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SPAZIO APERTO
4. AMBIENTAMENTO PSICOLOGICO
Adesso lo sguardo non è più anneb-
biato dalla connotazione vacanziera
iniziale. Si cominciano a conoscere
le regole organizzative del proprio
posto di lavoro, molto spesso simili
a quelle già sperimentate in patria.
Come dappertutto anche nel nuovo
ambiente i conflitti non mancano.
Sono dovuti alla gerarchia, alla ca-
pacità e, più spesso, all’incapacità dei
colleghi, all’invidia.
Con l’intensificarsi dei contatti so-
ciali anche fuori dal lavoro si comin-
ciano a percepire le differenze nel
modo di pensare, sentire ed agire
tra il paese ospitante e gli standard
culturali acquisiti a casa. Nascono
quindi problemi di natura pratica e
psicologica che causano sensazioni
negative. Si capisce che non solo in
Italia tante cose non funzionano: ogni
paese code davanti agli uffici, treni
in ritardo, informazioni sugli adem-
pimenti sbagliate o non complete
e così via
.
Si cominciano a notare le
differenze anche profonde quando si
tratta di stabilire dei rapporti sociali.
Uscire la sera con altre persone può
significare, in un contesto culturale
specifico, l’inizio di un’amicizia men-
tre in un altro si tratta solo di passare
una sera in buona compagnia.
Questa fase del “rendersi conto”
della realtà è seguita dalla...
5. CRISI DI ADATTAMENTO
In questa fase è localizzato lo“shock
culturale”. La differenza della lingua,
dei concetti culturali, dei valori e
dei simboli causano confusione e
rabbia. Nascono dubbi sulla propria
adeguatezza rispetto all’ambiente
circostante. Vi possono essere cali di
auto-stima perché, nonostante una
buona padronanza della lingua, non
si riesce ad essere totalmente parte-
cipi delle decisioni nei vari ambiti di
vita e lavoro. Ci si sente strumentaliz-
zati dalle persone che ci circondano,
Grimacco Inferiore
Ida Faletova
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