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ORIENTAMENTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 49
è
Dalla parte dei
bambini
Attività fisica nell’infanzia per
promuovere benessere e salute
Patrizia Tortella
necessario che la scuola
riconsideri il concetto di
salute mentale e fisica nel
bambino per realizzare
l’integrit della persona.
L’attivit fisica un
processo fondamentale
per lo sviluppo umano,
per il benessere, e una
buona qualit della vita
Lo sviluppo umano
Nel 2015, a 25 anni dal suo primo re-
port, il Programma delle Nazioni Unite
per lo sviluppo (in inglese United Na-
tions Development Programme, UNDP)
definisce cos lo sviluppo umano: “
Hu-
man development is about expanding
the richness of human life, rather than
simply the richness of the economy in
which human beings live. It is an appro-
ach that is focused on people and their
opportunities and choices”
.
1
Lo sviluppo umano è quindi un pro-
cesso di ampliamento delle possibilità
umane che permette agli individui di
godere di una vita lunga e sana, di es-
sere istruiti e di avere accesso alle risorse
necessarie a un livello di vita dignitoso,
oltre a disporre di opportunità politiche,
economiche e sociali per sentirsi a pieno
titolo membri della propria comunità di
appartenenza.
Questo approccio allo sviluppo uma-
no, proposto dall’economista Mahbub
Ul Haq, viene ampliato dalla teoria svi-
luppata dal premio Nobel Amartya Sen
che pone al centro del problema dello
sviluppo il concetto di “capabilities” in-
teso come possibilità di un individuo
di “essere” o di “fare” ci che egli/ella
stesso/a desidera. Già nel primo rappor-
to UNDP del 1990 si affermava che “
la
crescita economica da sola non si traduce
automaticamente inmiglioramenti nello
sviluppo umano
”. In esso (UNDP 1990),
Mahbub-ul-Haq poneva il problema di
come identificare attraverso indicatori
di sviluppo la qualità dell’esistenza e i
livelli di libertà, di equità e di benessere
caratterizzanti tali qualità. Egli sostene-
va che la misurazione del PIL (prodotto
interno lordo), benché di determina-
zione relativamente semplice, non era
in realtà un indice adeguato a definire
la qualità delle esistenze vissute dalle
persone o a descrivere la complessità
dello sviluppo stesso.
L’economista affermava che benesse-
re e libertà delle persone si esprimono
nel dialogo permanente fra i membri
della popolazione e nell’impatto che
questo ha sull’elaborazione delle po-
litiche pubbliche. A tale proposito egli
sosteneva che la responsabilità dialogi-
ca “
deve includere anche la rappresen-
tanza degli interessi delle persone che
non sono presenti per esprimere con
la propria voce le loro preoccupazioni.
Lo sviluppo umano non pu rimanere
indifferente verso le generazioni future
solo perché esse non sono qui – anco-
ra. Gli esseri umani hanno la capacit
di pensare agli altri, e alle loro vite, e
l’arte di una politica responsabile di
ampliare i dialoghi da interessi stretta-
mente autocentrati alla più vasta com-
prensione sociale dell’importanza delle
esigenze e delle libert delle persone di
oggi e del futuro”
(UNDP, 4). Quindi, la
possibilità di una persona di accedere
a un reddito è una possibilità di scelta
che non rappresenta la somma totale
delle aspirazioni umane.
Amartya Sen propone una riformu-
lazione del rapporto tra benessere, svi-
luppo umano ed economico. In partico-
lare, i concetti di sviluppo e benessere
vengono riconsiderati per andare oltre
alla semplice disponibilità di servizi e
possesso di beni. Ricchezze e capacità
sono viste da Sen come strumenti per
raggiungere il benessere e non come
indice di benessere. Il vero indice di be-
nessere e sviluppo umano è rappresen-
tato da ci che con i mezzi e le capacità
individuali le persone riescono a fare. Lo
sviluppo umano è quindi un fine dello
sviluppo economico e non un mezzo
ed è legato ai processi che, aumentando
le possibilità di scelte delle persone, ne
migliorano le prospettive di benessere
(UNDP, 1990).
In quest’ottica di ampliamento di “ca-
pacitazioni”i soggetti diventano “attori”
dello sviluppo piuttosto che beneficiari;
quando invece lo sviluppo avviene con
scarso contenuto umano, esso porta
all’esclusione sociale. La salvaguardia
dei diritti politici, civili, culturali e sociali
si rende perci
conditio sine qua non
indispensabile per promuovere uno svi-
luppo umano sostenibile. Questo pu
quindi essere considerato il processo
che permette di ampliare la gamma di
scelte delle persone, di cui il reddito è
solo una parte. Le possibilità di salute,
istruzione, ambiente salubre, libertà di
azione e di espressione sono aspetti
altrettanto fondamentali per una buona
qualità della vita.
Anche sulla base di queste premesse,
dal 1990 l’indice di sviluppo umano è
misurato mettendo a rapporto tra loro:
a) reddito interno lordo (PIL); b) livello
di sanità, rappresentato dalla speranza
di vita alla nascita; c) livello di istruzione.
Vediamo dalle figure 1 e 2 la situazione
dello sviluppo umano dell’Italia negli an-
ni 2014 e 2015. Si noti la relativa stabilità
degli indici e la posizione non proprio
lusinghiera occupata dall’Italia.
STATO
2014
1
Australia
0,94
2
Norvegia
0,94
3
Svizzera
0,93
4
Irlanda
0,92
5
Paesi Bassi
0,92
6
Stati Uniti
0,92
7
Danimarca
0,92
8
Germania
0,92
9
Nuova Zelanda
0,91
10
Singapore
0,91
26
Italia
0,87
186
Repubblica Centrafricana 0,35
Figura 1:
Indice di sviluppo umano 2014
STATO
2015
1
Norvegia
0,94
2
Australia
0,94
3
Svizzera
0,93
4
Danimarca
0,92
5
Paesi Bassi
0,92
6
Germania
0,92
6
Irlanda
0,92
8
Stati Uniti
0,92
9
Canada
0,91
10
Nuova Zelanda
0,91
27
Italia
0,87
186
Eritrea
0,39
Figura 2:
Indice di sviluppo umano 2015
Fonte:
Indice di sviluppo umano negli anni 2014, 2015
Actualitix (
di-sviluppo-umano-per-paeses.php)
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