanno fatto progetti di minimpre-
sa hanno anche più forti competenze
di autovalutazione e di orientamento.
Essere proattivi significa anche saper
cogliere le opportunità personali e pro-
fessionali e imparare a gestire il proprio
percorso formativo e professionale.
Altra competenza orientativa che
l’alternanza pu sviluppare riguarda la
capacità di saper esplorare attivamente
l’ambiente, una delle CMS che gli edu-
catori e gli orientatori considerano una
competenza chiave per autogestirsi.
Questa skill insieme al senso di auto
efficacia è una delle aree chiave evi-
denziate e condivise dal progetto co-
munitario LEADER che sta definendo un
framework comune europeo sulle CMS.
Cominciare ad acquisire informazioni
sulle competenze che caratterizzano
le diverse figure professionali, sui fattori
critici di successo, sui ruoli all’interno
delle organizzazioni aiuta a sviluppa-
re autonomia e capacità di ricercare in
seguito più attivamente opportunità
formative e professionali.
Le migliori esperienze fatte in que-
sto primo anno della nuova alternanza
hanno già testato alcuni strumenti da
analizzare al fine di migliorare l’atten-
zione orientativa, come, ad esempio,
laboratori di utilizzo del software S.OR.
PRENDO, project work imprenditoriali
realizzati da studenti di liceo nell’area
della valorizzazione turistica, modalità di
osservazione e di descrizione dell’impre-
sa attraverso l’uso di strumenti multime-
diali e la produzione di e-book, schede
per la raccolta di interviste e testimo-
nianze aziendali, ecc.
Sulla base di tali riflessioni si ritiene
che questa tematica potrebbe essere
una specifica area di lavoro nei progetti
di formazione dei docenti. È necessa-
rio approfondire come sviluppare al
meglio e con quali strumenti queste
competenze nell’ambito dell’alternanza
scuola–lavoro, al fine di implementarne
la valenza orientativa.
Allegato F: attività di
alternanza scuola-lavoro.
Guida operativa per la scuola
del MIUR
Individua a tuo parere quali so-
no state le capacit e le competen-
ze che ritieni di aver acquisito dalla
tua esperienza di alternanza scuola
lavoro:
Lavorare in gruppo, Rispettare gli
orari di lavoro, Adattarsi a nuovi am-
bienti sconosciuti, Saper utilizzare
risorse organizzative, Prendere de-
cisioni in autonomia, Gestire le atti-
vit con autonomia organizzativa,
Rispettare i tempi di consegna del
lavoro, Affrontare gli imprevisti, Risol-
vere problemi sul lavoro, Coordinare
gruppi di lavoro, Risolvere i problemi
degli altri, Adattarmi ai ritmi di lavo-
ro, Concentrarmi sulle cose da fare,
Saper comunicare.
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