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ORIENTAMENTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
Il cervello
dell’adolescente
Uno dei principi di base del BBL è il
considerare le emozioni come un fattore
di grande rilevanza. Proprio in virtù del
tentativo costante da parte del cervello
di individuare connessioni tra intelletto
ed emozioni,
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queste ultime rivestono
una grande importanza nell’influenzare
le abilità di apprendimento. Il sistema
emozionale funziona infatti da sentinel-
la, essendo costantemente impegnato
nel rintracciare, nell’ambiente, situazioni
rilevanti e salienti verso cui dirigere le
energie mentali. In altre parole, ogni in-
segnante saràmaggiormente in grado di
catturare e ottenere l’attenzione dei suoi
studenti quando riuscirà ad agganciare
la sfera emotiva, con metodi stimolanti
e non intrusivi.
Ponendo l’attenzione su questo prin-
cipio, il BBL si propone perci un dupli-
ce obiettivo: 1. Incoraggiare i docenti a
riflettere sui metodi di insegnamento
usati, per ottenere il coinvolgimento del
maggior numero di studenti 2. Contri-
buire alla creazione in classe di un clima
ricco emotivamente che sia corroborante
e al tempo stesso sicuro
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.
Questa nozione è sostenuta dalla ricer-
ca scientifica: Goleman (1994, 2006), Le-
Doux (1996, 2002) e Zull (2002) spiegano
i fenomeni neurologici che si sviluppano
all’interno del cervello quando uno stu-
dente avverte uno stato di incertezza e di
pericolo in aula (come se fosse immerso
nella natura selvaggia). Se l’amigdala, una
struttura cerebrale localizzata all’interno
del sistema limbico, percepisce l’ambien-
te di apprendimento come minaccioso,
allerterà tutto il sistema nervoso attivan-
do la modalità“lotta-o-fuga”, impedendo
di fatto la realizzazione di qualsiasi livello
di apprendimento.
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Le emozioni hanno un ruolo prepon-
derante in particolare nel cervello di un
adolescente, che subisce un processo di
sviluppo massivo proprio in questi anni.
A livello anatomico, la struttura maggior-
mente toccata dai cambiamenti è il lobo
parietale, che raddoppia o triplica di di-
mensioni. Il lobo frontale, il contenitore
dellamaggior parte dellamateria grigia e
l’area del cervello responsabile dell’abilità
di ragionamento, pianificazione, elabora-
zione di un pensiero complesso, è l’ultima
a maturare (intorno ai 22-25 anni). Sem-
pre il lobo frontale è il responsabile della
capacità di inibire il comportamento, in
particolare è il detonatore delle scariche
emotive che dal sistema limbico partono
fino a produrre una risposta comporta-
mentale spesso istintiva e poco ragionata.
Ed è proprio la regione limbica ad essere
maggiormente attiva in questi anni. Essa
è responsabile di molte funzioni: genera
le emozioni, crea le motivazioni, influisce
su memoria e attenzione.
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Il primo periodo si realizza alla nascita,
con la produzione di miliardi di cellule
nervose e connessioni sinaptiche. Le si-
napsi sono punti di contatto tra cellule
nervose e servono per distribuire gli im-
pulsi nervosi.
A livello fisiologico, una massiccia ri-
organizzazione sinaptica evidenzia l’e-
sistenza di un secondo periodo di so-
vrapproduzione di sinapsi,
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che ha inizio
appena superata la pubertà (11 anni nelle
ragazze, 12 nei ragazzi), cui segue poi una
fase definita di“potatura”. La potatura del-
le sinapsi
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è una parte essenziale della
maturazione cerebrale, perché consente
l’eliminazione delle connessioni deboli e
permette alle rimanenti di diventare più
stabili e rafforzarsi, proprio come una
sapiente potatura di un albero ne ga-
rantisce la salute.
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Sul piano chimico, i livelli instabili e
tendenzialmente bassi del neurostra-
smettitore dopamina, uno dei respon-
sabili delle sensazioni di benessere ed
elemento centrale nell’apprendimento
di un’azione che porta a sperimentare un
piacere, spiegherebbe il motivo per cui
gli adolescenti si sentono (dicono) spesso
annoiati, ameno che non si dedichino ad
attività stimolanti e nuove. Dall’altra parte
si intensifica l’attività dei circuiti cerebrali
che utilizzano proprio la dopamina in re-
azione a determinate esperienze. Questo
fa s che si manifesti la tendenza a sce-
gliere e privilegiare attività che offrono
ricompense immediate anche se di minor
valore, rispetto a ricompense lontane nel
tempo ma di valore maggiore.
L’insostenibile
leggerezza
dell’essere
insegnanti
Gli ultimi due decenni hanno contri-
buito in maniera rilevante alla compren-
sione della natura e delle dinamiche
dell’apprendimento. Mai prima d’ora
neuroscienziati ed educatori avevano
mostrato un cos profondo interesse
reciproco.
In uno studio empirico del 2014,
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i
ricercatori testano un approccio neu-
rodidattico nell’ambito di un corso
universitario di “Introduzione alla pro-
grammazione”, presso il
Dipartment of
Informatics Didactic,
Austria. L’obiettivo
del progetto era di migliorare i risultati
dell’apprendimento e di introdurre una
metodologia di insegnamento che con-
siderasse i principi del BBL. I principali
criteri considerati sono i seguenti:
1. La conoscenza non pu essere tra-
sferita, ma pu essere generata nel
cervello di ogni Discente.
2. L’apprendimento si realizza attraverso
l’imitazione.
3. Il cervello riconosce e tende a produr-
re schemi, categorie e regole.
4. I nuovi contenuti sono sempre co-
struiti sulle conoscenze primarie già
possedute e l’apprendimento inter-
viene per associazione.
5. L’apprendimento è più significativo
quando acquista un senso e un si-
gnificato per noi.
6. Il cervello ha bisogno di tempo per
il consolidamento delle nuove infor-
mazioni.
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Inoltre, gli studenti avevano la possi-
bilità di scegliere tra diversi tipi di com-
piti, tematiche e procedure di studio
sulla base dell’assonanza con le loro
conoscenze, i bisogni e gli interessi, e le
lezioni procedevano per stadi, passando
dalla fase delle domande libere (
que-
stion)
, all’approfondimento di concetti
specifici (
discovering
), fino alla parte
pratica (
pair programming
). I risultati
mostrano un significativo incremento
nell’esito dell’apprendimento rispetto
al gruppo di controllo.
Nonostante questo tipo di studi ri-
sente necessariamente del contesto in
cui viene condotto, i tempi sembrano
maturi per la realizzazione di un dialogo
proficuo tra educatori e neuroscienziati
di tutto il mondo.
Le principali questioni ancora aperte
sono:
Quanto robusto è il campo del
Brain-
based Learning
?
Possiamo applicare i risultati di labo-
ratorio direttamente in classe?
Ci sono evidenze di strategie che ap-
plicate in classe hanno avuto successo?
Su queste tematiche, la ricerca scien-
tifica continua ad indagare.
Pamela Filiberto
Ricercatrice nel campo delle
Scienze psicologiche e sociali
Sissa
Trieste
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