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ORIENTAMENTO E SCUOLA
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
di Hills P. e Argyle M. (2002) misura at-
traverso 20 item il grado di infelicità di
stato dell’ultima settimana.
Risultati
Per l’elaborazione dei dati è stato
utilizzato il programma statistico IBM
SPSS 20.0 (
Statistical Package for Social
Science
) perWindows, per approfondire
l’analisi delle caratteristiche dei parteci-
panti alla ricerca.
Genere:
I maschi ottengono livelli
maggiori di ottimismo (T: 4.756; p<.01),
il che implica che il docente possiede
elevate capacità di valutare positiva-
mente fatti ed eventi, ripone fiducia
nelle proprie e nelle altrui prestazioni.
L’atteggiamento che assume il docente
ottimista è correlato con atteggiamenti
estroversi, con un’affettività positiva che
tende ad instaurare rapporti positivi e
propositivi; egli riesce a coinvolgere i
suoi allievi, a credere in ci che sono
e ci che fanno, facendo aumentare
il loro livello di autostima. La combi-
nazione delle diverse risposte date dai
docenti per gli eventi positivi e negativi
determina lo stile esplicativo ottimisti-
co (maschi) o pessimistico (femmine).
Mentre i docenti maschi, attribuiscono
la causa degli eventi negativi a fattori
temporanei, specifici e modificabili, che
consentono loro di percepire di avere
un controllo sulla situazione ed agire di
conseguenza, le docenti meno ottimi-
ste, (nel nostro caso), attribuiscono la
causa delle avversità a fattori personali,
stabili nel tempo e pervasivi; tale conce-
zione le porta a percepire la mancanza
del controllo sulle circostanze e a non
agire per modificare la situazione nega-
tiva. Nonostante ci possiamo affermare
che ottimisti o pessimisti, non si nasce
ma lo si diventa e pertanto l’acquisizio-
ne di determinate abilità consente alla
persona di passare da uno stile esplicati-
vo pessimista ad uno ottimista attraver-
so il “dialogare” con se stessi nell’affron-
tare una sconfitta. Imparare dagli errori
in questo senso è importante perché,
dall’esperienza fatta, si possono ottenere
suggerimenti che possono esserci d’a-
iuto, e se messi in atto, possono essere
utili a migliorare le prestazioni future e
di conseguenza a conseguire traguardi
e soddisfazioni personali diversamente
da quanto potrebbe accadere perma-
nendo in una condizione di pessimismo;
anche perché è stato scientificamente
provato che l’ottimismo gioca un ruolo
di grande spessore nel promuovere il
successo lavorativo. I Maschi mostrano
livelli maggiori di Percezione e Com-
prensione delle Emozioni (T: 11.102;
p<.01): ci significa che i docenti oltre
ad avere la capacità di identificare le
emozioni che provano gli altri possie-
dono particolare propensione quali, ad
esempio, l’apertura mentale ai diversi
modi di pensare. Gli atteggiamenti di
questi insegnanti sono tesi ad intrapren-
dere migliori rapporti relazionali con gli
alunni e di conseguenza a essere più
disponibili all’ascolto.
Stato civile
: I coniugati mostrano livelli
maggiori di percezione e comprensione
delle emozioni (T: -2.254; p<.02) e di
etichettamento delle proprie emozio-
ni (T: -2.973; p<.003). Emerge che gli
insegnanti coniugati sono molto abili
nel riconoscere le emozioni altrui, ma
anche nel comprenderne le cause che le
hanno provocate e gli effetti che queste
possono produrre. Sanno essere loquaci
sia nell’esprimere le proprie emozioni,
sia nel saper cogliere nei propri alunni
informazioni che possono essere utili
per aiutarli a risolvere eventuali proble-
matiche emergenti. Gli insegnanti nubili
o celibi, come è emerso dai dati statisti-
ci, risultano meno abili nel riconoscere
le emozioni altrui e quindi nel compren-
derne le cause e gli effetti, forse questo è
dovuto al fatto che, vivendo in contesti
dove i nuclei sono principalmente costi-
tuiti da una convivenza con genitori e
adulti (egoismo/senile) e/o da soli, non
vivono un vero e proprio interscambio
affettivo-emozionale, potremmo dire
lontano da contesti familiari stretti e
quotidiani. Ci non toglie che, se è pur
vero tutto questo, gli insegnanti non
coniugati, proprio per il delicato ruolo
professionale che ricoprono, in presenza
di manifestazioni emozionali proprie o
altrui soffrono il non poter condividere
quotidianamente i vissuti emotivi con
una persona intima, come il coniuge.
Titolo di studio
. I laureati mostrano
livelli maggiori di ottimismo (T: -3,273
p<.001), percezione e comprensione
delle emozioni (T: -1,991; p<.004), eti-
chettamento delle proprie emozioni (T:
-3,120 p<.002) e regolazione e uso delle
emozioni (T: -3,588 p<.001). I docenti
laureati denotano un elevato livello di
ottimismo e nello stesso tempo livelli
medi più alti dei diplomati in corrispon-
denza delle tre dimensioni dell’ESC. Il
fatto di essere laureati li rende più sicuri
nel loro agire professionale, cooperativi
con i colleghi, disponibili al confronto.
Riescono maggiormente ad instaurare
relazioni interpersonali positive con gli
alunni; ci è dovuto al fatto che molti
di loro, trattando con allievi di età com-
presa tra i 12 e i 17 anni, trovano in loro
interlocutori disponibili all’ascolto e al
colloquio. Pongono molta attenzione
ai rapporti empatici che rappresentano
una delle abilità trasversali che costitui-
sce l’obiettivo primario della formazione
della persona.
ANOVA univariata per grado di scuola
.
Rispetto ai docenti della scuola prima-
ria, i docenti delle scuole secondarie
(sia di I che di II grado) mostrano livelli
maggiori di ottimismo (F: 9.670; p<.001),
di etichettamento delle proprie emo-
zioni (F: 6.730; p<.001) e regolazione e
uso delle emozioni (F: 11.516; p<.001).
I risultati emersi sono alti in corrispon-
denza dei due ordini di scuola superio-
re rispetto alla scuola primaria. Questo
probabilmente è dovuto al fatto che
l’utenza è costituita da bambini di età
compresa tra i 6 e i 10 anni: le difficoltà
nell’etichettare le Proprie emozioni di-
venta un compito molto arduo; poiché
il vocabolario, molto povero e ristretto,
lascia spazio ad una rappresentazione
grafica di immagini e/o simboli, delle
proprie emozioni; parimenti per quanto
attiene la Regolazione ed Uso efficace
delle Emozioni, molto probabilmente
l’impedimento è causato dalla tenera
età degli allievi che spesso porta l’inse-
gnante di scuola primaria a non ritrovare
le energie positive per far fronte all’im-
mensa carica emotiva, fisica e menta-
le che pone il rapporto educativo con
allievi più piccoli. Di contro possiamo
comprendere come l’Ottimismo sia
maggiore nei docenti che lavorano in
un rapporto educativo con alunni più
grandi che sono a loro volta in grado di
esprimersi nella relazione, ponendo le
giuste basi comunicative, e articolando
i vissuti emotivi in maniera consona e
soprattutto utilizzando il registro verbale
della comunicazione.
Correlazioni
: All’aumentare dell’età
aumentano i valori medi in tali costrut-
ti. È evidente che non a caso le abilità,
le capacità e le competenze acquisite
negli anni, se dettate da una forte mo-
tivazione, non solo si consolidano ma
addirittura si ha la possibilità di poterle
ampliare. L’età dunque è una variabile
non indifferente sia per quanto riguarda
l’ottimismo sia per le tre declinazioni
dell’intelligenza emotiva: Percezione
e Comprensione delle Emozioni, Eti-
chettamento delle proprie Emozioni e
Regolazione e l’Uso Efficace delle emo-
zioni. L’ottimismo correla positivamente
(p<.001) con Percezione e Comprensio-
ne delle Emozioni, Etichettamento delle
Proprie Emozioni e Regolazione e Uso
delle Emozioni. Anche in questo caso
risulta evidente come l’essere ottimista
accresce con l’Intelligenza Emotiva; nel-
lo specifico le persone dotate di questo
tipo di intelligenza sono equilibrate so-
cialmente, empatiche, estroverse, alle-
gre, ma nello stesso tempo perseveran-
ti. Dimostrano perseveranza, sicurezza