28
29
ORIENTAMENTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
e al futuro della nostra nazione, senza
fermarsi a curare gli interessi unici del
proprio orticello. Con questa indicazione
fornita dagli studi di un premio Nobel,
anche l’attività fisica pu e deve diven-
tare una questione politica, da affrontare
in termini di diritti e doveri.
Cosa può fare la
scuola?
In questo scenario la scuola costitu-
isce un punto di riferimento irrinun-
ciabile, preso atto che i bambini/e vi
trascorrono la maggior parte della loro
giornata. Le Indicazioni Nazionali per
Curricolo per la Scuola dell’Infanzia
(2012) citano che la sua finalità generale
è
“lo sviluppo armonioso e integrale
della persona, all’interno dei princi-
pi della Costituzione italiana e della
tradizione culturale europea… con
il coinvolgimento attivo di studenti
e famiglie”
. È tempo che si riconsideri
all’interno delle prassi e dei riferimenti
normativi scolastici il concetto di salute
mentale e fisica nel bambino, per rea-
lizzare l’integralità della persona di cui
si parla ma che di fatto non si persegue.
Patrizia Tortella
PhD in Scienze della Cognizione e della
formazione
Centro Ricerca Sviluppo Motorio
dell’Infanzia
Universit di Verona
riferimenti
Adolph, KE., Tamis-LeMonda, CS.,
& Karasik, LB.,
(2010), Cinderella
indeed—a commentary on
Iverson’s “Developing language in a
developing body: The relationship
between motor development and
language development”.
J. of Child
Lang., 37,
269-273
.
Benciolini, P
., (1988), Il diritto alla
salute. Pace, diritti dell’uomo, diritti
dei popoli. Anno II, 1, 45-53.
Bronfenbrenner, U.
, (1979).
The
ecology of human development
.
Harvard Univ. Press.
Hallal PC., Andersen LB., Bull FC.,
Guthold R., Haskell W., Ekelund
U;
Lancet Physical Activity Series
Working Group (2012). Global
physical activity levels: surveillance
progress, pitfalls, and prospects.
Lancet. (2012), 380, 247-57.
Masala, G. et al.,
(2010),
Linee
guida di prevenzione oncologica,
Alimentazione, obesit e attivit
fisica. Linee guida
. Cons. San. Reg.
SNLG Regioni.
NASPE
, (2002),
Active start. A
statement of Physical Activity
Guidelines for Children Birth to Five
Years.
Reston, VA: NASPE Public.
/
NASPEGuidelinesBTJ.pdf
Sen, A
.,
Lo sviluppo libert
, Milano,
Mondadori, 2000.
Sen, A
.,
Scelta, benessere, equit
, Il
Mulino, Bologna, 2006.
Tortella, P., Tessaro, F., Fumagalli,
G
. (2012),
Prospettiva ecologica:
importanza di ambiente e contesto
nello sviluppo motorio dei bambini,
in Cruciani M., Cecconi F., (a
cura di)
Atti del Nono Convegno
Annuale dell’Ass. It. di Sc. Cogn.
(AISC),
Università di Trento
,
TN,
213-218.
/
home/2012/11/24/atti-aisc12/
United Nations Development
Programme, (UNDP)
, (1990).
Human
Development Report 1990
, New York,
Oxford University Press, New York, NY,
USA.
United Nations Development
Programme, (UNDP)
,
Human
Development Report 2013
-
The Rise
of the South: Human Progress in a
Diverse World
, UN Plaza 1, New York,
NY 10017, USA.
Vygotskij, L. S.
,
Storia dello sviluppo
delle funzioni psichiche superiori
,
Giunti, Firenze, 2013.
NOTE
1
Lo sviluppo umano riguarda la capacità
di espandere la ricchezza della vita umana
e non semplicemente di espandere la
ricchezza economica di un individuo; si
tratta di un approccio focalizzato sulle
persone e sulle loro opportunità e scelte;
sito:
.
2
Secondo l’OMS, le strategieper promuo-
vere l’attività fisica e ridurre la sedentarietà
devono basarsi sulle evidenze prodotte
dalla ricerca scientifica e rifarsi a esempi
di buone pratiche monitorate e valutate
con modalità scientifiche. Le evidenze si
riferiscono agli effetti sulla salute e sulla
promozionedello sviluppodi competenze
motorie indotti da specifici interventi di
attività fisica. L’OMS insiste in particolare
sulla necessità mettere in pratica azioni
per il monitoraggio e la valutazione dei
risultati raggiunti.
3
Vygotskij L. S. (1896-1934) ritiene che
il bambino sia in grado di avanzare nelle
sua capacitàquandoentra in contatto con
soggetti con capacità più elevate delle
sue. L’apprendimento si ha in una fase
definita“zona di sviluppoprossimale”, nella
quale il bambino/a affronta un compito
che è al di fuori della proprie capacità
ma che diventa superabile grazie allo
“scaffolding” (supporto) di una persona
più esperta. Diversamente da J. Piaget,
Vygotskij considera l’apprendimento non
l’effetto di maturazione neurologica, ma
arricchimento di un potenziale cognitivo
mediato dll’interazione con una persona
più competente.