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ORIENTAMENTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
è
Orientamento
permanente e
alternanza
scuola–lavoro
Riflessioni sull’applicazione
della Legge n.107/2015
Speranzina Ferraro, Gabriella Burba, Marta Consolini, Barbara Olper
di andare verso la realizzazione di un
“Sistema Formativo Integrato”, che sia
effettivamente“rete”di servizio e al servi-
zio dell’utente, giovane emeno giovane,
alle prese con un mercato del lavoro
sempre più flessibile e precario.
Per la verità, i due termini, orienta-
mento e alternanza, non sono estranei
al percorso normativo della nostra scuo-
la. I primi richiami importanti, a livello
normativo, li ritroviamo in:
- D.M. 9/02/1979, Programmi della
scuola media unificata: l’art. 3 chiarisce
che la scuola media Unificata “
favorisce
l’
orientamento
dei giovani ai fini della
scelta dell’attivit successiva
”.
- Legge n. 53/2003: l’art. 1 richiama
la necessità di un piano programmati-
co a sostegno, tra l’altro, di interventi
di
orientamento
contro la dispersione
scolastica e per assicurare la realizza-
zione del diritto-dovere di istruzione e
formazione.
- Legge n. 53 che dedica l’art. 4 a defi-
nire l’importanza dell’
alternanza scuola-
lavoro
come
“modalit di realizzazione
del percorso formativo progettata, attuata
e valutata dall’istituzione scolastica e for-
mativa in collaborazione con le imprese,
con le rispettive associazioni di rappre-
sentanza e con le camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, che
assicuri ai giovani, oltre alla conoscen-
za di base, l’acquisizione di competenze
spendibili nel mercato del
lavoro”.
- D. Lgs. n. 77/2005, “
Definizione del-
le norme generali relative all’
alternanza
scuola-lavoro
a norma dell’articolo 4 della
legge 28 marzo 2003, n. 53
”, definisce
l’alternanza come una “modalità di re-
alizzazione dei corsi del secondo ciclo”
(art. 1, c. 1).
- D. Lgs. n. 21/2008 (
Norme per la de-
finizione dei percorsi di
orientamento
all’istruzione Universitaria e all’alta forma-
zione artistica, musicale e coreutica
….) e
D. Lgs. n. 22/2008 (
Definizione dei percorsi
di orientamento finalizzati alle professioni
e al lavoro, a norma dell’art. 2, comma 1
della legge 11 gennaio 2007, n. 1
).
La Legge n. 107/2015,“
La buona scuo-
la
”, ha senz’altro grandi meriti: l’aver ri-
portato al centro del dibattito e della
crescita del nostro Paese l’importanza
della scuola e insieme la necessità e l’in-
derogabilità del suo cambiamento a
fronte delle trasformazioni della società
e dell’economia. Infatti, essa individua
tra gli obiettivi formativi prioritari l’in-
cremento dell’alternanza scuola–lavoro
nel secondo ciclo d’istruzione (art. 1,
c. 13) e la definizione di un sistema di
orientamento (art. 1, c. 17). I due termini
sono spesso affiancati e coniugati insie-
me, talvolta anche impropriamente, e
richiamati nella loro urgenza applicativa
rispetto ai tempi che viviamo.
La Guida operativa del MIUR sull’al-
ternanza sottolinea la novità radicale
introdotta dalla legge anche in funzione
orientativa, richiamando l’attenzione
in particolare sul fatto che l’alternan-
za, prima concepita come risposta alla
domanda individuale dell’allievo, ora è
diventata componente strutturale del-
la formazione “
al fine di incrementare
le opportunit di lavoro e le capacit di
orientamento degli studenti
”. Ribadisce
inoltre l’importanza che l’alternanza si
fondi su un sistema di orientamento
previsto già dal primo anno, sottenden-
do quindi l’esigenza per ogni scuola
secondaria di secondo grado di dotarsi
di un piano curriculare quinquennale di
orientamento.
L’alternanza, resa strutturale, obbliga-
toria, certificata, e l’orientamento risul-
tano strettamente intrecciati, tanto che
termini quali orientamento e orientare
ricorrono nella Guida una quarantina
di volte. In diversi passi si possono in-
dividuare termini e concetti del tutto
sovrapponibili a quelli proposti pre-
cedentemente dal MIUR con le Linee
Guida per l’orientamento del 2014: dalla
conoscenza di sé e del territorio alla
cultura ed etica del lavoro, dalle com-
petenze di problem solving e di scelta
all’imprenditorialità, spirito d’iniziativa
e occupabilità.
Si specifica infatti che l’alternanza non
pu essere identificata con il tirocinio,
che ne costituisce solo la fase “pratica”
all’interno di un progetto ben più ampio
che prevede periodi di formazione in
aula e che, nel suo complesso, ha l’o-
biettivo“
di accrescere lamotivazione allo
studio e di guidare i giovani nella scoperta
delle vocazioni personali, degli interessi e
degli stili di apprendimento individuali
”
tramite una pluralità di interventi, quali
“
incontri con esperti, visite aziendali, ricer-
che sul campo, simulazioni di impresa,
project work in e con l’impresa, tirocini,
progetti di imprenditorialit …
”, comun-
que sempre integrati con i percorsi
disciplinari, all’interno dei quali vanno
valutate anche le competenze acquisite
in alternanza. A priori, si prevede, che il
progetto da inserire nel POF definisca
“
le competenze attese dall’esperienza di
alternanza, in termini di orientamento
e di agevole inserimento dei giovani nel
mondo del lavoro
”.
L’identificazione di una serie di fina-
lità e approcci comuni fra la normati-
va sull’alternanza e quella sull’orienta-
mento permanente non pu esimere
dalla rilevazione di alcune importan-
ti e radicali differenze, la prima delle
quali emerge proprio dall’aggettivo
permanente. L’alternanza, collocata
negli ultimi tre anni della secondaria di
indubbio che l’esperienza
di alternanza scuola–
lavoro per i giovani,
abbia una valenza
orientativa, ma anche
opportuno riaffermare
che essa soprattutto una
metodologia didattica
che consente di conoscere
la realt del mondo del
lavoro e le sue regole
orientamento
permanente e
alternanza
scuola lavoro
Negli ultimi anni, orientamento e al-
ternanza sono due parole e due concetti
entrati prepotentemente nel vocabola-
rio della formazione, contrassegnati da
complessità e cambiamento. Infatti, in
linea con le mutate esigenze e per asse-
condare e sostenere l’evoluzione sociale
ed economica, l’UE richiama e sostiene
il ruolo centrale dell’orientamento nel-
le politiche educative (Lisbona 2000
e Europa 2020) chiedendo a ogni Pa-
ese di riformare i sistemi nazionali di
istruzione e formazione, assegnando
all’orientamento uno spazio dedicato
e sempre maggiore.
L’urgenza è data dai continui cambia-
menti sociali ed economici, dalla conse-
guente incertezza avvertita dai cittadini,
dalla mobilità sempre più diffusa del
capitale umano e dalla centralità di tec-
nologie sempre più avanzate. Il nostro
Paese riconosce tale urgenza e avvia
un piano di riforme che attraversano
tutto il sistema scolastico e formativo.
Si coglie da parte di tutte le istituzioni
competenti la necessità di superare le
tradizionali, annose frammentazioni e